Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vinitaly Special Edition

Graziana Grassini e la sfida (vinta) con il Prosecco: “Ora sogno un vino sull’Etna”

18 Ottobre 2021

di Giorgio Vaiana, Verona

La sfida è di certo vinta. Ma non poteva che essere così.

Quando a “mettere le mani” su un vino è Graziana Grassini, il risultato non può che essere entusiasmante. Al Vinitaly la incontriamo nello stand di Giusti Wine, cantina veneta a Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso. Nel catalogo, la cantina di Ermenegildo Giusti ha già la sue bollicine: tre Asolo e un Doc. Ma non gli bastava. “Il titolare voleva un Prosecco che esprimesse al meglio le peculiarità di questo straordinario territorio – dice Mirka Bau, responsabile marketing della cantina – e la scelta è caduta sulla Grassini”. Così l’enologa, dalla Toscana, si è trovata catapultata nel Veneto: “E’ stato tutto velocissimo e ho accettato la sfida di Giusti proprio a dieci giorni dall’inizio della vendemmia – spiega la Grassini – Dalla proprietà ho trovato massima disponibilità”. La Grassini non firma solo il Prosecco, ma adesso avrà la supervisione su tutti i vini prodotti dalla cantina: “Ho chiesto questo compromesso perché vorrei una coerenza qualitativa su tutti i vini – spiega l’enologa – Qui ho trovato grande competenza e voglia di fare. Sono certa che ci toglieremo parecchie soddisfazioni”. Il nuovo vino è un Asolo Prosecco superiore Doc extra brut che ha fatto il suo debutto ufficiale sul mercato a luglio. “Per me è stato bello calarmi in una realtà che non conoscevo come quella del Prosecco – prosegue la Grassini – Era da tempo che ambivo ad una sfida lavorativa in questa zona. Poi stiamo parlando del Prosecco, il vino più venduto al mondo. Obiettivo è quello di innalzare, se possibile, ancora di più la qualità”.

La Grassini è una donna dalle mille risorse. E non si ferma mai. Tanto che rivela alcuni suoi progetti. “Mi sto dedicando ai vini artigianali – dice – a breve inizieremo un progetto con una nuova cantina della Calabria, poi mi sto dedicando ai vini fatti in anfora. Non li chiamo vini naturali. Io li chiamo salutistici. Oggi abbiamo le competenze per fare queta tipologia di vini senza puzze, in maniera perfetta. Il biologico e ancora di più il biodinamico mi stuzzicano molto. Un’altra sfida che voglio affrontare”. La vendemmia è ormai alle spalle e la Grassini ha le idee chiare su quali potrebbero essere i territori da tenere d’occhio: “La Calabria in primis – dice – poi la Toscana e occhio alla Sicilia”. E a proposito di Sicilia, si parla di Etna: “Non credo che sia un fenomeno passeggero – dice – Lì si coltiva il Nerello Mascalese che è un’uva favolosa. Una sfida sul Vulcano mi piacerebbe. O con un’azienda o perché no, magari comprando un vigneto tutto mio”.