Varvaglione sorge a Leporano, comune salentino non lontano da Taranto, nel cuore dell’area di produzione del Primitivo di Manduria. La cantina, fondata nel 1921 da Cosimo Varvaglione, oggi è condotta dall’omonimo nipote con la collaborazione della moglie Maria Teresa e dei figli Marzia, Angelo e Francesca, quarta generazione di una famiglia che gestisce da sempre le varie attività.
Una storia lunga oltre un secolo è alla base della filosofia aziendale, incentrata sul rispetto per le tradizioni e sul legame con il territorio. La proiezione verso il futuro comprende sostenibilità, uso misurato di tecnologie innovative e attività di ricerca, portata avanti da tempo insieme a importanti università.
I vigneti, 550 ettari complessivi, sono in parte di proprietà (150 ettari) e in parte affidati a viticoltori con cui l’azienda collabora da oltre trent’anni. Accanto al Primitivo, l’uva simbolo del territorio, trovano spazio vitigni autoctoni come Negroamaro, Malvasia Nera, Susumaniello, Aglianico, Verdeca, Falanghina, Malvasia Bianca e Fiano, oltre a qualche varietà internazionale come Chardonnay e Sauvignon Blanc.
La parte produttiva dell’azienda comprende tre strutture: l’impianto di vinificazione e affinamento, il sito di imbottigliamento e il punto vendita che coincide con la sede storica della cantina. Il vero cuore di Varvaglione, però, è Masseria Pizzariello, edificio di fine Seicento che rappresenta in modo emblematico le architetture rurali della regione. La produzione annuale raggiunge circa 5 milioni di bottiglie, distribuite in 70 Paesi.
La gamma delle etichette è ampia e articolata in diverse linee, come Papale, Family, Terra, 12 e Mezzo, Internazionali e Bollicine. Abbiamo degustato l’annata 2024 dell’Idea-Rosa di Primitivo, vino nato con la vendemmia 2018 per raccontare territorio e stile aziendale, rivolgendosi sia a un pubblico giovane sia agli appassionati. Per questo motivo, considerando che la degustazione coinvolge più sensi, grande attenzione è stata riservata anche all’aspetto visivo, con un packaging mirato. Il rosato appartiene alla linea “Terra”, che raccoglie vini da vitigni autoctoni concepiti per descrivere il terroir dell’area di Taranto nelle sue diverse sfumature.
La vinificazione delle uve Primitivo prevede una breve criomacerazione, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata di 15-16 °C. L’affinamento avviene in serbatoi di acciaio inox con periodica sospensione delle fecce.
Nel calice l’Idea 2024 colpisce per il colore, un elegante rosa buccia di cipolla. Il profilo olfattivo è fine e misurato: note di piccoli frutti rossi e un accenno di pesca si intrecciano a sfumature agrumate e a un lieve tratto mentolato. Emergono spontaneità e misura. Al palato si presenta fresco e agile, ben calibrato nella struttura, equilibrato e intenso nel gusto, sostenuto da una piacevole scia fruttata. Il finale è sapido e di buona persistenza. È un rosato piacevole e immediato, molto versatile negli abbinamenti grazie all’equilibrio tra acidità, consistenza e tessitura aromatica. Da provare con antipasti e primi piatti di mare, portate leggere della cucina di terra, oppure come aperitivo, in un contesto informale, insieme a stuzzichini di vario tipo.
Tappo: Nomacorc
Gradazione alcolica: 13%
Temperatura di servizio: 9-12 °C
Bicchiere consigliato: calice a tulipano di media grandezza
Quando berlo: da ora al 2027
Numero di bottiglie prodotte: 30.000
Prezzo in enoteca: € 15,00
Varvaglione
Contrada Santa Lucia
Leporano (Ta)
tel. +39 099 5315370
www.varvaglione.com
Rubrica a cura di Salvo Giusino