Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 54 del 27/03/2008

TUTTI AL VINITALY Dove le emozioni in tavola sono di casa

26 Marzo 2008
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    TUTTI AL VINITALY

Guida ai ristoranti e ai luoghi della città scaligera. Dall’irrinunciabile Antica bottega del vino al centralissimo Cristo

Dove le emozioni in tavola
sono di casa

“Pasta e Fasoi”, “Pastissada de Caval” (un piatto con una storia di 1500 anni), “Tortelloni di Zucca”, riso e risotti, ed il “Pandoro” (una realizzazione dolciaria di Domenico Melegatti) sono i piatti più conosciuti della cucina veronese, una cucina antica, raffinata e gustosa, spesso preparata con prodotti poveri ma di molta fantasia. Il riso è tra i prodotti agricoli veronesi più illustri e nobili. La dolcezza e la purezza delle acque sorgive della pianura veronese e le caratteristiche dei suoli, sono gli unici possibili per il famoso Vialone Nano, un riso dalle caratteristiche organolettiche uniche. Il vino è poi altrettanto amato. “Andar per goti” è un’altra di quelle espressioni tipiche (goto è il bicchiere di vino) che sintetizza il piacere dell’incontro, di relazione, bevendo in compagnia un bicchiere di vino, con lentezza e pazienza.
Il Vinitaly, forse come poche fiere possono vantare, ben rappresenta questo aspetto allegro e spensierato. Una giornata di lavoro, piena di impegni, assaggi ed incontri, non riesce a sedare la voglia di incontrarsi per mangiare qualcosa e bere un altro buon bicchiere. Scambiarsi le esperienze e le impressioni di un anno, e magari concludere inaspettatamente qualche nuovo affare tra mezzanotte e le tre del mattino non è affatto raro. La scelta dell’osteria e del ristorante diventa dunque un elemento importante, per il corpo, lo spirito ed anche le tasche.
L’Antica Bottega del Vino (via Scudo di Francia, 3 – tel. 045.8004535,
http://www.bottegavini.it>) è – in periodo di Vinitaly – un luogo assolutamente irrinunciabile. La cucina è quella tipica veronese. Straccetti di carne cavallo, bigoli con sugo di anatra, brasato all’Amarone e baccalà alla vicentina sono i cavalli di battaglia. La carta dei vini è splendida. Qui cenano i volponi dell’enologia italiana e i grandissimi giornalisti del vino di classe internazionale. Troverete i tavoli per cena prenotati da un paio di anni, per cui rinunciate ma non disperate. Tornate sul tardi. La felice ubicazione, ci troviamo nell’isola pedonale tra piazza Bra (Arena) e piazza delle Erbe, è uno dei punti di forza di questo locale. Incontrarsi e chiacchierare fuori dalla Bottega è uno sport molto amato da importatori, giornalisti, produttori, appassionati e curiosi del vino. Gli avventori sono soliti acquistare champagne o grandi e costose magnum, e consumarle in piedi fuori dal locale, condividendole, se del caso, con altri gruppetti conosciuti in loco.
A pochi metri dalla Bottega, dall’altra parte della strada, la Cantina di San Rocchetto (via San Rocchetto, 11 – tel. 045.8013695) è un buon locale dove prendere un aperitivo e/o cenare. Entrando c’è una zona aperitivo dove è possibile bere una buona bottiglia accompagnata da affettati, formaggi, tartine, o mangiare piatti semplici come pasta e fagioli con le cotiche, trippa in umido. Scendendo delle scale si accede invece alla zona “cantina”, e cioè al ristorante vero e proprio. Il menu è fantasioso e accattivante, meno i prezzi, tra 60 e 70 euro.
bersaglieresale_interno.jpgNascosta in fondo ad un vicolo accessibile da Piazza Bra, Giuliano e Corinna Daré dell’Enoteca Cangrande (via Dietro Listone, 19D – tel. 045.595022) propongono una buona selezione di bollicine francesi, ottimi salumi e formaggi, e saporiti piatti della tradizione come pasta e fagioli e tortelli di zucca. La lista vini prevede ben 700 etichette. Buona selezione birre.
La trattoria Al Bersagliere (www.trattoriaalbersagliere.it, Via Dietro Pallone, 1 Tel. 0458004824, Fax 0458004932) si trova nel cuore dell’antico borgo dei Filippini. La sua gastronomia vanta Lardo della Valpolicella, Bigoli al torchio con anatra, Petto d’oca affumicato, Pastissada de caval. La carta dei vini, prevalentemente regionale, ha ricarichi accettabili. Prezzi: 35 euro circa, vini esclusi.
Al Cristo (www.ristorantealcristo.it, piazzetta Pescheria 6, tel. 045.594287), è il ristorante rivelazione di Verona degli ultimi anni. Il locale, articolato su due piani di un palazzo del ‘500, si trova Piazzetta Pescheria, a pochi passi da piazza delle Erbe. Se il numero di commensali è ristretto, è possibile mangiare in cantina secondo una formula che prevede l’utilizzo di champagne Krug. I menù sono assortiti quasi all’eccesso e si alternano tra specialità di impronta orientale. Segnaliamo il Tataki di tonno rosso siciliano e Foie Gras d’anatra, lo Spiedino di citronella con capesante King e le Linguine sfoglia grezza e polpa di granchio della Cornovaglia. La cantina supera le 1000 le etichette con vini pregiati provenienti da tutto il mondo Costo: 100 euro a persona vini esclusi. Il Capitan della Cittadella (piazza Cittadella, 7a tel. 045595157,
