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L'iniziativa

Premio Casato Prime Donne 2025: giovani talenti e intelligenza artificiale al centro della scena

09 Settembre 2025
Ciclo infinito – Endless cycle, la scultura in ferro e travertino di Giulia Lapenta che riflette sul rapporto tra uomo, natura e tecnologie Ciclo infinito – Endless cycle, la scultura in ferro e travertino di Giulia Lapenta che riflette sul rapporto tra uomo, natura e tecnologie

Dal Brunello al design, riconoscimenti anche a chi valorizza Montalcino con la scrittura

Il Premio Casato Prime Donne, ideato da Donatella Cinelli Colombini, torna nel 2025 con un’attenzione speciale ai giovani e al tema dell’intelligenza artificiale. La cerimonia si terrà sabato 13 settembre a Montalcino, nella Chiesa di Sant’Agostino, con successiva giornata alla Fattoria del Colle di Trequanda.

Accanto alla vincitrice del riconoscimento principale, l’imprenditrice italo-iraniana Darya Majidi, il Premio offre spazio a studenti e studentesse che si sono distinti in pasticceria, arte e oreficeria.

Tra loro, Giulia Lapenta, del Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena, autrice dell’installazione Ciclo infinito – Endless cycle, scultura in ferro e travertino che riflette sul rapporto tra uomo, natura e tecnologie. Gli studenti della Scuola Tessieri – Atelier delle Arti Culinarie hanno invece realizzato Tierra, torta ispirata ai sapori iraniani e dedicata alla Prima Donna 2025. Dalla LAO Jewellery School di Firenze arrivano i gioielli di Camilla Radaelli, Martine Monciatti e Maria Ludovica Vippolis, pensati per Majidi e per le giurate del premio.

Il riconoscimento coinvolge anche il giornalismo: Lara Loreti riceverà il Premio “Io e Montalcino” per un reportage sul Brunello pubblicato su Il Gusto de La Repubblica, mentre Giorgio Dell’Orefice sarà premiato dal Consorzio del Brunello per gli articoli su produzione ed export apparsi su Il Sole 24 Ore.

Tradizione del Premio è la dedica che la vincitrice lascia a Montalcino. Quella di Majidi recita: «Con competenze, cuore e coraggio, le donne creeranno un mondo migliore», incisa su un cippo di travertino accanto all’opera di Giulia Lapenta.