Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

I prodotti dell’anno 2019 (secondo noi)

31 Dicembre 2018
cibo cibo

C'è un nuovo anno che sta per iniziare. E come ogni fine dicembre la nostra redazione si interroga su quello che potrebbe essere (e spesso ci indoviniamo) il prodotto simbolo del nuovo anno. Ne viene fuori una lista interessante con prodotti più o meno famosi. 

E secondo voi, quale sarà il prodotto simbolo del 2019?

Fabrizio Carrera
LATTE

Voglio spezzare una lancia in favore di un prodotto finito sotto accusa ingiustamente e che rappresenta la base della nostra crescita. Il latte. E principalmente il latte vaccino che è quello più diffuso, quello che per legge non ha bisogno di altre definizioni. Il latte dunque. È l’avvio della nostra vita. Senza non si va da nessuna parte. Adesso però è ritenuto il responsabile di intolleranze, allergie e tanto altro. Dimenticando una cosa essenziale: se non lo si beve per tanto tempo il nostro organismo perde le capacità di assimilarlo facilmente. Chi lo beve è sotto accusa perché saremmo gli unici essere viventi a cibarci di latte dopo gli anni della crescita. Ed i consumi sono in calo, colpa anche del calo delle nascite e la criminalizzazione in atto portata avanti dai pasdaran del cibo non aiuta. Ed invece il latte è un grandissimo alimento. Una tazza fornisce oltre il 30 per cento del fabbisogno di calcio di ognuno di noi. E tante altre sostanze benefiche. E poi per fortuna, come accade per tanti altri alimenti, molte aziende cominciano ad essere attente e a produrre latte di alta qualità. È finito il tempo del solo latte a lunga conservazione con cui ci siamo cibati nelle grandi città italiane negli anni ‘80 e ‘90. Ora il latte fresco è un po’ ovunque e se ne trova davvero di molto buono. Leggete bene le etichette. Adesso è indicata anche l’origine: scegliete quelli dove è scritto Italia. Io mi sentirei più al sicuro. Anche il prezzo è un’ottima cartina di tornasole. Occhio ai prezzi troppo bassi. E poi a un cappuccino fatto a regola d’arte non saprei rinunciare. Viva il latte.

Giorgio Vaiana
VERDURE

Sono un grande appassionati di carni, in generale. Ma credo che il 2019 sarà l'anno delle verdure. Intendo quelle spontanee. Quelle che, quando eravamo piccoli, andavamo a raccogliere con i nonni o con mamma e papà. Sono vere chicche e tutte hanno proprietà benefiche per il nostro organismo non indifferenti. Sono cadute un po' nel dimenticatoio e trovarle sulle tavole italiane è sempre più raro. Mio padre è uno di quelli che ancora va a raccogliere la verdura. Ed in casa è sempre una festa: mangiata bollita, o in mezzo ad una focaccia o come contorno di un secondo. Un filo d'olio e via ad un mix di sapori incredibili, tra dolce, amaro e piccantino. Per fortuna anche i gradi chef stanno riscoprendo le verdure e se ne trovano spesso servite insieme ai primi o ai secondi. E quindi quest'anno chiedetele, ordinatele oppure andate a raccoglierle. 

Lorella Di Giovanni
CUCINA SICILIANA

Arancine di riso, panelle, pane ca’meusa, scaccia ragusana, calia e simenza, ‘ngiminati, pane cunzatu, stràtto di pomodoro e pomodori secchi, capperi sotto sale. Pasta alla norma, con la mollica o con i vrocculi arriminati, pesto alla trapanese, pasta con le sarde, pasta ‘ncasciata, cous cous, timballo di riso, minestra di tinnirume, macco verde di fave. Trippa al sugo, castrato alla brace, coniglio all’agrodolce, u bruciuluni al sugo, salsiccia sul coppo. Sarde a beccafico, polpette di nunnata, stoccu a’ missinisi, tunnina ca’ cipuddata. Insalata di arance e finocchio, parmigiana di melanzane, carciofi arrostiti, cotolette di melanzane, caponata di melanzane o di carciofi, cavolfiore affogato. Gelo di mellone, cudduredde, biancomangiare, paste di mandorla, sfinci di San Giuseppe, pignolata al miele, fichi secchi, frastuca e cubbàita di giuggiulena o di mènnuli, cuccia, cannoli, cassata, minni di virgini e minne di Sant’Agata, granite, brioche con il tuppo, latte di mandorla, vino cotto, cotognata…

Annalucia Galeone
BIRRA DI QUALITA'

E' artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Non è più un mercato di nicchia ma uno stile di vita. La degustazione offre un'esperienza sensoriale per gli aromi, i profumi, il colore e la persistenza della schiuma. E' un settore in forte crescita, piace e affascina i giovani e non. La varietà delle proposte è molto ampia, una valida alternativa nell'abbinamento ai pasti e, perché no, al brindisi di fine anno.

