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Scenari

Il Pistacchio di Raffadali DOP sarà il primo frutto a guscio con passaporto digitale

23 Settembre 2025
Fastuca Fest 2025 Fastuca Fest 2025

La nona edizione del Fastuca Fest registra un record di presenze e segna un traguardo di innovazione per la filiera agrigentina

A Raffadali, nel cuore dell’Agrigentino, il pistacchio non è solo un frutto a guscio: è simbolo di appartenenza e orgoglio collettivo. Lo ha dimostrato ancora una volta il Fastuca Fest, la festa dedicata al Pistacchio di Raffadali DOP, che quest’anno ha raggiunto la nona edizione (18-21 settembre) con una partecipazione da record.

Per la prima volta articolata in quattro giornate, la manifestazione ha unito degustazioni e show cooking a momenti di cultura, letteratura e solidarietà, grazie alla collaborazione con l’ASP di Agrigento che ha messo a disposizione un ambulatorio mobile per screening gratuiti. Un modo per dimostrare che un evento enogastronomico può farsi anche occasione di salute e prevenzione.

«È stata l’edizione più partecipata della nostra storia», hanno dichiarato i rappresentanti dell’Associazione Fastuca, sottolineando come la comunità si riconosca in questa festa, che valorizza insieme un prodotto e il territorio da cui nasce.

Dietro la celebrazione, però, non mancano le sfide. La raccolta in corso risente della siccità e dei cambiamenti climatici, fattori che faranno calare la produzione. Eppure, proprio mentre si affrontano le difficoltà in campo, il Consorzio del Pistacchio di Raffadali DOP guarda avanti con un passo che segna una prima assoluta in Europa: il pistacchio agrigentino sarà infatti il primo frutto a guscio dotato di Passaporto Digitale, sviluppato con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Un QR Code sulle confezioni permetterà ai consumatori di verificare autenticità e tracciabilità del prodotto, accedendo a una piattaforma certificata che racconterà anche la storia e il paesaggio che lo generano. Dopo il cioccolato di Modica, anche il pistacchio di Raffadali sceglie la via della digitalizzazione, affermandosi come eccellenza siciliana che sa coniugare identità e innovazione.

Il Consorzio, che oggi riunisce 19 aziende certificate e coinvolge 31 comuni dell’entroterra agrigentino, si conferma così non solo presidio di tutela, ma anche laboratorio di idee per costruire un futuro sostenibile e riconoscibile al proprio prodotto.