Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 81 del 02/10/2008

DA SAN VITO/3 “Vi presento il sushi degli anni 2000”

01 Ottobre 2008
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    DA SAN VITO

“Vi presento il sushi
degli anni 2000”

Stefano Bonilli, ideatore di Gambero Rosso e noto giornalista enogastronomico, ci svela le sue impressioni riguardo al Cous cous fest, da presidente della giuria di qualità e da appassionato di cous cous.

bonilli_stefano81.jpgCi parli delle sue impressioni riguardo all’evento Cous cous fest?
“È una sorta di grande manifestazione popolare, una grande sagra. Ma è anche un’operazione riuscita in cui avviene questo gioco dei paesi del Mediterraneo. Infatti più che una gara è un gioco. Ma la cosa più importante, è che abbia fatto sì che un piatto come il cous cous sia diventato così diffuso sulle tavole di tutti. In effetti, se pensiamo a dieci anni fa lo conoscevano in pochi fuori da Trapani, forse nemmeno a Palermo. Scommetto che diventerà il sushi dell’anno 2000”.

Cosa può dirci sui piatti presentati in questa edizione?
“Li ho trovati migliorati sotto molti aspetti. Nella qualità della materia prima, ma anche nell’interessante varietà di proposte che spaziano dalla tradizione ad un filone di sperimentazione. Non a caso ha vinto la Costa d’Avorio con un piatto che è tra i più tradizionali, secondo si è classificato l’Israele, cous cous ben diverso e ricercato in cui si notano tentativi di sperimentazione. È sorprendente no? Che un piatto povero diventi oggetto di studio di chef di tutto il mondo”.

E riguardo alla presentazione?
“Il piatto che ha vinto aveva una bella presentazione, ma quello francese era certamente più originale. Purtroppo non è stato molto facile per le delegazioni lavorare in cucine così piccole, e sicuramente la presentazione dei piatti ne ha risentito”.

Tralasciando il Cous cous fest la domanda è d’obbligo, quali sono i suoi progetti dopo il “Gambero Rosso”?
“Ci sono molte novità di cui non posso parlare. Continuo a lavorare sul mio blog in questo momento e sono soddisfatto perché sono in molti a seguirlo. Spero comunque che avendo dato sempre il meglio possa esserne ripagato. La mia vicenda, ed io stesso, ci sentiamo un po’ metafora del giornalismo italiano di oggi con tutte le difficoltà e tutte le contraddizioni che ciò reca con sé. Il futuro, è in realtà già adesso”.

L.D.T.