Francesca Landolina
MIELE

Perché il miele? Beh, perché c’è amore e passione in questo prodotto. Insieme a tanti sacrifici. Perché implica il rispetto della natura. Perché è un dono benefico per la nostra salute. Perché addolcisce. Perché presuppone aria pulita per le api, che non hanno vita facile in un mondo inquinato, così tanto da rischiare l’estinzione. Perché la salvaguardia della loro specie e la purezza della natura richiede il rispetto da parte dell’uomo. Perché ha un valore etico. Ed invece negli anni diminuisce la sua presenza a vantaggio di prodotti industriali importati e adulterati. Sì il miele, perché ci fa pensare al futuro, nostro e del nostro ambiente. 

Federico Latteri
SISTEMI PER DEGUSTARE IL VINO AL CALICE

Si tratta di quei dispositivi che permettono di prelevare da una bottiglia, che a volte viene aperta, a volte no, secondo le modalità di funzionamento, una certa quantità di vino, facendo sì che il contenuto rimanga inalterato per un lungo periodo di tempo. Ciò è possibile grazie all’impiego di un gas inerte che va a rimpiazzare il volume del liquido mancante. L’offerta viene così ampliata con la possibilità di degustare tantissime etichette tra le quali anche vini pregiati, bottiglie che normalmente non vengono aperte per un solo bicchiere. E’ una grande opportunità per tutti gli appassionati e per chi si vuole avvicinare al mondo del vino con curiosità e interesse.  

Geraldine Pedrotti
CAFFE'

Con il passare degli anni, anche se ancora lentamente, in Italia la cultura del caffè inizia a ricevere le attenzioni che merita. C'è un mondo dietro una tazzina di caffè. Una cultura che va raccontata per fare innamorare il consumatore, fatta di differenti varietà botaniche, terroir, tipi di lavorazione e tostatura, differenti metodi di estrazione che vanno oltre il tradizionale espresso. C'è ancora tanto da fare, ma sono fiduciosa che tra qualche anno si potrà parlare di caffè così come si fa adesso con il vino. 

Stefania Petrotta
TUMA PERSA

Un prodotto d’eccellenza ma soprattutto un episodio che ha posto l’attenzione sulle disastrose condizioni in cui versa la Sicilia. L’emblema delle difficoltà che devono affrontare ogni giorno i produttori siciliani per raggiungere risultati che nel resto del mondo sono normali ma che in Sicilia diventano straordinari.

Michele Pizzillo
MOSCATO

Non il moscato generico, presente in tutte le regioni italiane o il famoso Asti, ma il Moscato di Trani, una sciccheria della Puglia, che in questo periodo è particolarmente adatta per accompagnare la pasticceria natalizia. E’ un vino passito quasi raro, per la limitatezza della produzione, tant’è che sono in pochi coloro che si ostinano a produrlo; uno di questi è Franco Di Filippo, chiamandolo “Estasi”. Di Filippo ha pure l’ardire di spumantizzare con il metodo classico, le uve Moscato Reale, per produrre poche bottiglie di bollicine quasi tutte “requisite” da un ristoratore italiano che a Copenaghen è proprietario  di un locale con due stelle Michelin. La ricerca e la rarità del Moscato di Trani doc, solo 5.000 bottiglie numerate il passito, ancora di meno “Estasi in sinfonia” cioè le bollicine, Di Filippo li sublima con la frase “Ringrazio la Divina Provvidenza che m’illumina e mi assiste nel lavoro che svolgo e in quello  che non posso mai fare”, riportata sulla retro etichetta a caratteri marcati.

Marco Sciarrini
VINI VULCANICI

C’è un filo che collega i vigneti di origine vulcanica dal nord al sud del Paese e  che, nonostante la distanza, rende allo stesso modo affascinanti i loro prodotti, le loro storie ed il modo di approcciarsi a questo tipo di allevamento, caratteri unici e non riproducibili in altri luoghi. Sono sempre più ricercati  ed è diventata una categoria a sé (e considerati tra i più trendy del momento) tanto che è nata anche un’associazione la Volcanic Wines. 

Manuela Zanni
AVOCADO

Come prodotto dell'anno ho pensato ad un frutto che, pur non essendo originario della Sicilia, vi si è perfettamente adattato grazie all' “accoglienza” ricevuta da chi se ne è preso cura accettandone le peculiarità e creando le condizioni più idonee per farlo vivere al meglio. Si tratta di un frutto molto nutriente ed energetico, facilmente digeribile, ricco di potassio e acido folico, vitamina B6, magnesio, vitamina C, ferro, vitamina A, solo per citarne alcuni. Le vitamine  conferiscono all’avocado proprietà eccellenti per la salute e il suo consumo è associato a diversi effetti benefici come la riduzione del rischio cardiovascolare, l’aumento del senso di sazietà con conseguente perdita di peso, aumento della fertilità e proprietà antiossidanti. L'avocado rappresenta, dunque, una scommessa  da parte di una nuova generazione di agricoltori che sa fare squadra e lavora nel rispetto dei propri valori con l' obiettivo di valorizzare il territorio siciliano e promuoverne l'innovazione nel rispetto dell’etica e dell'ambiente.

C.d.G.