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Scenari

Franciacorta lancia le Unità Geografiche e rifà il restyling del logo

20 Febbraio 2024
Da sinistra Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta e Alessandro Masnaghetti Da sinistra Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta e Alessandro Masnaghetti

Presentata la Carta dei Vigneti affidata ad Alessandro Masnaghetti. Ma servirà chiedere la modifica del disciplinare.

Franciacorta lancia le Unità Geografiche e fa il restyling al logo. Due novità che confermano la tendenza di questo consorzio di tutela a stare sempre sul pezzo e a voler spostare la propria asticella dei traguardi sempre un passo avanti. Quello delle Unità Geografiche è un lavoro immenso e importante e Franciacorta lo ha affidato ad Alessandro Masnaghetti, l’uomo che ha fatto della geografia e del vino una simbiosi ormai imperdibile. Un lavoro per dividere questo territorio incastonato tra le prealpi bresciane e che volge a Sud verso la Pianura Padana in tanti micro territori per dare più valore a tutta la Franciacorta e cogliere le diversità da zona a zona. E così ieri insieme al presidente del consorzio Silvano Brescianini ha presentato l’edizione numero uno della Carta dei Vigneti e delle Zone di Franciacorta. Masnaghetti dopo tre anni di lavoro ha diviso il territorio di una delle denominazioni più importanti dedicate al metodo classico in 134 zone tra i quasi quattromila ettari vitati della denominazione divisi in 19 comuni. 

“La base del mio lavoro è partita disegnando i vigneti e attingendo a pieni mani dal catasto napoleonico redatto tra il 1807 e il 1809 e che tra l’altro è stato fortunatamente digitalizzato”, ha spiegato lo stesso Masnaghetti. Quel catasto che, per esempio, ha ricordato ancora Masnaghetti volendo rimarcare il parallelismo è stato utilizzato in Borgogna per classificare quel territorio. “Il mio lavoro – ha detto ancora – è soprattutto quello di semplificare. Partendo da tre spunti: i sopralluoghi nelle zone, il ricorso al catasto già citato e la sovrapposizione di tutte le informazioni acquisite alla realtà dei luoghi e alle tradizioni. La geologia ha influito per il 2 per cento nel mio studio. La Carta non è tuttavia “soltanto” storia, tradizione e toponomastica. È anche il tentativo – grazie al testo pubblicato sul retro della Carta stessa – di descrivere la Franciacorta in modo semplice quanto efficace, con l’obiettivo di creare finalmente un linguaggio comune nel descrivere la denominazione”.

Ovviamente la Carta delle Unità geografiche è solo un punto di partenza. Per dare un senso a questi micro territori ci vorrà la volontà di tutti i soci del consorzio e proporre la modifica del disciplinare della Docg Franciacorta. E poi il benestare del Comitato nazionale vini che è l’organo del ministero deputato a valutare queste richieste. “È un iter lungo – ha spiegato Brescianini – ma noi partiremo subito e la nostra parte la faremo in pochi mesi. Poi ci vorranno alcuni anni ma l’importante è partire. Crediamo molto in questo lavoro di Masnaghetti e il nostro obiettivo è quello di arrivare ad avere le Unità Geografiche Aggiuntive di cui si fregiano altre denominazioni in Italia”. Per intenderci: per poter inserire in etichetta l’Uga Rivetta del Castello nel territorio di Cazzago San Martino o Canelle a Erbusco,  ci vorrà ancora molto tempo. Ma l’indicazione che arriva dalla Franciacorta è chiara. Dare valore al territorio, verticalizzare la provenienza del vino, evidenziarne la diversità.

Il logo

Franciacorta ha anche annunciato il cambio del logo: Siamo felici di presentare la nostra nuova brand image – dice ancora Bresciani – che rappresenta il nostro impegno continuo verso l’eccellenza, l’innovazione nel settore vinicolo e la nostra volontà di evolvere con il tempo ed i nostri cardini: eleganza e prestigio, ma anche rigore, precisione e determinazione. Ringraziamo AUGE per il loro contributo prezioso e siamo fiduciosi che questo lavoro porterà Franciacorta a nuovi traguardi”. 

“L’elemento “F merlata”, icona storica di Franciacorta e da sempre presente nella sua identità visiva, in questa nuova visione, si rinnova assumendo maggiore solidità e una forma più armonica. La stessa “F merlata”, inoltre, diventa fulcro e assoluto protagonista di un design system dinamico e innovativo, dove l’icona del marchio evolve e diventa una sorta di finestra che si apre verso il mondo di Franciacorta, il suo territorio, i suoi vini e il suo metodo. A tutte queste operazioni, volte ad accrescere l’iconicità del marchio mettendo al centro la “F merlata” così da aumentarne l’awareness e la riconoscibilità per far sì che questa assuma la forza di trasmettere i valori, l’essenza e il vero significato di Franciacorta, si aggiungono anche una nuova palette colore e una nuova tipografia realizzata ad-hoc per il marchio. Quest’ultima si ispira direttamente al mondo del vino, comunicando prestigio e valore tramite tonalità materiche che riprendono i tipici colori del Franciacorta, dall’oro caratteristico del vino, al marrone caldo che richiama i toni del terroir”, recita una nota dell’ufficio stampa del Consorzio. 

I dati del 2023

La giornata è stata anche l’occasione per comunicare i dati relativi al 2023 con una crescita in valore che ha compensato un leggero calo dei volumi. I fatturati 2023 presentano infatti un tasso di crescita rispetto al 2022 del 2,8% e i prezzi medi del 6,4%. L’export mostra un andamento positivo e va a costituire circa il 12 per cento del totale, con un tasso di variazione positiva dell’1,5 per cento rispetto al 2022. Tra i principali importatori spiccano la Svizzera, il Giappone, la Germania, gli Stati Uniti e il Belgio.