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Assaggi e Personaggi

Teo, una vita per la vite

28 Luglio 2011
teo teo

La storia di Teobaldo Rivella: poche bottiglie di alta qualità e vigna paragonabile a un giardino curato nei dettagli. Tratto da http://myslowburninglife.blogspot.com/

Teobaldo Rivella, nella foto con la moglie Maria, è uno di quei vignaioli in via d’estinzione che bisogna incontrare di frequente. Grande serenità e grande senso del Barbaresco.

Poche bottiglie di alta qualità e vigna paragonabile a un giardino curato nei dettagli. Tutta la sua vita. Con la Maria, la sua sposa, divide le ore della giornata che portano diritto alla fattura di questo cru che si chiama Montestefano. Non c’è retorica, ma un senso del paesaggio, della cantina, del vino che pochi possono vantare. Ho assaggiato in compagnia dell’enologo toscano Andrea Mazzoni, in viaggio sulle colline di Langa, l’annata 2007. Diversa dalle precedenti, ma con quella continuità elettiva che eleva il Nebbiolo di Teo a Barbaresco, mi ha stupito per la potenzialità e la setosità dei tannini, sentori di frutta candita, buccia d’arancio amara e la bella souplesse. La stessa che ho ritrovato nell’annata 2005. Poi quest’uomo che mette in mostra una magnifica serenità ha stappato l’annata 1997. Un colpo di teatro autorevole. Note di cuoio, minerale, pietra focaia, morbidezza e complessità accompagnate da un colore che mi ha ricordato lo stesso del rum Zacapa maturato sulle Ande del Guatemala. Teo non usa diserbanti, le sue viti hanno quasi cinquant’anni e tutta l’armonia del luogo dove vengono coltivate.