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Assaggi e Personaggi

Signum a Salina, un luogo dell’anima e per l’anima tra profumi, sapori e relax

27 Settembre 2013
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di Francesco Pensovecchio

Arrivare sull'isola di Salina e muoversi in sua direzione è già parte di un atto preparatorio, un rito che sollecita le corde sensoriali.

Prima Milazzo, poi le tappe e due ore di aliscafo, l'attracco, la passerella al porto e la piazza di Santa Marina Salina, l'alta e tortuosa strada lungo il mare prima di arrivare a Malfa, una strada che cambia colori e profumi ogni 50 metri.

 E ancora le viuzze di Malfa, i piccoli giardini protetti da mura alte poco più di un metro, alcuni incolti e selvaggi, altri con i capperi e piante mediterranee, altri ancora con viti e ulivi. Ed ecco, come un pugno sul naso che manda al tappeto, il profumo di gelsomino. Il segno distintivo. Tornare al Signum è amare ogni istante che ti separa dall'oggetto del desiderio. Sai già che ti affascinerà con la sua personalità eoliana, con i sorrisi di chi ti riceve, con il blu-porpora dei suoi tramonti, con nuove sorprese e meraviglie. Come la prima volta. Noi di Cronache di Gusto abbiamo voluto approfondire, quest'anno più di altri, l'esperienza eoliana, per la sensazionale accelerazione dell¹hotel della famiglia Caruso, nella doppia attività di albergo di charme e indirizzo gourmet. Non a caso già premiati con il nostro premio Best in Sicily nel 2009 come miglior albergo e nel 2013 come miglior ristorante siciliano.


Martina e Luca Caruso

L'Hotel: la pausa invernale è servita per riprogettare e rinnovare le camere, adesso più spaziose e confortevoli, un chiaro segno di orientamento verso la quinta stella. I giochi tra pietra e resine, la raffinata mobilia d'epoca, gli accessori dal design contemporaneo e le grandi docce emozionali sono resi magistralmente nelle suite, ma anche nelle altre camere. Le categorie sono quattro, dalle Classiche alle Suite, passando dalle Superior e Deluxe. Quasi tutte hanno un proprio terrazzino con vista. I nomi sono quelli delle piante dell'isola, ad esempio Acanto, Malva, Ginestra, Assenzio. La SPA e la stufa di vapore costruita sul modello delle terme romane di Lipari, sono un must per chi arriva sull¹isola anche per un solo giorno, peraltro alimentate da una fonte naturale di acqua geotermica.

I cocktail: l'esperienza si sviluppa su di uno spettro d¹azione a 360° e non è un complimento di rito. Questa stagione abbiamo trovato al cocktail bar Raffaele Caruso, di famiglia ma per noi una new entry. Raffaele, diciamolo così, “bazzica” i Cocktail Bar di mezza Europa da svariati anni, basta parlare qualche minuto con lui per trovare passione impetuosa. Abbiamo provato cosucce dal vestito classico, come il Gin Tonic e il Vesper Martini, o esperienze e creatività personali come il Salina in Black. Il Vesper Martini, un cocktail composto da gin, vodka e Kina Lillet, è servito in coppa di Champagne e fa parte della categoria dei predinner cocktail. E' stato inventato nel 1953 da Ian Fleming nel romanzo Casino Royale, nel quale James Bond ordina il cocktail in onore della bellissima Vesper Lynd. Del Salina in Black, invece, non diremo nulla, resti una sorpresa, salvo il fatto che l'elemento chiave del cocktail è della freschissima polpa di more (appena raccolte) che ne determina il colore.


Raffaele Caruso

Il vino: la carta dei vini 2013 è splendida follia. Pensata da Vincenzo Minieri e Luca Caruso, registra oltre 150 etichette tra bollicine italiane e francesi, di cui 90 di solo Champagne. Senza contare bianchi, rossi e vini da dessert. Ogni bottiglia ha una sua storia, ma il filo rosso che le unisce è fuori da ogni cliché: territori intensi, vini naturali e bio-sensibili, tanti Champagne e focus su etichette del Sud-Italia. Durante l¹ultima session settembrina abbiamo assaggiato, tra gli altri: Champagne S.A. Pierre Gerbais Brut Nature L'Originale; di Vouvray il 2007 Vincent Careme Vouvray Sec; dalla Toscana il 2004 Rosato di Massa Vecchia; dall'Abruzzo il 2004 Montepulciano d'Abruzzo Riserva Praesidium. Nella sessione di agosto, lo Champagne Brut Premier Cru, Le Mont Benoit di Emmanuel Brochet; dalla Loira il 2010 Les Vignes de L'Ange Vin Fetembulles; dalla Campania (Irpinia) il 2011 Joaquin JQN 203 Piante a Lapio. E Fabrizio Carrera nell'elenco mi suggerisce anche assaggi strepitosi come Marie Noelle Ledru BdeN Brut Cuvée, Thomas Labaille Sancerre Les Aristides 2009 fascinoso e sfuggente. O ancora un sapidissimo e memorabile Dettori bianco di Alessandro Dettori, il Villa Diamante 2005 Fiano di Avellino Vigna della Congregazione di Antoine Gaita e La Malvasia delle Lipari Passito di Salvatore D'Amico.

La cucina: Martina Caruso è la star. Sebbene premiata nell'ultima guida ai Ristoranti di Sicilia 2013-2014 del Giornale di Sicilia come giovanissima chef emergente, ormai gioca a pieno titolo nella categoria dei Big. Dall'inizio stagione il menù è cambiato numerose volte. Seguiteci con attenzione, abbiamo provato: un fresco e mediterraneo tris di crudità di mare con tonno e fichi bianchi, gamberi arancio e pistacchio, dentice pomodorini secchi e basilico.


Crudità del mare di Sicilia

Intensa e sapida la zuppetta di olive con spatola panata.


Zuppetta di olive

Ricco e teso il ping-pong terra-mare del raviolo di seppia con estratto di pomodoro e ricotta (dove il raviolo è costituito dalla seppia stessa). 


Spaghetti con guazzetto di mare, prezzemolo, aglio, olio e peperoncino

Avremmo voluto urlare per gli spaghetti con guazzetto di mare, prezzemolo, aglio olio e peperoncino; finemente aromatico il baccalà panato e fritto con composta di peperone e sorbetto al sedano. Eseguito ad arte il Gelato alla Malvasia delle Lipari. Il pranzo è un'altra experience e ci si diverte una cifra: Roastfisch di tonno con rucola piccante e Arancino con scorfano e zafferano per stuzzicare.


Arancina con scorfano e zafferano

Poi, Fishburger di tonno, patate fritte e gelatina di ketchup (standing ovation!); a chiudere, insalata di frutta fresca raccolta dagli alberi di Salina. Dietro ai successi ci sono ancora due figure di cui non abbiamo parlato: Clara Rametta, mamma di Luca e Martina, e papà Michele. Hanno il merito di amare il bello, di riconoscerlo nei propri luoghi, di aver costruito per la famiglia un successo a cavallo di più generazioni. Una sola parola: Chapeau.

Signum
Via Scalo,15
Malfa, Salina (Me)
Tel. 090 9844222
Chiusura: mai
Feria: da metà novembre a merà marzo
Carta di credito: tutte
Parcheggio: no