La storica azienda piemontese, fondata nel 1897 a Dogliani da Luigi Einaudi – primo Presidente della Repubblica Italiana eletto dal Parlamento – è oggi guidata dal figlio della nipote Paola, Matteo Sardagna Einaudi. Quest’ultimo ha avviato un processo di crescita e rinnovamento, ridisegnando l’identità e lo stile dei vini di Poderi Luigi Einaudi, cantina che per questo viene definita una “old start up di 125 anni”.
Momento fondamentale di questo percorso è stato l’incontro con il winemaker croato Zvonimir Jurkovic, che ha sempre lavorato a stretto contatto con Matteo, condividendo e sviluppando idee con una visione rivolta alla qualità e all’autenticità. Divenuto nel 2016 responsabile della produzione, Zvonimir è stato nominato da poco amministratore delegato, a conferma dell’importanza del suo ruolo nello sviluppo del progetto.
I vigneti, 75 ettari in tutto, si estendono nei comuni di Dogliani, Neive, Barolo, Verduno e Monforte d’Alba, comprendendo parcelle in alcuni cru di pregio come Terlo, Cannubi, Bussia e Monvigliero. Si tratta di 13 ettari complessivi, frutto di una crescita iniziata nel 2010 con poco più di sei ettari e mezzo.
(una veduta dei Poderi Luigi Einaudi)
La filosofia aziendale si fonda sul rispetto della materia prima, vinificata senza alcuna forzatura. L’obiettivo è farla esprimere al meglio, trasferendo nel bicchiere le peculiarità territoriali in vini eleganti ed equilibrati. La produzione annua complessiva è di 350 mila bottiglie, in larghissima parte di vini rossi, affiancati da quantità più piccole delle altre tipologie: 30 mila bottiglie di bianco, 5 mila di rosato e 20 mila di Moscato d’Asti.
Abbiamo degustato l’annata 2024 del Verduno Pelaverga, un rosso che, in una terra celebre per grandi vini da invecchiamento, si distingue per l’approccio facile e immediato, in sintonia con le tendenze di un mercato che oggi sembra preferire la bevibilità alla complessità. È prodotto con uve Pelaverga in purezza, provenienti da vigneti esposti a ovest che si estendono per circa mezzo ettaro nel comune di Verduno, a 300 metri sul livello del mare. Le viti, allevate a guyot con densità di 4.500 ceppi per ettaro, crescono su suoli argillosi, calcarei e sabbiosi.
(una veduta dei Poderi Luigi Einaudi)
La vinificazione prevede fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox. Il vino ottenuto viene affinato in bottiglia per alcuni mesi prima della commercializzazione.
Nel calice si distingue subito per il suo colore: un rosso rubino scarico, brillante e piacevole alla vista. Segue un naso intenso e variegato, nel quale le note floreali – con la rosa in evidenza – e i profumi di fragolina di bosco e piccoli frutti rossi appena maturi si arricchiscono di una speziatura vivace e ben definita che caratterizza l’intero bouquet. È un profilo fine e luminoso, che trasmette la carica aromatica del vitigno in modo limpido e armonioso.
Molto fresco, snello e regolare nella progressione, il sorso presenta tannini garbatamente vellutati che contribuiscono all’ottimo equilibrio, bilanciando l’acidità e sostenendo una giusta consistenza. Piacevole il ritorno al retronaso di frutta, fiori e pepe, che accompagnano il lungo finale insieme a una lieve punta sapida. È un rosso che unisce ricchezza di profumi e facilità di beva, offrendo una riuscita interpretazione del territorio di Verduno, dove il Pelaverga è protagonista.
Bevetelo con un tagliere di salumi e formaggi freschi o semistagionati, con antipasti e primi piatti della cucina di terra, oppure con carni bianche.
Tappo: sughero agglomerato birondellato
Gradazione alcolica: 13,5%
Temperatura di servizio: 16 °C
Bicchiere consigliato: calice da rossi ampio e allungato (Bordeaux)
Quando berlo: da ora al 2030
Numero di bottiglie prodotte: 3.500
Prezzo in enoteca: € 16,00
Poderi Luigi Einaudi
Borgata Gombe, 31/32 – 12063 Dogliani (Cn)
Tel. +39 0173 70191
amministrazione@poderieinaudi.com
www.poderieinaudi.com
Rubrica a cura di Salvo Giusino
