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Vinitaly 2020

Vinitaly 2020, VeronaFiere fissa la dead-line: entro Pasqua la decisione se farla

11 Marzo 2020
Giovanni_Mantovani_Vinitaly_2019 Giovanni_Mantovani_Vinitaly_2019

Alla fine Vinitaly 2020 si farà o no?

Se gran parte del mondo del vino italiano si interroga e si chiede se giusto farlo a metà giugno (vedi alcuni produttori pugliesi> oppure la Fivi>), da VeronaFiere tenta di dare precise rassicurazioni il direttore generale Giovanni Mantovani. Che ha inviato ad ogni singolo produttore ed espositore una lettara per spiegare il momento. “Stiamo vivendo, non solo in Italia, ma a livello globale – scrive Mantovani – una situazione di pericolo e di incertezza che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di dover vivere. I calendari delle fiere, in tutto il mondo, stanno subendo drastici stravolgimenti, con cancellazioni e spostamenti di data: anche Vinitaly ha seguito lo stesso inevitabile percorso, riposizionandosi nel mese di giugno. I cambiamenti repentini di scenario, il bombardamento di informazioni, anche contrastanti, che riceviamo quotidianamente, la nostra natura di imprenditori che ci spinge comunque a pianificare e programmare, corrono davvero il rischio di farci perdere la bussola: non si può vivere alla giornata, ma non si possono neanche cambiare i piani ad ogni flash di agenzia”.

Per Mantovani, però, non bisogna lasciarsi condizionare: “C’è un termine che aiuta tutti, ed è quello del 3 aprile indicato dall’ultimo Decreto del Governo: in questo lasso di tempo è chiesto a tutti noi di adoperarci per il contenimento della diffusione del virus – scrive il direttore – Per questo insieme di motivi, di concerto con i principali attori del nostro settore e con le Istituzioni preposte, stiamo tenendo ferma la data del 14-17 giugno per Vinitaly e procediamo con le attività organizzative, anche di tipo straordinario, che stiamo mettendo in piedi per garantire la massima efficacia possibile alla manifestazione”. Vinitaly, dice ancora Mantovani, “è la nostra manifestazione più significativa e più importante. Lo è non tanto in termini economici, ma in quanto promuove, rappresenta ed in alcuni ambiti guida da decenni il settore enologico italiano nel mondo. Non è una leadership di cassa: è una leadership di mercato, di progetti, di comunanza d’intenti con un’imprenditoria vivace ed intraprendente, portabandiera del Made in Italy, con la quale abbiamo il privilegio di dialogare da 54 anni”.

Ed è proprio sulla continuità che punta il direttore generale di VeronaFiere: “Veronafiere ha varato un piano industriale ambizioso, ha ottenuto un aumento di capitale importante, sta investendo in infrastrutture fisiche e digitali, in progetti di internazionalizzazione anche societari: abbiamo le spalle solide per sostenere investimenti davvero importanti anche per il Vinitaly – si legge ancora nella lettera firmata da Mantovani – Noi stiamo lavorando al massimo delle nostre capacità per garantirti un’edizione in linea con gli standard già conquistati, in grado di soddisfare le tue aspettative, con molte aree di innovazione e con un forte impegno sul fronte del business. Un’attività, questa, svolta in piena condivisione e collaborazione con il sistema promozionale nazionale. Stiamo lavorando ad un Vinitaly “straordinario” in un tempo “straordinario””.

E allora rimane tutto per ora congelato alle date di giugno: “Se le cose andranno come tutti speriamo, il mese di giugno, con la concomitanza di altri importanti eventi italiani di caratura internazionale, sarà il momento in cui i riflettori si riaccenderanno sul nostro Paese, e noi ci saremo, insieme a te – scrive Mantovani ai produttori italiani – Attendiamo dunque gli sviluppi sino al 3 aprile e, prima di Pasqua, verificheremo con te e tutti gli espositori le condizioni generali di svolgimento della manifestazione con l’obiettivo concreto e prioritario di salvaguardare e mettere a frutto gli investimenti di tutte le Aziende espositrici”.
C.d.G.