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L'intervento

Martin Foradori Hofstätter: “2015 da ricordare. Ora puntiamo sul Riesling Trocken”

30 Dicembre 2015
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(Martin Foradori Hofstätter)

È entusiasta del 2015 il produttore altoatesino Martin Foradori Hofstätter: “Le uve sono in cantina e un altro anno di proficuo lavoro si conclude bene. Sono veramente contento”, dice tracciando un bilancio dell'anno in vigna. 

Il clima favorevole quest'anno, precisa il viticoltore, ''ha consentito di accelerare la maturazione delle uve. La vendemmia, al via dai primi di settembre, si è conclusa in appena tre settimane. I vini adesso maturano in cantina e già da ora si capisce come il 2015 abbia donato un'annata d'eccellenza'' annuncia Martin Foradori Hofstätter che, dopo aver legato il suo nome ai vitigni Pinot Nero e Gewürztraminer, arriva sul mercato con un'altra selezione: il Pinot Nero “Ludwig Barth von Barthenau Vigna Roccolo”. 

Nel territorio del Mazon nel 1959 Paolo Foradori, padre di Martin, vinificò il suo primo Pinot Nero, in controtendenza rispetto agli altri produttori dell'Alto Adige che all'epoca puntavano sulla varietà d'uva Schiava. L'altopiano di Mazon è diventato oggi sinonimo di eccellenza nella produzione del Pinot Nero. Con questa nuova etichetta, vendemmia 2012, si punta a sottolineare le sfumature del vigneto più antico dell'altopiano di Mazon, capace di esprimere il meglio di questo grande vitigno a livello mondiale. 

Nel frattempo il giovane viticoltore continua a investire in Germania, nella Mosella in particolare dove sta rilanciando la storica cantina “Dr. Fischer”, insieme a Nik Weis, proprietario del “Weingut St. Urbans-Hof”: “Anche nei miei vigneti Dr.Fischer innovazioni in cantina e nuovi impianti – sottolinea Foradori – hanno cominciato a dare i loro frutti. E l'annata 2015 del Riesling promette già molto bene”.

Tra i traguardi del produttore altoatesino, far conoscere in Italia quello che è il vitigno bianco ritenuto tra i più nobili al mondo, il Riesling. “'I vini della Mosella sono bevande isotoniche – dice – lievi prima, durante e dopo i pasti. Va cancellata l'idea che i vini tedeschi siano dolci. Sono anzi accompagnati da acidità e pertanto mai stucchevoli. Non a caso in Italia anno per anno il numero di estimatori di questo splendido vitigno è in crescita. Puntiamo molto sul Riesling Trocken, poiché questa tipologia è molto vicina al palato italiano, mantenendo però sempre la tipicità del Riesling d'Oltralpe'', conclude Martin Foradori Hofstätter.

C.d.G.