Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Le parole dell’anno 2018 (secondo noi)

01 Gennaio 2018
parole parole

E ci siamo! Benvenuto 2018! Un anno da affrontare nel migliore dei modi, che (siamosicuri) sarà pieno di cose belle.

La nostra redazione, ha così, dopo aver pensato ad un prodotto simbolo del nuovo anno (leggi questo articolo), definito il 2018 con una sola parola. Ognuno di noi ha detto la sua, senza confonti né discussioni. Il risultato è una bellissima lista di parole da leggere tutte d'un fiato. E la vostra parola del 2018 qual è? Fatecela sapere. Intanto vi auguriamo un splendido nuovo anno

Fabrizio Carrera
Plurale

La mia parola è plurale. Un modo per definire la grammatica e il modo di parlare. Per declinare tutto in più soggetti. Sette lettere contro l'individualismo, l'egoismo, il pensiero unico. Siamo plurali. Dobbiamo essere più plurali. Anzi, pluralità. Di persone, di idee, di critiche, di visioni. Inclusivi e condivisivi. Noi giornalisti. Noi siciliani. Noi italiani. Noi europei. Il noi meglio dell'io. 

Giorgio Vaiana
Coraggio

Quanto ce ne vuole per prendere una decisione, fare una scelta che magari, in quel momento ci sembra la più sbagliata del mondo? Eppure credo che questo sia l'anno perfetto per esprimere tutto il coraggio di cui siamo capaci: osiamo, sfidiamo chi la pensa in maniera diversa dalla nostra, non lasciamoci intimidire dalle negatività che ci lanciano addosso, facciamo scelte che ci rendano felici. E già solo questo dovrebbe bastare a darci la spinta per dire “adesso faccio così, e basta”!. Coraggio non vuol dire essere incoscienti. Vuol dire solo pensare e fare un cambiamento che ci porterà note di positività nella nostra vita e ci farà stare meglio.

Lorella Di Giovanni
Il Genius Loci nel piatto

La storia della tradizione con le sue fantasie popolari e le sue verità documentate; i luoghi della produzione con i loro aspetti paesaggistici e architettonici; l’uomo con i suoi valori e il suo percorso culturale; la qualità della materia prima, con i suoi sentori organolettici e aromatici, espressione massima delle piante coltivate e delle razze allevate; i metodi tradizionali di trasformazione, con gli attrezzi storici in legno e in rame e i luoghi e i sistemi di stagionatura e affinamento concorrono, in perfetta armonia, a creare delle eccellenze enogastronomiche dalle caratteristiche organolettiche uniche e irripetibili al di fuori dell’ambiente di origine.

Annalucia Galeone
Energia

La parola energia è composta da en ed ergon, capacità di agire. Secondo Aristotele è l'azione efficace. Quel moto e fisico e dell'animo che alimenta il voler fare e l'andare avanti nonostante il vento contrario. Prima di tutto bisogna crederci sempre. Tutto parte con l'azione. L'energia non si distrugge si trasforma e genera nuove forme di creatività.

Cristina Gambarini
Condivisione

Imparare a includere l'altro da sè, per aprire il cuore, ritrovare e soprattutto ritrovarsi.

Francesca Landolina
Comincia

Non è un sostantivo, ma un verbo coniugato nel modo imperativo e dunque con un solo tempo possibile, il presente: comincia. Un invito all’azione. Vi confesso che il mio pensare era un po’ pigro, quando la redazione mi ha chiesto: “Francesca, è il momento di proporre la parola dell’anno”. Ma all’improvviso, mi sono detta “comincia”. È il miglior modo per far ripartire tutto, nel lavoro e nella vita. Poco dopo ho letto una frase attribuita a Goethe. “Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora”. Sembrava cadere a pennello. Forse per me ed anche per molti di voi, che ci leggete. Cominciamo. Ora. Senza lamentele e sviluppando resilienza, perché qualsiasi siano le avversità in cui ci si può imbattere, il trucco è cominciare. Sempre. Reagire. Viviamo in una terra non facile ma le esperienze ci aiutano a sviluppare una grande capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi. Basta cominciare. Agire. Auguro quindi di far crescere virtù come la forza d’animo, quella volontà che ci permette di risollevarci e di reagire quando ci troviamo in una situazione difficile. Vitalità, energia, creatività e inventiva ma soprattutto coraggio per ripartire, lasciando fuori dalla nostra vita ogni forma di lamentela. Buon 2018!

Federico Latteri
Emozione

E' quello che cambia ogni esperienza, ogni istante della nostra vita. E' qualcosa che racchiude in sè l'essenza della natura umana. Viviamo a fondo ogni momento, tutto ciò che facciamo, cercando sempre di renderlo emozionante.

