Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 15 del 28/06/2007

L’AZIENDA: Sireci, per tanti ma non per troppi

27 Giugno 2007
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    L’AZIENDA

Prodotte appena ottantamila bottiglie all’anno di un nero d'Avola molto buono. Un rosso bevuto sia in Vaticano che per il banchetto del parlamento siciliano durante la visita del presidente Napolitano

Feudo Montoni,
per tanti ma non per troppi

Una scelta di produzione piuttosto che di mercato. Questa la filosofia di Fabio Sireci, proprietario ed enologo della Casa vinicola Feudo Montoni. Azienda fondata nel 1469 e che Sireci porta avanti con rigore e passione. Il suo vino è molto apprezzato in Vaticano ed è stato servito durante la cena organizzata per l’arrivo a Palermo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

sireci.jpgLa scelta di Sireci trova nella produzione del Nero d’Avola, la bandiera dell’enologia siciliana, il suo massimo compimento. Due sono infatti le etichette che l’azienda produce per un totale di ottantamila bottiglie all’anno. «Un numero che potrebbe salire al massimo a 120 mila, non di più – afferma il responsabile commerciale, Michele Di Donato -. Proprio in linea con il nostro modo di approcciarci al mercato».
Di queste 80 mila bottiglie, solo 15 mila contengono il “Nero d’Avola selezione speciale Vrucara”: «Ottenuto da piante che hanno 60 anni d’età e con 30 giorni di macerazione». Il restante è invece il “Nero D’Avola classico”, ottenuto dalle piante giovani. Nella giungla dunque di mille etichette e neo-aziende dove c’è il rischio che il mito del vino siciliano crolli, vi sono grandi produttori che guardano alla qualità piuttosto che alla “tendenza”. Dato emerso durante la presentazione di uno studio dell’università di Palermo sul Nero D’Avola. Un progetto portato avanti dal professore Sebastiano Torcivia nell’ambito del master di primo livello in Manager delle aziende del settore vitivinicolo. Presente anche Gaetano Maccarrone, direttore tecnico delle Tenute Regaleali. «Abbiamo puntato su 5 tipi di Nero D’Avola per una produzione complessiva di un milione e 100 mila bottiglie». Due i Nero D’Avola in purezza, il “Regaleali” e il “Lamuri”. Tre i blend ottenuti da tagli con vitigni internazionali: “Cygnius”, “Camastra” e “Rosso del Conte”, «che rappresenta il meglio della produzione internazionale e del quale ne produciamo 50 mila bottiglie per un costo di 25 euro ciascuna».


Sandra Pizzurro