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Vino della settimana

Etna Doc Rosso 2019 di Guido Coffa

13 Maggio 2023
L’etichetta L’etichetta

“Non mi sono mai definito il proprietario della tenuta, semmai il suo custode: è stato il posto a scegliere me, io ho solo rispolverato la sua bellezza celata”. Queste sono le parole con cui Guido Coffa, patron dello splendido resort Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea e da alcuni anni produttore di vino, esprime il suo rispetto per i luoghi e la passione per la propria terra, spiegando poi: “I nostri vigneti ci sono stati tramandati direttamente dai monaci. La storia vuole che l’arcivescovo di Catania, che aveva fatto di Pisano la propria residenza, donò ai monaci i terreni da coltivare e furono proprio i monaci, in particolare quelli dell’ordine degli Agostiniani scalzi da Valverde, che, dal Seicento, iniziarono a prendersi cura della terra a Pisano, poi chiamata contrada Monaci in loro onore: plasmarono le colline scoscese attraverso i terrazzamenti che sono arrivati fino ai nostri giorni”.

Oggi la superficie vitata si estende per 6 ettari all’interno di un’azienda agricola di 25 ettari con una grande varietà di specie vegetali come olivi, alberi da frutta, altre colture e piante ornamentali. Ci troviamo di fronte al mar Ionio, sul versante Est dell’Etna. I vigneti, coltivati con il massimo rispetto della natura secondo i principi dell’agricoltura biologica (c’è la certificazione Bioagricert), sono costituiti da diversi appezzamenti che si estendono ad un’altitudine di circa 500 metri sul livello del mare con varie esposizioni. In essi troviamo gli autoctoni Carricante, Catarratto, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, più alcuni vitigni reliquia prefillossera che costituiscono un importante patrimonio ampelografico. Annualmente vengono prodotte 12 mila bottiglie, divise tra le 6 etichette di una gamma composta da 3 Etna Doc (Bianco, Rosso e Rosato), un bianco da Catarratto e due rossi, uno da Grenache in prevalenza e uno ottenuto dalle varietà reliquia.

Ci è piaciuto molto l’Etna Doc Rosso 2019, un vino che racconta il territorio con indiscutibile personalità. Non segue alcun modello, ma vuole solo essere se stesso. E’ fatto con Nerello Mascalese per il 90 per cento più un 10 per cento di Nerello Cappuccio, provenienti da vigneti di 10 anni di età esposti a sud est. Due i sistemi di allevamento utilizzati, l’alberello e il cordone speronato. Le rese si attestano intorno ai 70 quintali per ettaro. Le uve, vendemmiate durante la prima decade di ottobre, vengono vinificate in serbatoi di acciaio inox con 7 giorni di macerazione sulle bucce. Il vino ottenuto matura in tonneau per 12-16 mesi e poi affina in bottiglia per almeno un anno prima di essere immesso in commercio.

Il colore che osserviamo nel calice dopo aver versato l’Etna Rosso 2019 è un rosso rubino un po’ scarico, tendente al granato. L’esame olfattivo svela un bouquet variegato nel quale profumi di frutta rossa matura al punto giusto con la ciliegia e le fragoline di bosco in evidenza sono affiancati da sentori di pepe nero, da una nota di arancia rossa e da un delicato tocco floreale. E’ evidente un profilo caratterizzato da un’interessante gamma di sfumature. Il sorso è fresco, equilibrato e si distende con regolarità fino alla chiusura lunga e sapida, nella quale torna la frutta, accompagnata da una punta speziata. Fitti e ben presenti i tannini che risultano vellutati, senza alcuna astringenza. Bevetelo con le pietanze a base di carni rosse, i primi piatti della cucina di terra dal gusto deciso e i formaggi, soprattutto quelli semistagionati.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Guido Coffa – Monaci delle Terre Nere
Via Monaci – Zafferana Etnea (Ct)
T. 095 7083638
amm@monacidelleterrenere.it
www.guidocoffa.com