Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 186 del 07/10/2010

I MERCATI Vino in Cina, vola l’export

07 Ottobre 2010
vino-cinesi vino-cinesi

I MERCATI

Bottiglie italiane più che triplicate in un anno. E’ il dato elaborato dalla Coldiretti. A crescere è tutto l’agrolimentare

Vino in Cina,
vola l’export

Vola l’export del vino italiano in Cina: nel 2010 le bottiglie made in Italy giunte sulle tavole cinesi sono più che triplicate rispetto all’anno precedente, facendo registrare un balzo del 242%.

Il dato emerge da una analisi condotta dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat e divulgata in occasione della visita del primo ministro cinese Wen Jiabao in Italia. Secondo le analisi dell’associazione agricola il segno più nell’export non riguarderebbe solo in vino: l’agroalimentare nel suo complesso avrebbe infatti registrato una crescita di esportazioni nel Paese asiatico pari all’86%. Un aumento, secondo l’associazione agricola, che potrebbe ulteriormente ingigantirsi «col superamento di vincoli burocratici che spesso ostacolano le esportazioni alimentari». Il superamento di tali ostacoli, per la Coldiretti, consentirebbe inoltre di «riequilibrare la bilancia commerciale agroalimentare tra Cina ed Italia»: il nostro Paese importerebbe infatti dal gigante asiatico prodotti agroalimentari pari a tre volte il valore delle nostre esportazioni. A tale preoccupazione si aggiunge inoltre quella sulle «garanzie di sicurezza alimentare dei cibi proveniente dalla Cina, in particolare dopo i recenti allarmi sul latte contaminato dalla melamina». Il prodotto agroalimentare maggiormente importato dalla Cina, afferma Coldiretti, è il concentrato di pomodoro, per il quale si è registrato un aumento del 18% degli arrivi nel primo semestre 2010. Quest’anno, secondo stime dell’associazione, arriveranno in Italia 100 milioni di chili di concentrato dalla Cina destinato ad essere «spacciato» come Made in Italy, perchè, ha concluso la Coldiretti «non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la zona di coltivazione della materia prima agricola».
 

Agata Polizzi