Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 57 del 17/04/2008

L’INCHIESTA La new generation del vino

16 Aprile 2008
vino_hp_57.jpg vino_hp_57.jpg

    L’INCHIESTA

vino_hp_57.jpgOtto giovani in carriera nel mondo dell’enologia siciliana. Figli d’arte o appassionati sin da piccoli. Tutti d’accordo: “L’età non ci spaventa, ma l’esperienza è necessaria”

La new generation
del vino

C’è chi l’aria della cantina la respira da quando è nato, chi tra le vigne c’è capitato per caso, chi non ha mai sognato altro nella vita pur non essendo “figlio d’arte”. Le storie che raccontiamo sono quelle di otto donne e uomini del vino che hanno in comune almeno due cose: la passione per il vino fatto bene e l’età.

Tutti hanno trent’anni, o giù di lì, e tutti frequentano i piani alti dell’enologia siciliana. C’è il presidente del Consorzio, gli enologi di successo, l’imprenditrice che ha a che fare con migliaia di bottiglie ogni giorno. Sono la new generation del vino di Sicilia e francesco_ferreri.jpgnon vogliono sentir parlare di timore reverenziale. Anche se, tutti sono d’accordo, l’esperienza può avere un ruolo importante nel mondo del vino.
Francesco Ferreri, 32 anni li compirà la prossima notte di Natale, è il presidente del Consorzio di tutela del Cerasuolo di Vittoria e ha un sogno nel cassetto: fare con l’unica Docg della Sicilia quello che i produttori toscani hanno fatto con il Brunello e i lombardi con la Franciacorta. “L’entusiasmo che si ha alla nostra età – dice Ferreri, nominato alla testa del Consorzio in rappresentanza della sua azienda: Valle mariangela_cambria.jpgdell’Acate – poi rischia di venir meno. E poi essere un sognatore aiuta a volare più in alto. Siamo stati messi alla prova abbiamo vissuto una rivoluzione nella comunicazione e la sappiamo sfruttare”. Stesso anno di nascita, stessa zona della Sicilia, quella orientale, per Mariangela Cambria, che si occupa di marketing e pubbliche relazioni per Cottanera, l’azienda di famiglia che si trova sull’Etna. “I giovani – dice Mariangela – possono dare nuovi stimoli, vitalità a un mondo antico, certe volte un po’ troppo legato ad antichi sistemi. Fino a pochi anni fa le aziende non avevano neppure una brochure”. E con lei crescono in azienda anche i fratelli: Francesco, 29 anni, ed Emanuele, 25, che lavora con la sorella maggiore. “All’inizio ero un po’ spaesata – ricorda -, al primo Vinitaly, sette anni fa ma non sono mai stata aggressiva, non mi piace fare la figura della manager inannamaria_sala.jpg carriera. Obbligata a dedicarmi a Cottanera? No, anche se lavorare in famiglia non è sempre facilissimo, nonostante mio padre ci abbia lasciato sempre abbastanza liberi”.
Annamaria Sala, 27 anni, è la figlia di Michele, ex amministratore delegato delle cantine Pellegrino. È la più giovane della comitiva e con la sorella Clara (33 anni) si occupa della parte commerciale per l’Italia di Gorghi Tondi di Marsala, “ma mi piacerebbe lavorare anche con l’estero”, rivela. “La mia fortuna – spiega – è quella di essere cresciuta in una famiglia che ha sempre fatto vino. Mio padre mi ha lasciata andare lorenza_scianna.jpgavanti autonomamente, senza impormi troppo il suo modo di pensare. In questo momento, difficile per il mondo del vino, la grinta dei giovani può essere la soluzione giusta. Il mercato siciliano è saturo, bisogna dire qualcosa in più, e i trentenni, con la loro fantasia, possono dare un contributo”.
Se alla concretezza bisogna dare un nome, non può non venire in mente quello di Lorenza Scianna, 31 anni, palermitana, enologa di Fondo Antico (Marsala). Che dà un giudizio controcorrente: “È stata una follia – ammette –, non sono figlia d’arte, la mia famiglia non si intende di valentina_nicodemo.jpgcantina o campagna. Che ci faccio nel mondo del vino? Ancora lo devo capire, so che mi piace vivere in questa realtà che trovo più libera. La marcia in più non è legata all’età, è legata al nostro essere, non si dovrebbe parlare di giovani e vino ma di persone e vino, perché ognuno di noi è diverso”. Ancora nel Catanese, a Ramacca, vive e lavora Valentina Nicodemo, 29 anni, amministratore di Iudeka, mentre il fratello Cesare, 25 anni, si occupa degli eventi. “I giovani sono fonte inesauribile di energia ed entusiasmo – dice -. Doti utili nel mondo imprenditoriale e in particolare in quello del vino. È un ambiente affascinante che presenta varie sfaccettature”. Sempre marco_e_carla_nicolosi_asmundo.jpgsull’Etna, a Milo, Marco Nicolosi Asmundo, 28 anni, si occupa dell’azienda di famiglia: Barone di Villagrande; dove è impegnata anche la sorella Carla. “Servono coraggio ed entusiasmo in un momento difficile come questo che stiamo vivendo. E noi siamo pronti a darne”, commenta. Matteo Covazzi, 30 anni, ha cominciato la sua strada a Reana del Roiale, un paese della provincia di Udine circondato dalle vigne. In quelle campagne, quattordicenne, dava una mano per la matteo_covazzi.jpgvendemmia. “Mio padre era direttore di banca – racconta l’enologo che ora è uno dei quattro tecnici di Mezzacorona, che ha investito 100 milioni in Sicilia -, io ho fatto altro, mi sono laureato a Udine, ho fatto la tesi in Israele, poi ho lavorato in Francia, Nuova Zelanda, Stati Uniti. La mia fortuna è stata lavorare in grandi aziende. La marcia in più? “Possiamo dare dinamicità e poi c’è la nostra capacità di adattamento…”.
anna_alessandro.jpgAnche Anna Alessandro, 28 anni, figlia di Rosolino, uno dei titolari dell'azienda di Camporeale, Palermo, muove i primi passi in cantina. “Dopo la laurea in Giurisprudenza ho deciso che fare l’avvocato forse non era l’unica strada – confessa – mi sono trovata coinvolta in azienda, i miei mi stanno dando la possibilità di mettermi in gioco”.
Troppi sogni e troppo entusiasmo? Però c’è anche chi dice che “i giovani cercano l'impossibile e, generazione dopo generazione, lo conseguono”.


Marco Volpe