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Scenari

Uniamo, cucina ancestrale e vini puliti con 8 chef. Franco Virga: dal Gagini parte la nostra rivoluzione

12 Gennaio 2024
Da sinistra Sergio Genuardi, Franco Virga, Renato De Bartoli, Stefania Milano, Mauricio Zillo, Alessandro Maniaci, Juan Camilo Quintero Marchan Da sinistra Sergio Genuardi, Franco Virga, Renato De Bartoli, Stefania Milano, Mauricio Zillo, Alessandro Maniaci, Juan Camilo Quintero Marchan

È partito ieri sera il progetto “Uniamo – Vini e cene non convenzionali” del gruppo Virga&Milano, che, al grido dello slogan “God save the dinner”, vedrà sbarcare otto chef tra i più noti e “rivoluzionari” della ristorazione italiana. Un programma breve e concentrato, quasi uno spot di 4 giorni, dall’11 al 14 gennaio, che vedrà coinvolti tutti i locali palermitani del gruppo e gli chef che li capitanano.

“Questo è un progetto che nasce da un’idea mia e di Toto Priano, art director del gruppo, per fare un evento alternativo al NOT – spiega Franco Virga – Come sapete, noi per tanti anni abbiamo organizzato un evento che riguarda i vini naturali, focalizzato soprattutto su quelli prodotti nel territorio siciliano. Quest’anno abbiamo voluto invece trasportare il concetto di ancestrale in cucina, portando dei professionisti che lavorano la materia prima in maniera istintiva, quasi atavica, a Palermo. Insieme a loro, abbiamo coinvolto dei produttori di vino, De Bartoli e Genuardi per la prima cena, ma a cui ne seguiranno altri, con cui lavoriamo tutto l’anno e che ci accompagnano nella nostra visione di vini “puliti”, perché così li chiamiamo, non più vini “naturali”. “Uniamo” significa dunque unire culture della nuova ristorazione con una visione diversa, che parte da una consapevolezza nuova del cibo, da una visione ancestrale della cucina basata sul fuoco e su materia prima “vera”. Quello che trovate nei piatti, infatti, è tutto siciliano non a caso. Per fare ciò, abbiamo voluto conoscere Juan Camilo Quintero per condividere con Mauricio, con cui sono amici, un’esperienza diversa. Alessandro Maniaci e Vincenzo Genuardi ci hanno a loro volta dato una loro espressione di cucina con le loro incursioni nel menu”.

Dunque ospite d’onore per la prima cena, insieme ad Alessandro Maniaci della Fattoria Borrello di Raccuja, in provincia di Messina, e a Vincenzo Genuardi, pastry chef del Gagini dal settembre scorso, Juan Camilo Quintero Mercan, colombiano di Bogotà, chef del ristorante, una stella Michelin verde e una rossa, Poggio Rosso del Borgo San Felice di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena che commenta così la sua partecipazione al progetto: “Per me è un piacere essere qui. Come sapete, sono sudamericano, come Mauricio, però di adozione italiana perché sono ben 15 anni che abito in Toscana. Questo è un paese meraviglioso e penso sinceramente che non si possa fare il nostro mestiere in un posto migliore. Poi, venire in Sicilia è sempre la conferma che più viaggi in Italia e più il Paese ti stupisce per la sua bellezza. Per cui ringrazio Franco per l’opportunità”.

E a proposito di chef che hanno trovato casa in Italia, chi più rappresentativo di Mauricio Zillo, soprannominato il brasiliano della Kalsa, uno dei quartieri storici della città di Palermo dove vive? “Sono stato io a proporre di coinvolgere Juan – racconta – Siamo infatti amici da tanti anni e l’anno scorso sarei dovuto andare a cucinare in Toscana con lui, ma per una serie di problemi logistici, non mi è stato possibile. Per cui quest’anno gli ho detto che venisse lui, approfittando anche della chiusura per riposo del suo ristorante. Penso che abbiamo messo su un menu molto interessante e armonioso, grazie anche al contributo di quelli che per me sono lo chef, Alessandro, e il pastry chef, Vincenzo, migliori in Sicilia”.

Alla cena di ieri seguiranno stasera quella da Aja Mola in cui la chef Tiziana Francoforte proporrà un inedito menu di pesce studiato insieme a Jacopo Ticchi della trattoria “Da Lucio” a Rimini; quella di domani sera da Buatta che vedrà Fabio Cardilio e Diego Rossi, titolare e chef del milanese “Trippa”, magnificare il quinto quarto, parte meno nobile dell’animale, oggi totalmente riabilitata grazie al lavoro di chef come loro; e infine, a chiusura, per la cena del 14 gennaio alla Maison Bocum arrivano da Milano lo chef Giuseppe Zen, della “Macelleria Popolare con cucina” di Milano, e il suo braccio destro Paola Mineo che ci racconteranno la carne in tutte le su espressioni.

“Questo è un progetto che parte oggi – precisa Virga – È quindi in fase embrionale e di sicuro approfitteremo dell’esperienza per perfezionarlo, però ci crediamo tantissimo e il nostro fine è quello di cercare di dare un apporto diverso alla cucina contemporanea. Per questo motivo, ci ripromettiamo di ripetere l’esperienza anche in altri luoghi, come ad esempio la Stazione Vucciria, il nostro format estivo a Pollina, la prossima estate per fare delle cose un po’ più complesse forse, ma certamente diverse”.