Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 113 del 14/05/2009

LA RICERCA E Bacco sbarcò in discoteca

14 Maggio 2009
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LA RICERCA

Secondo uno studio dell’Istituto superiorealt di Sanità sono sempre più i giovani che bevono vino per lo sballo del sabato sera. L’allarme dell’esperto: “Consumo di bassa qualità con il solo scopo di ubriacarsi”

E Bacco sbarcò
in discoteca

 ”A differenza del passato, i giovani non disdegnano il vino, ma lo usano spesso per mescolarlo ad altri alcolici e preparare cocktail”. Lo ha detto il direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di Sanità e del centro Organizzazione mondiale della sanità per la ricerca sull’alcol, Emanuele Scafato, che è anche presidente della società italiana di Alcologia.


“Dai dati emerge così – prosegue Scafato – che c’è anche il vino, adesso, tra le bevande alcoliche che i ragazzi consumano per ubriacarsi, ma la qualità non conta nulla: spesso alcolici molto diversi finiscono per far parte di cocktail-spazzatura”.
L’analisi e’ stata presentata a Roma, nel convegno organizzato in occasione della Giornata per la prevenzione dell’alcol da Iss, ministero del Welfare e Oms.
Le rilevazioni sono state eseguite fuori dalle discoteche grazie al progetto ”Il pilota”, giunto al terzo anno. L’86% dei giovani che frequentano discoteche e pub consuma alcolici soprattutto il sabato sera in cerca di ebbrezza, sotto la spinta di suggestioni pubblicitarie. A preferire il vino sono soprattutto le ragazze al di sotto dei 18 anni e il modello di consumo più diffuso è stato importato dall’estero, soprattutto dalla Spagna: è la moda del ”botellón”, una bottiglia nella quale si mescolano il vino e gli alcolici meno costosi, che in Italia sta diventando comune soprattutto fra i giovani del Nord. Il rito, secondo gli esperti, ha molto in comune con quello tipico del consumo di droghe.
“Botellón” è un’abitudine diffusa da anni tra i giovani spagnoli, di riunirsi in spazi pubblici all’aperto, preferibilmente piazze o parchi. I ragazzi si riuniscono portandosi le bevande, principalmente rum, birra, vino e altri ingredienti, quali coca cola, succhi di frutta, insieme ai bicchieri e al ghiaccio per preparare cocktail artigianali e risparmiare sul prezzo delle consumazioni dei locali che sono di solito abbastanza alti. Il fenomeno ebbe inizio in Andalusia negli anni Ottanta ma si e’ diffuso rapidamente in tutta la Spagna, tanto da dare origine ad un vero e proprio conflitto sociale: infatti sebbene episodi di violenza siano sorprendentemente rari, il rumore e lo sporco infastidiva i cittadini. Per questo alla fine del 2006 fu approvata la ”legge anti-botellón”, che proibisce la vendita di alcolici in supermercati e alimentari dopo le ore 22 e dà la facoltà ai Comuni di stabilire multe per chi consuma alcolici in strada e di stabilire aree in cui il “botellón” è permesso. La legge è stata applicata in maniera differente a seconda della zona: a Madrid le multe sono molto elevate, mentre a Granada non sono quasi mai applicate.
Anche in Italia il “botellón” si e’ diffuso da qualche anno. Torino ha ospitato diversi raduni di giovani nei pressi di Palazzo Nuovo o al Parco del Valentino; Milano in piazza Leonardo da Vinci, nei pressi del Politecnico. Insomma una moda che ha preso corpo anche nel nostro paese.

 

Elena Mancuso