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Vino della settimana

Vino della settimana: Calìo di Viticultori Associati

05 Gennaio 2013
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Nerello Cappuccio e Nero d'Avola in egual misura.

Siamo a Canicattì in provincia di Agrigento, una volta famosa per l'uva Italia e oggi densa di realtà enologiche. Una di queste è costituita dalla Cantina Sociale Viticultori Associati che produce 50.000 q/anno di uve, 900.000 bottiglie e 10.000 hl di sfuso di qualità che vende in propri punti vendita. Il presidente Giovanni Greco ci parla con orgoglio di questo territorio assolato del cuore interno della Sicilia, di terreni ricchi di zolfo e potassio che dal mare arrivano fino all'alta collina, di 1000 ettari di 480 soci conferitori che hanno aderito alle prescrizioni di un disciplinare di produzione interno che stabilisce e regola tutte le attività colturali nei vigneti in modo da definire, già in pianta, gli standard qualitativi delle uve che verranno selezionate per la vinificazione; della cantina che si è profondamente rinnovata; di una viticoltura tradizionale aperta alle innovazioni tecnologiche ed organizzative. Insomma una Cantina Sociale che si prefigge di dare reddito con la qualità dei suoi vini, che ormai mietono riconoscimenti e premi. L'enologo è Angelo Molito che si avvale della consulenza di Tonino Guzzo.

Del Nero d'Avola ne abbiamo tanto parlato, ma eventualmente un nostro nuovo lettore può rivolgersi qui.

Il Nerello Cappuccio, anch'esso autoctono, detto anche mantellato, deve il suo nome alla conformazione a cappuccio o mantello della chioma dell'alberello. Entra a far parte delle Doc Etna e Faro, ma ha una buona diffusione anche nell'agrigentino e nel nisseno. Dà vini pronti e fragranti, da medio invecchiamento.

Il Calìo, dal siciliano riscaldo quindi un vino adatto anche al caldo, nasce con l'annata 2007 e proviene da vigneti  tra i 200 e i 600 metri sia in provincia di Agrigento che di Caltanissetta, scelti sulla base della qualità ed integrità dell'uva e vendemmiati a partire dalla fine di settembre.
La cantina nel creare questo vino ha tenuto presente una finalità ben precisa: ottenere un vino rosso fresco, fruttato, fragrante che avesse contemporaneamente una buona struttura e una discreta complessità. Pertanto dopo la pigiadiraspatura mosto e bucce macerano per 5 giorni a temperature molto basse in maniera da estrarre antociani e tannini morbidi. Dopo la sgrondatura si innalza la temperatura a 18°, si aggiungono i lieviti selezionati e si fermenta con frequenti rimontaggi. Svolge la malolattica e l'affinamento in vasche di cemento rivestite per 4 mesi e in bottiglia per 3 mesi. 13,5 gradi alcolici.

Degustiamo il 2010 che al calice mostra un colore rubino brillante. All'olfatto entra fresco, fragrante di uva e man mano che si ossigena cambia personalità diventando più complesso con sentori di ciliegia, mirtilli, piante officinali e viola; elegante, vivace ma  nello stesso tempo armonioso ed intenso. Al palato si ritrova la freschezza data da una giusta acidità, i tannini sono morbidi e vellutati; è un vino sapido, di buon corpo che mantiene la fragranza e la vivacità e con un retrogusto vinoso e una leggerissima punta di amaro.

Un vino da bere anche a temperature più fresche specie in estate, da aperitivo rinforzato, da happy hour, dedicato specialmente ai giovani, che si accompagna bene anche a pesci elaborati, a formaggi freschi, ad una pizza più complessa. Un vino che ha rispettato pienamente le finalità ricercate.
In 20.000 bottiglie ed un prezzo di 8,50 euro in enoteca.

C.S. Viticultori Associati
Contrada Aquilata
92024 Canicattì (Ag)
tel. 0922 829371
www.viticoltoriassociati.it

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di Giovanni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino