Ci troviamo nella Costiera Amalfitana, uno dei luoghi più belli del nostro Paese, da sempre rinomato per le sue particolari coltivazioni, tra le quali spiccano i vigneti che si estendono su terrazzamenti incastonati nella roccia, alternandosi ai tipici e pregiati limoneti. Qui nulla è scontato e lavorare la terra presenta grandi difficoltà a causa della conformazione del territorio. Tutte le pratiche agricole vengono svolte manualmente, i trasporti sono tutt’altro che agevoli e ogni cosa richiede impegno e sacrificio.
Ettore Sammarco fonda la sua azienda a Ravello nel 1962, dando vita a un progetto sognato e fortemente voluto. Dopo alcuni anni viene costruita la cantina, da allora cuore pulsante dell’azienda, in un luogo con il mare di fronte e, alle spalle, la montagna scavata nella roccia per ricavare lo spazio necessario ai locali dedicati alle varie fasi della filiera produttiva.
Oggi Ettore, alla soglia dei novant’anni, è ancora in piena attività e, insieme al figlio Bartolo, segue ogni lavorazione, dalla vigna alla cantina. Con lui collaborano anche le figlie Maria Rosaria e Antonella, che si occupano principalmente di amministrazione e vendite. Ma Ettore Sammarco non è solo produzione: è soprattutto un’azienda di valori, come la famiglia, l’attaccamento al territorio, la fiducia nel proprio lavoro. Basta scambiare poche parole con Ettore e Bartolo per capire quanto sia forte la loro passione e profondo il legame con la viticoltura.
I vigneti si estendono tra i comuni di Ravello, Scala e Tramonti: sei sono di proprietà, tre in affitto e altri sette-otto gestiti da una quarantina di piccoli conferitori (tra questi anche alcune parcelle a Furore). Coprono un intervallo altimetrico che va da 250 a 600 metri sul livello del mare e sono costituiti da filari e pergole amalfitane con pali in castagno. Ogni anno vengono prodotte circa 100.000 bottiglie. La gamma di etichette comprende bianchi, rossi, rosati e uno spumante.
Durante una recente visita in azienda abbiamo particolarmente apprezzato il Costa d’Amalfi Doc Ravello Bianco Vigna Grotta Piana 2024, annata attualmente in commercio di una delle etichette più conosciute della denominazione. Le uve – Biancolella per il 60 per cento, Ginestra per il 30 e Falanghina per il 10 – provengono dall’omonimo singolo vigneto di 0,6 ettari, situato a Ravello sulle pendici del Monte Brusara, a 500 metri sul livello del mare, con esposizione a sud. Il terreno ha una composizione mista, con componenti di origine vulcanica (lapillo) e residui di roccia dolomitica. Le piante più vecchie hanno un’età di 70-80 anni e molte sono a piede franco, in particolare le viti di Ginestra, ricavate dalla pianta madre originaria, mantenendo così il patrimonio genetico della vigna.
I sistemi di allevamento sono il guyot e la pergola amalfitana, con rese che si attestano sui 60 quintali per ettaro. La vendemmia si svolge all’inizio di ottobre. Segue una criomacerazione prefermentativa in pressa e, successivamente, la pressatura soffice. Circa metà della massa fermenta in acciaio inox, dove affina per sei mesi, mentre l’altra metà fermenta e matura in barrique per lo stesso periodo. Le due masse vengono poi assemblate.
Nel calice il Vigna Grotta Piana 2024 si presenta di colore giallo paglierino, intenso e brillante. È ampio all’olfatto, con sentori di frutta a polpa gialla matura, note floreali, zagara e richiami agrumati, affiancati da un cenno vanigliato e da un fresco tocco di erbe aromatiche dal timbro leggermente balsamico. È evidente un profilo di stampo mediterraneo, che esprime in modo chiaro il legame con il terroir di provenienza. L’assaggio regala un sorso fresco, ben strutturato e pieno nel gusto, animato da viva energia fino a una lunga chiusura sapida, dove tornano le note fruttate.
Il 2024 conferma ancora una volta il valore del Vigna Grotta Piana: un bianco molto buono, capace di combinare ricchezza aromatica e slancio, con un carattere fortemente identitario. Può essere abbinato a molti piatti della cucina di mare, ad antipasti e primi a base di verdure e ortaggi, torte salate e formaggi freschi come la mozzarella di bufala campana.
Tappo: sughero monopezzo
Gradazione alcolica: 13,5%
Temperatura di servizio: 10–12 °C
Bicchiere consigliato: calice a tulipano di media grandezza
Quando berlo: da ora al 2030
Numero di bottiglie prodotte: 2.000
Prezzo in enoteca: € 40,00
Ettore Sammarco
Via Civita, 9
84010 Ravello (Sa)
Tel. +39 089 872774
info@ettoresammarco.it
www.ettoresammarco.it
Rubrica a cura di Salvo Giusino