CIBO E NATALE
I prodotti enogastronomici italiani sulle tavole di tutto il mondo durante le feste. La previsione del Centro studi di Federalimentare. Export da record, soprattutto per il vino. Boom per gli spumanti
Made in Italy
sotto l’albero
Vino, spumante, panettone e pasta fresca: il made in Italy alimentare spopola sulle tavole di tutto il mondo sotto le Feste e questo Natale l’export di prodotti alimentari trasformati toccherà i due miliardi di euro, per una crescita doppia rispetto ai valori di dieci anni fa.
La stima giunge dal Centro studi di Federalimentare, nelsottolineare che l’export totalizzato nel periodo natalizio dai prodotti alimentari italiani raggiunge il 10% dell’intero export annuale dell’industria alimentare nazionale (quest’anno previsto sui 19 miliardi). E l’export natalizio quest’anno potrebbe triplicare il valore previsto – precisa il Centro studi di Federalimentare -, raggiungendo i 6 miliardi di euro, se non esistesse la concorrenza sleale delle contraffazioni.
In generale – nota Federalimentare – l’export dell’industria alimentare italiana si sta comportando in modo davvero apprezzabile nell’attuale contesto di crisi. Il consuntivo delle esportazioni nei primi otto mesi dell’anno raggiunge, infatti, quota 12.016,8 milioni di euro, per un calo del 4,3% in valuta, a fronte del trend ben più critico (-23,8%) registrato in parallelo dall’export complessivo italiano.
Il comparto enologico – sottolinea Federalimentare – e quindi vino, spumanti, grappa e liquori, fa la parte del leone all’interno del flusso esportativo natalizio, rappresentando circa il 40% del totale. L’export di vino legato alle festività dovrebbe toccare i 400 milioni. Quello di spumanti i 240 milioni. Insegue il comparto degli alcolici (grappa e liquori) con 100 milioni, mentre l’aceto (compresa la specialità principe del balsamico) tocca i 25 milioni. In particolare, lo spumante italiano sta vivendo una stagione di grande successo all’estero e l’Italia è diventata il secondo Paese (dopo la Francia e prima della Spagna) per volumi esportati, raggiungendo i 70 Paesi di sbocco.
Ma anche i dolci nostrani – e il panettone in particolare – sono molto richiesti sulle tavole estere sotto Natale e raggiungono un valore export di 280 milioni di euro. Ma non è tutto: 130 milioni riguardano la cioccolata e prodotti a base di cioccolata, 90 milioni biscotteria e pasticceria e 60 milioni il panettone, affiancato dal pandoro e dagli altri lievitati di ricorrenza. È significativo il fatto che il panettone in venti anni sia passato da 3.800 tonnellate esportate a 10.000 tonnellate, pari a 10 milioni di pezzi.Infine, la pasta italiana si ritaglierà un bello spazio sulle tavole delle Feste: l’export di pasta secca tocca i 160 milioni e la pasta “fresca” – regina delle tavole natalizie straniere – oscilla attorno ai 60 milioni.
C.d.G.