http://www.perbellini.com>) è un ex circolo degli ufficiali a pochi passi dall’arena, gestito e curato da Giancarlo Perbellini. Sebbene provi a farsi chiamare “trattoria”, non lo è affatto. Tra i piatti, Tagliata di tonno con salsa al pomodoro, alzata di Ostriche – 6 pezzi per tre tipi diversi – e scampi. Il “crudino” consiste in una varietà di carpacci di giornata: pesce persico, scampi, spada, tonno e gambero di Sicilia sono qualche esempio. Discreta la carta dei vini. Costo medio a persona: 80 euro. La trattoria Al Pompiere trattoriapanevino_entrata.jpg(www.alpompiere.com, Vicolo Regina d’Ungheria, 5 – Tel. 045.8030537) è tra i locali più amati di Verona. Nata nella seconda metà del secolo scorso per mano di un pompiere in pensione, l’osteria ha cambiato negli anni diversi gestori, diventando più ampia e acquistando lo spazio della piccola ex latteria a fianco. La cucina è veneta: bigoli con le sarde, tagliatelle con verdure di stagione, pastisada de caval con la polenta, frittata coi cipollotti. Dolce epilogo con millefoglie e semifreddo alla nocciola con salsa di cioccolato fondente. Ampia la selezione dei vini e distillati. Ricarichi elevati. Costo medio a persona 50 euro, vini esclusi.
L’Oste Scuro (www.ristoranteostescuro.com, Vicolo S. Silvestro, 10 tel. 045592650) fa parte della stessa gestione del Pompiere. Ispirato alle brasserie parigine, propone crudità di mare plateau royal e selezionatissime preparazioni di pesce. Denominatore comune: semplicità e qualità. Tra i piatti forti, tortino di rana pescatrice e pomodoro candito, e lorighittas con vongole e bottarga di muggine. L’atmosfera è quella calda e familiare che da sempre contraddistingue le osterie. Eccellente la carta dei vini. Costo medio 80 euro vini esclusi. La Trattoria pane e vino (www.trattoriapanevino.it, via Garibaldi 16/a – tel. 045.8008261) si trova a pochi passi da piazza Duomo. Su una parete color terra di Siena di una delle due sale con pavimenti in pietra viva, campeggia un ritratto di Bacco che invoglia all’assaggio. Ricca la disponibilità. Il menù è stagionale con particolare occhio ai piatti veronesi: risotto mantecato all'Amarone e Grana Padano, spiedino di filetto di Cavallo gratin con salsa balsamica, Flan al cioccolato con crema di mascarpone sono una delle possibili combinazioni proposte. Costo medio 40 euro a persona vini esclusi.
La Trattoria Ai Portichetti (piazzetta Portichetti, 6 – Tel. 045.8032364) è una piccola osteria frequentata prevalentemente dai veronesi. La lista dei piatti del giorno non è molto ampia, al fine di garantire la freschezza e la genuinità delle materie prime utilizzate. Essenziale ma grande interesse la lista dei vini. Potrete gustare nervetti con cipolle, bigoli con musso (asino), borgoni (lumache) e dolci rigorosamente fatti in casa. Costo medio a persona è di 30-35 euro vini esclusi.
ristoranteciccarelli.jpgAl Ristorante Ciccarelli (www.ristoranteciccarelli.it, loc. Madonna di Dossobuono, Via Mantovana, 171° – Tel. 045.953986) Renato e Simone Castioni propongono cucina regionale da oltre quarant’anni. L’atmosfera è delle trattorie anni ’50, il menù prototipo della “cucina della domenica”: tagliatelle in brodo con o senza fegatini di pollo, carrello di bolliti e arrosti misti, e dessert fatti in casa come torte di mele. Limitata ma di valore la carta dei vini. Costo medio a persona 40 euro vini esclusi.
Il Desco (www.ildesco.com Via Dietro San Sebastiano, 7 Tel. 045.595358 Fax 045.590236) è “IL” ristorante di Verona. Tre le Forchette del Gambero Rosso e Due le stelle Michelin guadagnate da Elia Rizzo, Chef e patron. Spugnole e purea di lenticchie, risotto al pepe e ragù di animelle, pappardelle alle erbette e petto di pernice, gelato di pistacchi canditi ed insalata di arancia rappresentano alcune proposte. Eccellente la professionalità del servizio in sala, ottimo lo spessore e la profondità della carta dei vini. Costo medio a persona 150 euro, vini esclusi.
La trattoria I Masenini (Via roma, 34- tel. 045.8065169) è l’altra creatura di Elia Rizzo. Abbandonata l’espressione creativa del Desco, Rizzo fa un tuffo nel passato, nei sapori della tradizione veronese, un omaggio ai genitori che gestivano una storica osteria. Il nome proviene da uno sparuto gruppo di carbonari veronesi che, nel 1836, si incontravano furtivamente in un’osteria contigua alla cucina tramando per la difesa dell’italianità. Strudel di Fagiolini Ricotta e Pomodori Secchi, Ossobuco di Vitello con Polenta, Sabbiosa con Crema Chantilly sono alcuni esempi. La cucina è visibile dalla sala: un grande spiedo e cuochi indaffarati attorno ai fornelli sono un palcoscenico affascinante. La cantina è costituita da etichette locali, fatta eccezione per spumanti e Champagne. Buona carta dei vini con un occhio di riguardo per le proposte locali. Costo: 65 euro, vini esclusi.
Per chiudere segnaliamo l’Osteria Sottoriva (via Sottoriva, 9/a – tel. 045.8014323). I tavolini si trovano in una piccola sala interna – 15 i posti a sedere – e sotto i portici all’aperto. Insalata di farro, battuto di manzo al coltello e cotechino col puré sono alcune delle semplici proposte di una divertente e genuina osteria dove bere un goto. I vini, solo veneti, al bicchiere sono una trentina.

Francesco Pensovecchio
Marina Violetta Carrera