L’INTERVISTA/2
Giacomo Manzo, segretario dell´Associazione enologi enotecnici italiani sezione Sicilia: “Chi fa questa professione deve studiare sempre, viaggiare e conoscere nuove realtà”
Vita da enologo
moderno
L´enologo moderno? È chiamato a svolgere un ruolo nuovo secondo una prospettiva globalizzante. Lo dice Giacomo Manzo, enologo e segretario regionale dell´Associazione Enologi Enotecnici Italiani sezione Sicilia.
Chi è l´enologo e come vive la sua professione?
“L´enologo è un tecnico designato e orientato alla tutela del territorio, dell´agricoltura, dell´enologia, con specializzazione nel marketing e nella comunicazione. In vigna, insieme, all´agronomo, è colui che dà tutti i suggerimenti che vanno dalla concimazione alla potatura, che stabilisce il periodo più adatto per la raccolta dell´uva. In cantina inizia a dialogare (un linguaggio muto ma intenso) con l´uva, con il vino in fermentazione. L´enologo, deve svolgere un´azione di controllo diretto delle vinificazioni e continuamente degustare e analizzare questi prodotti, valutandone pregi e difetti, per scegliere subito dopo i migliori prodotti da imbottigliare o comunque da commercializzare”.
Vendemmia 2009, come è stata? Che vini ci aspettano?
“È stata una vendemmia eccellente e anche la qualità dei vini prodotti, soprattutto per quelli ottenuti alla fine di agosto, primi di settembre. Le uve raccolte prima della pioggia di settembre fanno registrare standard qualitativi eccellenti, con caratteristiche che determineranno la qualità dei futuri vini, in termini di sapore, profumi, per i vini bianchi, intensità colorante e tannini maturi, per i vini rossi”.
Tra i vari vitigni, quali reputa particolarmente interessanti, o che segnalerebbe per le sue potenzialità ancora inespresse?
“Per le potenzialità inespresse sarebbe opportuno studiare il Catarratto e il Pignatello. Anche alcune varietà internazionali come lo Chardonnay, da vinificare come uve ottenute da una vendemmia tardiva o addirittura passite. Proverei il Nero d´Avola come passito, già in fase avanzata è corrente in alcuni produttori siciliani e valorizzare ulteriormente il Grillo”.
Come stanno cambiando viticoltura ed enologia?
“Si stanno adeguando ai tempi . La viticoltura è sempre più prossima alla riduzione dei costi, predominano le macchine laddove la manodopera comincia a mancare. L´enologia corre di pari passo, perché i gusti della gente si evolvono giorno dopo giorno e bisogna soddisfare un mercato variegato, producendo vini di diversa fascia economica e di diversi parametri olfattivi”.
Il momento più adatto per gustare un buon vino?
“Un tecnico deve assaggiare i vini la mattina a digiuno, quando i nostri sensi sono all´apice della ricettività sensoriale. Infatti, spesso la stanchezza fisica, accumulata dopo qualche ora, gioca dei tiri mancini, esprimendo alla fine giudizi poco veritieri. Poi ci sono i momenti edonistici, a tavola per esempio o con gli amici”.
Che cosa deve fare un enologo per continuare a crescere e a migliorarsi?
“Deve studiare, deve approfondire le conoscenze in tutto e deve confrontarsi con altri mondi, deve viaggiare per conoscere il gusto esigenze degli altri”.
Cosa bisogna fare per superare l´attuale crisi di mercato, soprattutto delle Cantine Sociali?
“Bisogna avviare un processo di accorpamento e fusione della Cooperative o cantine sociali. Migliorare il management aziendale. Dotare le nuove strutture di macchine potatrici e vendemmiatrici, da mettere a servizio dei soci, per ridurre i costi gi gestione del vigneto e infine guardare al mercato, con tutte quelle iniziative protese al nuovo processo di internazionalizzazione”.
G.G.