Merlot, Toscana rosso Igt.
di Gianni Paternò
C’è un angolo di Toscana magari meno conosciuto e meno battuto dal turismo, ma non per questo meno fascinoso ed interessante tra Grosseto e Massa Marittima. Tra borghi medievali e boschi è una campagna collinare intrisa di olivi e di viti. In questa Maremma alta portava il loro gregge la famiglia Pagliai e di questa terra, negli anni '40, ne acquista pochi ettari sotto il borgo turrito di Montemassi dove comincia a piantare viti, realizzare la cantina e a fare il vino, prima per casa, poi anche per venderlo.
(Daniela, Alessio e Sirio Pagliai)
Dal 1983 di questa piccola azienda se ne occupano Sirio Pagliai e la moglie Daniela Valentini, ristrutturano i vigneti, ne piantano altri e nel 1999 inizia anche l’imbottigliamento. Degli originari 5 ettari si arriva oggi a 28 di cui 7 vitati più altri 2 appena impiantati, Vermentino, Sangiovese, Cabernet, Syrah, Merlot, Aleatico i vitigni a cordone speronato e a spalliere alte. La cantina è stata ampliata nel 2003 e nel 2009, con molto cemento vetrificato. Nel 2011 arriva come enologa Barbara Tamburini che comprende le potenzialità non ancora espresse dell’azienda, razionalizza i vini, fino ad allora tutti in blend, si occupa dei vigneti oltre che della cantina dove sempre più si impegna il figlio Alessio, biologo e pianista.
(Barbara Tamburini)
Siamo nell’areale della Doc Monteregio di Massa Marittima, le etichette sono 7, di cui 3 vinsanto, per 35 mila bottiglie oltre a 3 grappe, all’olio e ad un agriturismo; da poco si comincia a vendere, con successo crescente, all’estero, Stati Uniti in particolare. Coltivazione quanto più sostenibile possibile, significa che solo nelle annate meteorologicamente pessime, quando il raccolto potrebbe essere compromesso, si fa qualche trattamento fitosanitario.
(La vigna del Merlot)
Degustiamo un premiato Merlot, il Ghitto di Naldo, nome in onore di un medievale signorotto della zona, proveniente da un cru di medio impasto a circa 180 metri di quota, un cordone speronato di 15 anni in cui le 5 mila piante producono circa 1,3 chili ciascuna. Nell’ottima annata 2013 la vendemmia in cassette è stata il 7 e l’8 settembre, selezione dei grappoli alla pianta, pigiadiraspatura soffice, fermentazione con lieviti selezionati in acciaio con le bucce per 15 giorni con delestage, alla svinatura il vino va in barrique nuove e di secondo passaggio dove fa la malolattica ed affina per 15 mesi, quindi 6 mesi in bottiglia. Pochi i solfiti aggiunti nelle varie fasi tanto che alla fine i totali sono solamente 57 milligrammi per litro.
Versato nel bicchiere il colore è rosso rubino denso e brillante. Al naso arriva in punta di piedi, prima chiuso, non intenso, per poi allargarsi con l’aria, allora sviluppa equilibrati ed eleganti sentori di ribes, prugna, mela cotogna, mandorla assieme a note balsamiche, di macchia mediterranea. Affascinante. Al gusto spicca la sua armonia: è rotondo, carezzevole nei tannini, un muscoloso corpo sostenuto dalla dosata acidità, con ancora una ottima fragranza ed infine un retrogusto particolarmente lungo e amorevole, insomma un ottimo Merlot.
Rosso facile da abbinare si sposa con piatti non particolarmente grassi, con carni alla griglia, pappardelle alla lepre, una frittata con asparagi, un pecorino di media stagionatura. Le bottiglie sono 5.000 ed il prezzo in enoteca euro 23.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
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