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Pesce palla, coccodrillo, vino al cobra ed insetti: ecco i cibi strani che mangeremo all’Expo

21 Aprile 2015
Vino_al_cobra Vino_al_cobra


(Il vino al cobra)

Per la prima volta in Italia potrà essere consumato a tavola il pesce palla grazie ad una speciale deroga accordata al Giappone per l'esposizione o la degustazione esclusivamente all’Expo che sta per essere concessa anche al coccodrillo per il quale si è mosso lo Zimbawe.

Mentre sono già sbarcati a Milano dalla Thailandia scorpioni ricoperti di cioccolato, larve giganti, termiti disidratate, vodka allo scorpione e cavallette mentre altri insetti dovrebbero arrivare da Vietnam e Birmania, dove sono abitualmente consumati.

È quanto emerge dal primo studio sull’Expo nel piatto della Coldiretti che, a Cagliari, in occasione della spedizione dopo anni di divieto del primo maialetto sardo, ha esposto alcune inquietanti curiosità provenienti da diverse parti del mondo, dal vino di serpente che si beve in Cina e in Vietnam, ottenuto mettendo in un infuso alcol e il corpo intero del rettile, che pare sia un ottimo ricostituente, fino ai cioccolatini di grilli e di larve presenti per la prima volta in Italia grazie ad una deroga speciale per l’appuntamento di Milano.

All’Expo – sottolinea la Coldiretti – sarà sicuramente vietata la carne di cane e non potranno essere serviti neanche i datteri di mare, iscritti tra le specie protette, ma i più coraggiosi potranno fare, solo all’interno dell’area espositiva, esperienze uniche con cibi fino ad ora vietati in Italia. Il trasporto è blindato con imballi piombati, aperti solo nei capannoni autorizzati sotto l’occhio di tecnici ministeriali e delle Asl mentre il cibo che avanza dovrà essere distrutto e incenerito. Il pesce palla, che è stato il primo cibo vietato ad essere autorizzato, è un piatto molto costoso che in giapponese si chiama “fugu” e che necessita di un'accurata e delicata preparazione per eliminare il pericoloso veleno.


(Grilli fritti)

Del pesce palla si mangia il preziosissimo filetto crudo, preparato come sashimi mentre le altre parti possono essere usate per la zuppa e la pinna si mangia abbrustolita sul carbone e poi immersa nel sakè caldo. Anche per il coccodrillo la strada – secondo la Coldiretti – è spianata perché si tratta di un rettile comunemente consumato in molti continenti, dall’Asia all’Africa fino alle Americhe. Inoltre l’Unione Europea non proibisce l’importazione di carni di rettile e il coccodrillo si commercializzata già in alcuni Paesi europei, come il Belgio. Gli insetti dovrebbero trovare posto all’Expo nel Future Food District: il Supermercato del Futuro di Expo, ma per il via libera al consumo c’è stato addirittura un importante endorsement della Fao che in un recente studio li classifica come il cibo del futuro perché stima che fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame.

“Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -. A questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che anche se iperproteici sono però molto lontani dalla realtà culinaria nazionale”.

C.d.G.