Lo zafferano dell’Aquila DOP compie vent’anni e celebra questo traguardo con un incontro internazionale. Domenica 25 agosto, alle 11.30, a Navelli, nell’ambito della storica Sagra dei ceci e dello zafferano giunta alla 47ª edizione, i produttori abruzzesi si confronteranno con i colleghi greci del Krokos Kozanis PDO, una delle cinque denominazioni europee dedicate alla spezia.
All’appuntamento interverranno Vasilis Mitsopoulos, presidente dell’associazione e del Consorzio di tutela del Krokos Kozanis, Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP, e il sindaco di Navelli Paolo Federico, che guida anche il GAL Gran Sasso Velino.
Le due realtà condividono radici storiche e condizioni pedoclimatiche favorevoli. A Kozani, come a Navelli e nei 13 comuni del comprensorio aquilano, lo zafferano si coltiva da secoli. Il clima temperato e i terreni ne sostengono la qualità, mentre la differenza principale riguarda la lavorazione: in Grecia prevale un metodo vicino alla tradizione iraniana, mentre in Abruzzo gli stimmi vengono tostati lentamente con brace di legna, una pratica antica che caratterizza in modo unico la spezia dell’Aquila.
Le dimensioni delle due filiere restano molto diverse. A Kozani operano circa mille produttori, con rese di diversi chili ciascuno. Nell’aquilano, invece, sono una settantina, per una produzione complessiva che si aggira sui 40 chili annui. Anche i modelli organizzativi divergono: in Grecia la cooperativa dei produttori, fondata nel 1971, ha il monopolio della raccolta, confezionamento e distribuzione del Krokos Kozanis. In Abruzzo, invece, non tutti i coltivatori aderiscono alla cooperativa locale, nata nello stesso anno, né al Consorzio di tutela.
Lo Zafferano dell’Aquila è stato iscritto nel Registro europeo delle DOP il 4 febbraio 2005, mentre il Consorzio di tutela è nato il 13 maggio 2005. Da allora rappresenta un presidio importante per la valorizzazione e la difesa di un prodotto identitario, che continua a unire comunità e territori ben oltre i confini d’Abruzzo.