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Vini e territori

Il Barolo di Serralunga festeggia 30 anni. Blind tasting con la 2019, ed è subito spettacolo

10 Settembre 2022
Isabella Perugini, Gabriele Gorelli e Matteo Ascheri Isabella Perugini, Gabriele Gorelli e Matteo Ascheri

di Fabrizio Carrera e Federico Latteri

Il primo vino come menzione comunale nelle Langhe. Era il 1992. Ed ora Serralunga d’Alba celebra il suo Barolo. Trent’anni dopo.

Un giorno di festa, una degustazione alla cieca. Ventiquattro etichette. Un solo scopo, un ritratto, unire e non dividere. E cercare uno stile, un’identità. Che è ormai è un obiettivo che cercano i vini che vogliono andare oltre al semplice concetto della qualità. Oltre la qualità, appunto, in un campo nuovo che ha bisogno di altre parole per spiegare il territorio un suo vino. È tutto avvenuto a Fontanafredda da un’idea di Andrea Farinetti. E d’altra parte Fontanafredda è una parte rilevante del territorio di Serralunga d’Alba. Ed ecco allora una giornata intera dedicata a questi primi trent’anni con i produttori e i giornalisti in una degustazione affidata al master of wine Gabriele Gorelli e alla giornalista Isabella Perugini. Ma prima di snocciolarvi i nostri giudizi (con tanto di punteggi in centesimi) sui 24 vini degustati alla cieca è utile riportare alcune cifre snocciolate da Matteo Ascheri, il presidente del consorzio dei vini delle Langhe che comprende il Barolo e quindi anche quello di Serralunga d’Alba.

“Il disciplinare del Barolo – ha detto Ascheri – comprende 170 sottozone, quelle utilizzate sono 130 e di queste otto riportano il nome di un comune. L’anno scorso abbiamo prodotto 15 milioni e 700 mila bottiglie di Barolo, il 24 per cento è venduto come Mga, la Menzione geografica aggiuntiva e di queste il 6 per cento sono le Mga che fanno capo a un comune. Serralunga è la metà di questo sei per cento. Oltre ai numeri credo che le Mga abbiano un futuro importante per la nostra denominazione – ha aggiunto Ascheri – E quello di oggi speriamo sia anche l’inizio di un nuovo percorso. Noto con grande piacere la volontà dei produttori di fare bene le cose e di farle insieme”. Poi il via alla degustazione. Qui di seguito le nostre valutazioni e l’elenco delle cantine che hanno aderito alla degustazione.

(Isabella Perugini e Gabriele Gorelli)

Campione 1
Naso molto fine che gioca tra fiori secchi, spezie e frutta appena accennata. Snello e fresco in ingresso con tannini compatti e ben presenti e finale lungo. 89

Campione 2
Appena cupo al naso con un bel frutto rosso, poi un cenno floreale. Tessitura del sorso certosina, tannini fitti. Finale con punta sapida. 90

Campione 3
Intenso e vira sulla frutta, tocco speziato. Fresco e qualità tannica. Persistente. 91

Campione 4
Naso limpido, soprattutto di fiori con un lieve cenno terroso. Sorso vivo, freschissimo con una ottima progressione e una notevole precisione tannica. 93

Campione 5
Un poco introverso anche se preciso e privo di sbavature. Ben estratti i tannini e lungo il finale. 92

Campione 6
Intenso con una piacevole componente ematica ferrosa e nette note floreali. Pieno, ben strutturato e robusto nei tannini. 90

Campione 7
Naso vivace, frutti a bacca rossa maturi, buona fresca, evidente vena minerale e tannini che hanno bisogno ancora di un po’ di tempo. 88

Campione 8
Frutta matura e scura, amarena sciroppata. Sorso gioca tra la maturità al gusto del frutto e un tannino in fase di assestamento. 87

Campione 9
Naso giovanile così come il sorso nel quale il legno dona armonia ma ha bisogno di tempo per integrarsi al meglio. 89

Campione 10
Naso elegante di stampo classico. Fresco, dinamico, regolare nella sua tessitura, con tannini fitti che risultano tendenzialmente morbidi. 93

Campione 11
Sottile mineralità. Fresco e tannini ben levigati che reggono un sorso teso dove torna ancora la freschezza. 91

Campione 12
Naso un pizzico chiuso. Scuro sia nei fiori appassiti che nel frutto. Sorso disteso, meno incisivo nella parte tannica. 88

Campione 13
Frutto rosso espresso in finezza e precisione. Elegante. Ampio, fresco, denso, finissimo nei tannini e lunghissimo. 93+

Campione 14
Certa maturità nel frutto. Un tocco vegetale. Esile sia nella struttura che nel tannino. Buona freschezza. 88

Campione 15
Parte floreale spiccata con petali di rosa, viola. Caldo, robusto nella parte tanica. 89

Campione 16
Note mature al naso, sentori di caffè, foglia di tè nero. Tannino vigoroso, molto presente in leggera discordanza rispetto al naso. 88

Campione 17
Naso leggermente chiuso, dominato dalla frutta rossa. Tannini molto presenti e asciutti. 87

Campione 18
Fiori, frutta, radici per un naso variegato. Sorso presenta un’astringenza un poco sopra le righe. 87

Campione 19
Nota boisè del legno, fiori leggermente macerati, fresco, buon equilibrio, tannino integrato e di discreta incisività e lunghezza. 88

Campione 20
Freschezza di un frutto appena maturo accompagnata da una nota speziata. Tannino ben smussato, tutto giocato in punta di piedi. 89

Campione 21
Limpido e arioso nel fiore e nel frutto. Piacevole. Fresco, completo, robusto nel tannino, accompagnato anche dalla buona intensità delle altre componenti. 92

Campione 22
Nota balsamica, tocco di tabacco, ben strutturato, torna la vena balsamica, tannini fitti, discreta lunghezza. 90

Campione 23
Piccoli frutti rossi ma al retronaso emerge il pepe nero. Tannino che necessita di tempo. 86

Campione 24
Elegante anche se mostra una leggera alcolicità. Teso, potente e lungo. 91

Le cantine in degustazione

  • Anselma
  • Alessandro Rivetto
  • Angelo Negro
  • Luigi Baudana
  • Boasso Franco
  • Cantina del Nebbiolo
  • Ca’ Romè
  • Cascina Adelaide
  • Domenico Clerico
  • Enrico Serafino
  • Ettore Germano
  • Fontanafredda
  • Garesio
  • Paolo Manzone
  • Giovanni Rosso
  • Palladino
  • Pico Maccario
  • Pira
  • Podere Gagliassi
  • Ferdinando Principiano
  • Rivetto
  • Schiavenza
  • Tenuta Rocca
  • Luigi Vico
  • Villadoria