È da poco entrato a far parte de La Sicilia di Ulisse, l’associazione che raggruppa le eccellenze siciliane nei settori dell’ospitalità, della gastronomia e della viticultura e che nelle scorse settimane si è data appuntamento a Palermo per il suo congresso biennale. Un ingresso che è anche un modo per suggellare il nuovo corso che ha preso il via con un importante restyling che si completerà nei primi mesi del 2026.
Il Grand Hotel San Pietro, una villa di inizio 900 trasformata negli anni in boutique hotel con splendida vista sullo Ionio e sull’Etna, con le sue 63 camere ridefinite in colori e impostazione generale, ha da poco concluso una stagione estiva registrando un più 25 per cento di presenze in struttura. Un’annata positiva che si inserisce nel più ampio quadro di una stagione turistica col segno più per tutta Taormina, che risente ancora del cosiddetto “effetto White Lotus”, con riferimento alla fortunata serie tv in parte ambientata nella cittadina del messinese.
“L’albergo aveva necessità di collocarsi nel mercato turistico in una veste che fosse al passo con i tempi e così si è dato il via ad un importante programma di restauro – commenta il direttore Pietro Benigni -. La proprietà, Lindbergh Hotel, ha creduto in questo progetto sin dal primo momento e l’ingresso ne “La Sicilia di Ulisse” è l’ulteriore riprova che stiamo crescendo come albergo puntando su un progetto di ampio respiro che si concluderà a breve con la sistemazione esterna e di piscina e spa”.
Intanto le annunciate nuove rotte sull’aeroporto di Fontanarossa a Catania per il prossimo anno, lasciano sperare in ampi margini di miglioramento di flussi e presenze turistiche. “Per noi il mercato principale è quello americano – dice Benigni – ma a seguire ci sono gli altri mercati che stanno supportando la destinazione. Certamente molto a nostro favore ha giocato la possibilità di raggiungere gli Stati Uniti da Catania sette giorni su sette, ma dobbiamo dire che anche i voli su Palermo sono stati un importante sostegno. Il prossimo anno su Catania ci sarà anche il volo da Montreal e quindi per noi si aprirà un altro mercato importante e siamo pronti per questa nuova sfida. Il nostro albergo si è messo in gioco ed i risultati sono arrivati – continua il direttore dell’hotel – permettendoci di posizionarci immediatamente dietro ai grandi
gruppi come Belmond e Four Season. Adesso implementare il nostro ranking è il nostro obiettivo principale”.
In questo rinnovamento complessivo della struttura, non potevano mancare i ristoranti del San Pietro, Giardino degli Ulivi che accompagna l’hotel sin dalla sua apertura e che è stato anch’esso riqualificato e l’ultimo nato, Batù “che per
noi è un bambino che sta crescendo – dice il direttore – e che vorremmo far diventare punto di forza e riferimento per il territorio, inserendoci in un contesto locale che è molto cresciuto dal punto di vista della ristorazione. A Taormina – continua Benigno – oggi ci sono cinque ristoranti stellati e anche diversi ristoranti come il nostro che, pur non essendo stellati, hanno una proiezione di un certo livello. Diciamo che in tanti abbiamo lavorato affinché fosse superata l’idea che nei ristoranti d’hotel non si mangia bene. Oggi puntiamo senza dubbio alla valorizzazione delle nostre strutture, ricordandoci sempre che il vero valore lo fanno gli uomini che ci lavorano”.