Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 101 del 19/02/2009

L’INAUGURAZIONE Nuovo stabilimento per il tardivo

19 Febbraio 2009
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L’INAUGURAZIONE

Consegnati due capannoni con attrezzature moderne nell’area industriale di Brancaccioalt che serviranno per la produzione del famoso mandarino di Ciaculli, presidio Slow Food

Nuovo stabilimento
per il Tardivo

Per quel che rimane della Conca d’Oro, per la sopravvivenza del suo ultimo avamposto, il mandarino tardivo di Ciaculli, un passo importante si è compiuto. Lo scorso venerdì, al consorzio “Il Tardivo di Ciaculli” sono stati consegnati due nuovi capannoni nell’area industriale di Brancaccio.

Ben 1.200 mq dotati dei servizi e delle attrezzature più moderne idonee ad agevolare la lavorazione del famoso mandarino presidio Slow Food, e a supportare una produzione annua di quattro tonnellate.
Un tassello importante che va ad arricchire l’opera di rivalutazione di un patrimonio agricolo, memoria di un luogo e parte fondante della sua identità, di cui si è esclusivamente fatto carico il consorzio stesso. “Finalmente – dichiara il presidente del consorzio, Giovanni D’Agati  – possiamo disporre di uno stabilimento adeguato. Per anni, a causa di procedure burocratiche complesse e del tiepido interessamento delle passate amministrazioni locali, abbiamo dovuto lavorare in vecchi capannoni con tetti in eternit. Condizioni rischiosissime per la salute e pregiudicanti la qualità e salubrità del mandarino che ci hanno precluso la possibilità di uno sbocco nei più importanti canali del mercato nazionale”.
I nuovi stabilimenti sono stati assegnati, con regolare aggiudicazione di bando di gara pubblico, dall’Asi di Palermo, consorzio Area sviluppo industriale. “Così si sancisce l’efficacia del progetto che portiamo avanti sulla riqualificazione del complesso industriale di Brancaccio, anche in un’ottica di creazione di posti di lavoro e quindi sviluppo sociale, economico ed ambientale della zona”, dice Alessandro Albanese, presidente dell’Asi, durante la cerimonia di consegna a cui hanno partecipato, tra gli altri, Gianfranco Micciché, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe, Pippo Fallica, vice segretario della Camera dei deputati, Cosimo Gioia, direttore regionale all’Agricoltura, Ippolito Russo, assessore al Decentramento al Comune di Palermo. L’inaugurazione dello stabilimento è soprattutto il premio conferito alla tenacia dimostrata dagli uomini del consorzio “Il tardivo di Ciaculli”, alla vocazione che li vede impegnati nel proteggere un mondo che racconta tanto della storia di Palermo. “L’area agricola di Ciaculli – spiega uno dei soci del consorzio, Francesco Ferrara – è un bene che appartiene a tutti. È il polmone verde della città. Di questo lussureggiante giardino non ne rimangono che pochi ettari. Un tempo il tardivo veniva custodito, amato e protetto in modo morboso e appassionato, da tempo invece è vittima dell’abbandono da parte dei contadini che, privati degli adeguati sostegni e schiacciati da una concorrenza che propone prodotti meno pregevoli a costi bassissimi, sono costretti a svendere il terreno”. Questo piccolo frutto iridescente è anche una risorsa dalla forte valenza sociale. Sarà il primo frutto a farsi portavoce della cultura e dei valori della legalità. Il consorzio, infatti, ha dichiarato l’adesione all’associazione Libero Futuro, impegnata in prima linea contro il racket. 

M. L.