Clara Minissale
Concretezza

Dice Banana Yoshimoto che “se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà”. Dunque non è più tempo di perdere tempo… Il mantra del 2018 deve essere “concretezza”. Agire, privilegiare ciò che è reale, consistente, non perdere di vista la validità delle cose. Perché solo pensieri e azioni concrete hanno davvero effetto sulla realtà.  E se essere concreti vuol dire agire in modo utile per sé e magari anche per gli altri, auguro a tutti tanta concretezza.  

Fiammetta Parodi
Cambiamento

Anzi, cambiamenti. Spesso faticosi, ma bellissimi, i cambiamenti. Siano di lavoro, di relazioni, di prospettive, di attitudini – e quindi di approccio alle cose e alla vita, o alle cose della vita – e, perché no, anche delle proprie opinioni, in fondo non sono altro che frutti di spontanee maturazioni colti al momento opportuno, come gli acini dell’amata vitis vinifera, sulle cui sempre incerte evoluzioni solo il tempo avrà l’ultima parola. Ai nostri lettori, quindi, un augurio sincero per un anno di spontanei cambiamenti (e ottimi vini!). 

Michele Pizzillo
Estremismo

Niente allarmismo. Solo una parola per sostenere i “vins extremes”, quelli ottenuti da uve raccolte in terre quasi impossibili da raggiungere. Che solo l’attaccamento alla terra che altrimenti resterebbe incolta e la passione di proseguire il lavoro intrapreso dagli avi, spinge un pugno di viticoltori a continuare a “vivere pericolosamente” e, per questo, da ammirare. Esempi se ne trovano in quasi tutte le regioni italiane, basta programmare un viaggio ad Aosta, nel mese di novembre, dove si danno appuntamento per presentarsi ai winelovers. Con la parola estremismo, però, vogliamo indicare anche un altro gruppo di viticoltori accomunati dalla stessa passione di quelli dei vins extremes. E, cioè, i produttori che sfidano i mercarti per essere presi in considerazione dagli intermediari – enotecari, ristoratori, commercianti – tra loro e i consumatori diretti, perché la vendita diretta non sempre è sufficiente a sostenere una fatica che è difficile da quantificare in termini economici. Certo, rappresentano piccole produzioni e quasi sempre assicurano grandi vini ottenuti da uve come, tanto per fare qualche esempio, Comalin in Val d’Aosta, Vermentino e Pigato in Liguria, Sassella in Valtellina, Biancolella in Campania. Per farsene un’idea, bisogna pensare ad un’offerta di vini che non contenga in lista almeno uno di questi prodotti.

Fabiola Pulieri
Serietà

È una parola obsoleta e forse ormai svilita nel suo significato, ma è ciò che permette a ciascuno di noi di avere credibilità nella vita e nel lavoro. Auguro all'Italia, che vanta tanti operatori e produttori artigianali soprattutto nel settore food and beverage, di non perdere di vista la serietà necessaria a portare avanti progetti che danno lavoro e che hanno bisogno di serietà per essere apprezzati, capiti e valorizzati, nel nostro paese e all'estero. Come nel cibo, la qualità degli ingredienti e la serietà e correttezza necessari per la produzione fa la differenza, così nella vita la differenza la fa la serietà delle persone che con i loro comportamenti dimostrano senso di responsabilità e dovere e lo traducono in principi di rettitudine e moralità. Auguro a tutti noi che in questo 2018 in arrivo più delle parole parlino i fatti! 

Giorgio Romeo
Autorevolezza

Essere autorevoli (ma mai autoritari) in tutto ciò che facciamo significa tendere a un'eccellenza che non sia soltanto annunciata, ma sostenuta da fatti. Questa parola è fondamentale per noi giornalisti – chiamati a essere interpreti del cambiamento – ma altrettanto lo è per chi, a vario titolo lavora nel mondo dell'enogastronomia come condizione imprescindibile per valorizzare il proprio operato. 

Manuela Zanni
Resilienza

Ovvero la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. Lo stesso termine, in psicologia, indica la capacità di un individuo di fronteggiare gli eventi traumatici riorganizzando positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, cogliendo le opportunità che la vita offre, senza perdere di vista i propri obiettivi. Quanto più saranno avverse le circostanze tanto maggiore sarà la resilienza di chi, nonostante tutto e spesso contro ogni previsione, riesce a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. Grazie alla nostra capacità di resilienza riusciremo a vedere in ogni fine un nuovo inizio vivendo al meglio questo incessante fluire che è la vita. La resilienza, inoltre, può essere perfettamente un modello di comportamento da applicare al mondo dell’alimentazione, anzi, rappresenta una vera e propria rivoluzione di base sul modo di approcciarsi all’agricoltura, al cibo ed alla scienza alimentare. Dinanzi al rischio di soccombere perchè fagocitate dalle industrie, la resilienza delle piccole realtà locali è, infatti, indispensabile per stoppare un sistema criminale che ha creato sistemi di agricoltura e allevamento intensivi distruttivi per la biodiversità vegetale ed animale.

C.d.G.