Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'intervento

“Io, tra le vigne con le forbici. Quanto è essenziale saper potare per il vino buono…”

23 Marzo 2015
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(Maria Antonietta Pioppo con Alessandro Accardi)

Potare una vigna non è una cosa semplice. Ma è più fondamentale di quanto si possa pensare. E forse chiunque scriva di vino dovrebbe fare una esperienza del genere. Almeno una volta.

Io l'ho fatta e la consiglio vivamente a tutti. Un sabato mattina mi sono ritrovata a Camporeale in provincia di Palermo a Porta del Vento, l'azienda di proprietà di Marco Sferlazzo. Armata di macchina fotografica inizio il mio reportage con scatti tra le vigne seguendo Sferlazzo e l'agronomo Alessandro Accardi. Non immaginavo che a un certo punto l'allegra passeggiata si potesse trasformare in una vera e propria lezione di potatura con pratica inclusa. Ebbene sì. La sottoscritta si è ritrovata con guanti e forbici pronta a potare  la vite seguendo le istruzioni degli esperti. 

È davvero straordinario di quanta cura serva, pianta per pianta, e come ogni pianta ha la propria struttura e indica anche la propria predisposizione di crescita. Non sono cose scontate e un taglio in un punto sbagliato può pregiudicare la produttività della vite stessa. 

Individuati i  “rami buoni” o come si suol dire in gergo i “legni buoni” si devono contare le gemme, facendo attenzione a quelle nascoste. Il taglio deve avvenire un po' sopra la seconda gemma e … Zac … Il gioco è fatto! Anche i rami secchi meritano rispetto e anche in questo caso il taglio deve essere fatto con cura.
Tutto questo significa meticolosità, impegno, dedizione e tanta tanta cura e sacrificio. E sono proprio questi gli ingredienti fondamentali per produrre vino e portare in auge un territorio con i suoi vitigni autoctoni. 

Maria Antonietta Pioppo