Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 151 del 04/02/2010

VINO & AFFARI/2 L’Abbazia torna sul mercato

04 Febbraio 2010
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VINO & AFFARI/2

L’azienda di Castelbuono chiude la partnership con i fratelli Alagna di Angala hotel. Contatti con una cantina per una nuova joint venture. Franco Lena: “L’obiettivo è il consolidamento definitivo di questa realtà”

L’Abbazia torna
sul mercato

La joint venture con i fratelli Antonio e Giuseppe Alagna, proprietari del gruppo alberghiero Angala hotel di Palermo si è conclusa. L’Abbazia Sant’Anastasia di Franco Lena, a Castelbuono, sulle Madonie, torna sul mercato. I fratelli Alagna hanno gestito nel 2009 il relais dei Lena mentre è rimasto nel cassetto il piano per condividere anche le sorti della cantina.


Ora Franco Lena ci riprova: il progetto è quello di avviare un rilancio della società agricola, il che significa la gestione di sessanta dei quattrocento ettari di vigneto convertiti in regime biodinamico da alcuni anni e del relais. Nessun commento sull’esperienza ormai conclusa con gli Alagna. Piuttosto l’ipotesi, già in fase di discussione, per coinvolgere nella gestione dell’azienda una cantina siciliana che entrerebbe a far parte come socio dell’Abbazia di Sant’Anastasia sia per il relais che per la produzione di vino. Non filtrano nomi, si vedrà nelle prossime settimane.
L’azienda che oggi è dei Lena affonda le sul radici nel 1100, fondata dal Conte Ruggero d’Altavilla, diventando in breve punto di riferimento per chi viveva sulle Madonie, con le coltivazioni di viti, grano, olivi e alberi da frutto. Nel 1980 Francesco Lena decise di rilevare e bonificare le terre. L’obiettivo? Realizzare un’azienda vitivinicola modello. Oggi i vigneti sono condotti in regime biodinamico mentre in cantina ci si avale della consulenza di Riccardo Cotarella. Il Litra, rosso da uve Cabernet Sauvignon, resta il cru dell’azienda ma negli anni altre etichette si sono affiancate con discreto successo, tra cui Sensinverso che segna l’avvio della fase biodinamica.
«La nostra intenzione – dice il patron di Abbazia Sant’Anastasia – è sempre quella di trovare una partnership imprenditoriale per il consolidamento definitivo di questa realtà enoagricola».

C. d. G.