Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 164 del 06/05/2010

L’INVESTIMENTO Il prosecco che parla siciliano

06 Maggio 2010
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L’INVESTIMENTO

La cantina sociale Ermes di Gibellina è sbarcata nel Trevigiano, nel 2010 prevista una produzione di 80 mila bottiglie

Il prosecco
che parla siciliano

La Sicilia del vino investe nel Veneto e vince la scommessa con un fatturato di venti milioni di euro. Chi è riuscito nell’impresa è la cantina sociale Ermes di Gibellina (Tp) e lo ha fatto con il prosecco. Un’inversione nel gioco delle parti che ha sempre visto imprenditori veneti investire sull’Isola, e che traccia una nuova via alla produzione vitivinicola siciliana.

Lo sbarco al nord inizia due anni fa a Monsuè e ad oggi la cantina veneta si estende su una superficie di 13.000 mq e vanta una capacità di 600.000 ettolitri, e raggruppa 50 soci viticultori locali.
L’areale di produzione è quello storico del prosecco esteso tra i comuni di Conegliano, Valdobiadene e Treviso. Esportare know how e gemellarsi con gli attori vinicoli del territorio si è dimostrata la carta vincente. Una politica della sinergia che ha darà i suoi frutti nel 2010 con 80.000 bottiglie di bollicine. Anche se gli inizi non sono stati facili, come racconta Rosario Di Maria, direttore della cantina. “All’inizio ci guardavano con diffidenza. Purtroppo la fama che ha la Sicilia ha frenato la partenza. Non capivano cosa volevano questi imprenditori venuti dal sud per investire nella loro terra. Poi abbiamo fatto vedere che dietro c’era un progetto che vuole valorizzare e portare avanti il territorio. Che non siamo venuti per togliere ma per dare.” Un decollo difficile superato con successo. “Abbiamo fatto buoni numeri e dimostrato che la Sicilia può avere un suo stile. Ed è quello della collaborazione”.
La forza del gruppo è infatti la natura stessa della cantina che raggruppa in tutto 1200 soci con 5.000 ettari di vigneto, e che le ha consentito di imporsi come la terza realtà sull’Isola per quantità di vino sfuso prodotto. La scelta di imbottigliare il prosecco nasce dall’esigenza di ampliare la gamma e di trovare nuovi sbocchi di mercato. “Il mercato non è saturo, anzi è in forte espansione – dice Di maria -. Il vino spumantizzato è fortemente richiesto dal mercato estero, in particolar mondo dagli Usa”. Commercializzato dalla Orestiadi vini, azienda satellite del gruppo, il pìProsecco Doc Treviso 2009 ha fatto il suo debutto al Vinitaly di quest’anno. “Abbiamo visto che è piaciuto e fra tre mesi partirà per la Germania, il Belgio, la Svizzera, la Russia e gli Usa”. Un piano commerciale di grande portata che denota la capacità di tenere la concorrenza e la crisi. Lo spiega Di Maria: “Siamo riusciti a spuntare una buon rapporto qualità prezzo. Ma quello che abbiamo trasmesso è soprattutto l’obiettivo di fare un vino buono, che piaccia a tutti, dove il territorio è un elemento che ruota attorno ad esso e lo valorizza”.

Manuela Laiacona