Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 132 del 24/09/2009

LA SAGRA La festa dell’oro verde

24 Settembre 2009
pistacchi pistacchi

LA SAGRA

A Bronte, ai piedi dell’Etna, si torna a celebrare il pistacchio dopo il riconoscimento della Dop. L’appuntamento dall’1 al 4 ottobre

La festa
dell’oro verde

È tutto pronto a Bronte per la “Sagra dell’Oro Verde”, così viene definito il pistacchio, il piccolo frutto già conosciuto dai greci e dai romani ma entrato a far parte delle coltivazioni dell’Isola solo grazie agli arabi i quali scoprirono che sul territorio brontese la pianta su cui effettuare l’innesto cresceva già spontaneamente.

Giunta alla 20esima edizione, la festa quest’anno sarà due volte più bella rispetto alle precedenti edizioni. Il 2009, infatti, è annata di raccolta: si prevedono dunque grossi quantitativi ed un duro lavoro per i circa 5 mila produttori che si sono da tempo trasferiti in campagna per seguire personalmente le varie fasi del raccolto che, a causa delle asperità del terreno lavico, si effettua ancora come 100 anni fa. Inoltre quella che sta per inaugurarsi è la prima sagra dopo il riconoscimento della Dop per il pistacchio da parte dell’Unione Europea: un riconoscimento ben meritato dal verde frutto, prodotto fra tutte le regioni italiane unicamente in Sicilia ed in particolare a Bronte, con oltre tremila ettari di coltura ed una produzione dalle caratteristiche uniche che ne fanno un prodotto di nicchia di grande valore.
L’ambiente di coltivazione va dai 300 ai 900 metri sul livello del mare con le piante che si adattano ad ambienti difficili, terreni lavici dove non cresce nient’altro se non la ginestra. Il pistacchio viene raccolto ad anni alterni; negli anni di magra vengono eliminate le gemme, impedendo la nascita del frutto. Gli agricoltori sanno infatti bene che la pianta se non produce per un anno potrà accumulare quelle “energie” che le saranno utili per moltiplicare la produzione l’anno successivo. Dopo la raccolta il pistacchio viene essiccato per ridurne l’umidità fino al 4% impedendo così la moltiplicazione di microrganismi.
Alla fine, il risultato ripaga i brontesi per la fatica: basti pensare che in genere ogni due anni vengono raccolti oltre 30 mila quintali di pistacchi per una ricchezza che riempie le tasche brontesi per quasi 15 milioni di euro. Tale prodotto infatti è particolarmente pregiato e ricercato per il suo aroma: gradevole nella pasticceria e nella gelateria, ma anche nutriente condimento di molti primi piatti come le Pennette al Pistacchio, ricetta che ha già fatto il giro della Sicilia per la sua bontà, o come la pasta fresca fatta in casa con la farina di pistacchio. Girando fra gli stand della sagra o recandosi in qualsiasi pasticceria o ristorante di Bronte si potrà in questi giorni trovare di tutto e di più. Tanti prodotti che avranno un solo colore che li contraddistinguerà: il verde dell’Oro di Bronte. 

Gianna Bozzali