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Taormina Gourmet 2022

Le “magie” di Ricci Curbastro: tutto il fascino della Franciacorta nei calici di TG22

23 Ottobre 2022
ph Vincenzo Ganci - Migi Press ph Vincenzo Ganci - Migi Press

di Michele Ferraro

A Taormina sfilano le bollicine più pregiate della Franciacorta.

Protagonista una delle aziende vinicole storiche del territorio, la Ricci Curbastro di Capriolo, in provincia di Brescia, magistralmente rappresentata dal giovane Gualberto, preparato testimonial dell’ultima generazione di una famiglia che ha fatto la storia di questo vino. Otto le bottiglie presentante nel corso della masterclass ospitata all’interno di Taormina Gourmet. Una verticale con 6 annate di Franciacorta Satèn Brut più un piccolo “cadeau” con due pregiatissime annate di Gualberto dosaggio zero. Morbido, elegante ma di buona struttura il Satèn Brut di Ricci Curbastro è un vino che accetta la sfida del tempo, sia sui lieviti che dopo lo sboccamento. Si inizia con la degustazione delle annate 2018 (ottima) e 2017 (falcidiata dalla tremenda gelata che ha determinato una riduzione dell’80% della produzione aziendale). Ma a testimoniare meglio questa caratteristica della Franciacorta sono le annate del 2009, con i suoi 122 mesi sui lieviti e, soprattutto, l’annata 2006, con la sua freschezza prorompente nonostante i ben 174 mesi sui lieviti. Un vino che, senza timore di smentita, Gualberto ha definito il “Peter Pan” di casa Ricci Curbastro.

Straordinaria anche la tenuta dell’annata 2005, ormai furi mercato, ma portata in omaggio ai palati fini del Taormina Gourmet per la sua particolare caratteristica: dopo i 46 mesi sui lieviti, addirittura 12 anni e mezzo a seguito della sboccatura. La verticale termina con la presentazione di due annate del Dosaggio Zero Gualberto (2008 e 2012), che testimonia la volontà e la capacità di innovazione di questa cantina che, con questa etichetta, è riuscita a modificare il disciplinare produttivo della Franciacorta che non prevedeva, prima del 2002, la possibilità di inserire vini di riserva in bottiglia. Dopo la prova eccellentemente superata da Ricci Curbastro in un progetto di ricerca autorizzato dal Ministero, oggi il disciplinare ha aperto anche a questa possibilità. Il Gualberto infatti, è composto per il 70% da Pinot Nero per il 30% da Chardonnay, contiene un 15% di vini di riserva affinati in bottiglie magnum sui lieviti.

ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)