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Scenari

Osservatorio Uiv-Vinitaly: l’Italia del vino analizza i profili del nuovo consumatore americano

19 Settembre 2025
Una veduta della città di Chicago, Usa Una veduta della città di Chicago, Usa

Una platea di 113 milioni di potenziali consumatori: dai Millennials ispanici di New York ai giovani afroamericani del South-East

Non solo California, New York e Florida. Oggi il vino italiano cerca negli Stati Uniti nuove rotte, pronto a intercettare consumatori giovani e comunità in crescita che stanno cambiando la geografia del bere a stelle e strisce. A raccontarlo è l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, che anticipa i temi di Vinitaly.USA, in programma il 5 e 6 ottobre al Navy Pier di Chicago.

L’Italia resta saldamente leader nel mercato americano insieme alla Francia, con 345 milioni di litri esportati nel 2024 per un valore di 2,25 miliardi di dollari. Eppure, il futuro non si giocherà solo nei grandi hub tradizionali. «Il 75% dei consumi è ancora concentrato in una quindicina di Stati – osserva Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere – ma il mercato è tutt’altro che maturo. Le nuove generazioni e le comunità emergenti aprono scenari inediti che vogliamo presidiare al fianco delle imprese italiane».

Il profilo del nuovo consumatore americano parla chiaro: Gen Z e Millennials, spesso uomini, appartenenti alle comunità latinoamericana e afroamericana, con forte presenza nel Sud-Est degli Stati Uniti e in aree non ancora esplorate a fondo dal vino italiano. Texas, Georgia, Carolina del Sud e dell’Est, ma anche Illinois e Colorado emergono come mercati ad alto potenziale, insieme a Stati come Arizona, Arkansas e New Mexico.

Ogni territorio ha le sue affinità: Lambrusco e Chianti in Texas, Amarone e Primitivo in California e Florida, Verdicchio e Soave in Colorado, Nero d’Avola e Moscato nelle Caroline, fino al Brunello che trova spazio persino in Arkansas. È un mosaico complesso, in cui i vini italiani possono dialogare con gusti e identità culturali differenti, dal pubblico giovane e afroamericano della Georgia al target ispanico in Texas e California, fino ai Millennials newyorkesi pronti a sperimentare varietali emergenti come Vermentino e Ribolla.

A Chicago, 250 espositori tra cantine e consorzi – per un fatturato aggregato di oltre 7 miliardi di euro – incontreranno buyer e importatori americani. Oltre ai banchi di assaggio, il programma include il wine2wine Business Forum, i corsi della Vinitaly International Academy, un focus sul turismo del vino e persino un “Oil Bar” dedicato all’olio extravergine.