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Vino della settimana

Vino Bianco “Pusterla” 2021 – Vigneto Pusterla

06 Settembre 2025
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I vigneti urbani costituiscono senza dubbio una delle prove di quanto sia stato forte nel corso dei secoli il legame tra l’uomo e la vite. Al famoso Clos Montmartre di Parigi e a quelli di Vienna e Praga se ne affiancano diversi in Italia. Tra questi il Vigneto Pusterla a Brescia rappresenta oggi con i suoi tre ettari e mezzo la più estesa superficie vitata urbana produttiva in Europa.

E’ situato sulle pendici del Cidneo, colle sul quale sorge il Falcone d’Italia, il castello cittadino che domina il centro abitato. I Bresciani sono orgogliosi di questo vigneto che considerano uno dei monumenti più importanti della città, uno spazio verde all’interno del quale viene coltivata l’Invernenga, varietà di uva autoctona molto rara. Si tratta di un luogo di origini antiche, come conferma un documento datato 15 luglio 1037 che è il Diploma dell’Imperatore Corrado II al vescovo di Brescia Odorico, con il quale viene concessa all’autorità ecclesisatica un’ampia giurisdizione che comprende anche il possesso del monte Denno (l’attuale monte Maddalena), a quel tempo attaccato al colle Cidneo. Qui per conto del monastero regio di Santa Giulia si coltivava la vite.

Andando avanti nel tempo, troviamo una inquisitio del 1251 che descrive accuratamente il sito con i filari e le pergole e poi una pergamena databile intorno al 1472, oggi conservata presso la Biblioteca Queriniana di Brescia, in cui è raffigurata la città fortificata con un grande vigneto situato alla base del castello.

Passando a periodi più recenti, sappiamo che nell’Ottocento i fratelli Riccardi creano un’azienda vinicola che ottiene diversi riconoscimenti e viene poi ereditata dalla famiglia Capretti, con Mario che nel 1940 deposita il marchio “Pusterla”. Continuano ad arrivare i premi e crescono gli estimatori famosi, fra i quali ricordiamo il Primo Ministro inglese Winston Churchill.

Dopo alcuni avvicendamenti nella proprietà, nel 2011 Maria Capretti riprende in mano la conduzione del vigneto di famiglia che pochi anni prima, nel 2007, aveva ottenuto dall’associazione Slow Food il titolo di “Patrimonio Storico della Cultura Agroalimentare Ambientale”.

Nel luglio del 2020 Emanuele Rabotti, titolare in Franciacorta della rinomata cantina Monte Rossa, acquisisce il vigneto con un’idea precisa che lui stesso spiega: “Sono davvero felice di aver aggiunto un gioiello così prestigioso alla nostra collezione. Il Pusterla non rappresenta per me solo un vigneto, ma è anche una dichiarazione personale di orgoglio bresciano. Riqualificazione e valorizzazione saranno le parole chiave dei prossimi anni, voglio regalare a Brescia un polmone verde. Unico, curato e tutto da vivere”.

Nasce così l’attuale produzione del Vino Bianco “Pusterla”, una rarità ottenuta dal vigneto urbano di Invernenga, composto da viti allevate a pergola che in diversi casi raggiungono gli 80-100 anni di età. Ci troviamo sulla sommità di uno sperone calcareo stratificato con marne e noduli di selce, una roccia sedimentaria denominata medolo. In questo posto la natura del suolo e la sua pendenza garantiscono un buon drenaggio che, insieme alle correnti ventose pomeridiane provenienti dal Monte Guglielmo, favorisce la salubrità delle piante. L’Invernenga, conosciuta anche come Invernesca, Ua ‘mbrunesca, Brunesta e Bernestia, è un vitigno autoctono a bacca bianca caratterizzato da un acino con una buccia molto spessa, ricca di polifenoli. Viene coltivata solamente nel Vigneto Pusterla e in piccolissima quantità nei dintorni di Brescia. Matura tardivamente, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre e anticamente veniva conservata e fatta appassire nei solai per essere mangiata anche nel periodo invernale, usanza da cui deriverebbe il suo nome.

Abbiamo degustato l’annata 2021 del Bianco “Pusterla”, vino proveniente da una vinificazione che prevede procedure simili a quelle impiegate per i rossi. Nel calice si presenta di colore giallo dorato carico con una leggerissima velatura. Intenso il naso, nel quale sentori di resina, nespola e mela cotogna vengono affiancati da leggeri richiami mielati. Sono subito evidenti carattere e originalità in un bouquet armonico, privo di eccessi o sbavature. Segue un sorso deciso e ben strutturato, animato da una viva acidità che lascia rapidamente spazio ad una lunga scia salina. Coerente con l’olfatto il gusto, così come le percezioni retronasali. E’ un bianco dal profilo aromatico singolare che unisce consistenza e freschezza in un assaggio incisivo, ma per nulla pesante grazie soprattutto al bilanciamento acido-sapido che crea una piacevole tensione.

C’è poi l’emozione di bere qualcosa di unico, frutto di un vigneto con circa mille anni di storia. Vi consigliamo di abbinare il Pusterla con la trippa al sugo o in umido, la coratella di agnello, le zuppe di legumi e i formaggi, soprattutto quelli con una significativa componente grassa.   

Tappo: a vite
Gradazione alcolica: 12 %
Temperatura di servizio: 10-11°C
Bicchiere consigliato: calice a tulipano di media grandezza
Quando berlo: da ora al 2032
Numero di bottiglie prodotte: 4.500
Prezzo in enoteca:  € 24,00 

Società agricola Monte Rossa
Via per Ospitaletto, 131
25046 Cazzago San Martino (Bs)
Tel. +39  030 725066
comunicazione@monterossa.com
www.vignetopusterla.com

Rubrica a cura di Salvo Giusino