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Scenari

I fatturati delle grandi cantine siciliane: tra utili e perdite, ecco chi ha guadagnato di più

29 Dicembre 2016
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La precisazione di Firriato: “I dati del professor Torcivia relativi alla nostra cantina sono parziali perché ha considerato solo un'azienda del nostro gruppo”

Cusumano, Donnafugata, Barone Montalto e Tasca d'Almerita sono le 4 cantine siciliane tra le 28 “big” che hanno registrato i maggiori utili nell'esercizio finanziario 2015.

E guardando i fatturati, Grottarossa, Colomba Bianca e Cantine Europa sono, invece, le tre aziende che, sempre nell'anno 2015, hanno registrato i maggiori incrementi dei ricavi. Mentre Orestiadi, Solsicano e Duca di Salaparuta, sono quelle con la perdita più ampia rispetto al periodo preso in esame, cioè 2014 e 2015. E', molto in sintesi, quanto emerge dal consueto studio condotto da Sebastiano Torcivia, Coordinatore del Master Universitario di Primo livello “Manager delle aziende del settore vitivinicolo” dell'Università degli Studi di Palermo.

Lo studio riguarda solo le aziende cosiddette “grandi”, cioè quelle che, secondo la classificazione del docente universitario utilizzata da dieci anni, raggiungono il milione di pezzi confezionati/imbottigliati, quale che sia il packaging e formato utilizzato, quindi non solo le bottiglie; i valori sono riferiti, all’unità di misura di 0,75 litri. Le aziende in Sicilia che soddisfano queste condizioni sono 28. Di queste, 21 hanno forma di società di capitali (15 Srl e Spa, e 6 sono società cooperativa); sei hanno forma di società di persona e similari (Planeta, Gorghi Tondi, Maremonti, Buccellato, Aziende agricole Pollara, Intorcia), una è la Solsicano Srl, con autonomia giuridica dal 2013, società del gruppo Mezzacorona (già Feudo Arancio).

“Di tali aziende – spiega il professore Torcivia – disponiamo dei dati necessari alle successive elaborazioni, ad eccezione delle aziende in forma di società di persone, senza obbligo di pubblicazione presso l’Ufficio Registro delle Imprese e delle quali non abbiamo i relativi dati, poiché non forniti, anche se richiesti”.
In totale, il fatturato di queste aziende, nel 2015, ha raggiunto quota 356,5 milioni di euro. Quindi ben 28 aziende, pari al 3,5% del totale delle aziende imbottigliatrici del settore in regione (circa 800), raggiungono valori, con una notevole concentrazione nel settore. Dai dati emerge un miglioramento del fatturato complessivo, con 15 milioni circa di incremento, pari al 4,42%. Ma c’è anche un miglioramento complessivo del risultato reddituale di tutte le aziende, passato da un valore di 2,3 milioni di euro ad un valore sempre positivo di circa 3 milioni di euro. (+32,69%).


(Sebastiano Torcivia)

Nel dettaglio, sono solo due le aziende con un valore superiore ai 40 milioni di euro: Settesoli (€ 48.321.802) e Cantina Cooperativa Ermes con € 45.794.293; sono 12 le aziende con fatturati superiori ai 10 milioni di euro (Duca di Salaparuta, Colomba Bianca, Barone Montalto, Cantine Europa, Tasca d’Almerita, Cusumano, Pellegrino, Donnafugata, Planeta, Cantine Paolini, Firriato, Cantina Birgi); 4 le cantine con un fatturato compreso tra 5 e 10 milioni di euro (Nicosia, Ivam, Rapitalà, Grottarossa); sei aziende con fatturato inferiore ai 5 milioni di euro (Arini Curatolo, Solsicano, Tenimenti Zabù, Orestiadi, Fratelli Lombardo, Principe di Corleone). In seguito alla pubblicazione dell'articolo la cantina Firriato ha inviato una nota in cui precisa: “Il fatturato dedotto dallo studio del professoree Torcivia si riferisce a quanto realizzato da una sola delle aziende che oggi compongono il nostro Gruppo”. 

“Con riferimento specifico al trend, rispetto ai valori dell’anno precedente ben 16 aziende migliorano il loro fatturato – continua il docente -, mentre le restanti sette peggiorano tale dato (delle altre non si hanno dati specifici e si è stimata una costante nel valore tra i due anni). Interessante notare come ben sei aziende siano tutte riuscite a superare il valore di circa 15 milioni di fatturato sul quale da tempo erano ancorate, mentre una quinta si appresta a raggiungerlo (è il caso dell'azienda Planeta, i cui dati spiega il professore Torcivia sono stati attinti dall'elaborazione della giornalista Anna Di Martino). L’azienda Duca di Salaparuta perde il 6,95% del fatturato, mentre guadagna l’1,06% la Cooperativa Settesoli. Risalta, invece, la brillante performance dell’azienda Colomba Bianca (+24,12%), delle Cantine Europa (+22,18%) delle cantine Ermes (+ 10,63%), di Barone Montalto (+24,12%), – azienda che ha trasferito la propria sede sociale fuori dalla regione –  di Conte Tasca d’Almerita (+2,80%), di Donnafugata (+ 7,55%)”.

“Leggero decremento per il fatturato per l’azienda Rapitalà, facente capo al gruppo Giv (-3,67%) – prosegue Torcivia -, mentre Solsicano ha un decremento più rilevante (-17,32%). Un‘analisi particolare meritano le società cooperative, che sono 6. A parte i valori della Settesoli, prima azienda in regione per valore del fatturato, le altre hanno avuto più che buone performance con rilevante incremento del fatturato (Colomba Bianca, Ermes e Cantine Europa, cantine Birgi, mentre perde fatturato Paolini, con -5,35% ), segno di una ripresa dei conferimenti da parte dei soci, dopo alcune scelte gestionali inerenti la vendemmia verde e lo sviluppo dell’export. La perdita rilevante di fatturato di Orestiadi (-46,63%) va chiarita con il passaggio dell’imbottigliato in capo alla società Ermes (+10,63%). Sul piano dei risultati reddituali occorre svolgere alcune necessarie considerazioni, tenendo conto che solo un’azienda – tra le grandi esaminate – ha chiuso in perdita (Duca di Salaparuta)”.

Il reddito netto è la differenza tra ricavi totali e costi totali relativi ad un periodo amministrativo. Insomma è la capacità dell’azienda di distibuire gli utili agli aventi diritto, dopo la copertura di tutti i costi sostenuti; quindi, un valore significativo, rappresenta una più che buona capacità di gestione, di poter remunerare congruamente l’opera dell’imprenditore. Tali considerazioni trovano una lettura molto differente e particolare nel settore e, in particolare, con riferimento alle aziende da noi esaminate. Si nota, infatti, la presenza di tre sole aziende con un più che significativo valore del reddito netto, con segno positivo e cioè Cusumano, (+2.669.011),  Donnafugata (+ 919.110) e Barone Montalto (+753.901). Si tratta, tra l’altro, di aziende che confermano tali brillanti performance, in particolare la prima, con valori che, da oltre un quinquennio, si attestano, sempre su tali medesimi alti livelli.

Ben altre diciotto aziende, come si legge nello studio di Torcivia, hanno risultati reddituali positivi e tra queste, con valori più elevati, Conte Tasca d’Almerita (506.857), Pellegrino (216.271), Ivam (139.762), Arini Curatolo (124.577),  Rapitalà (48.047), Grottarossa (39.599), Solsicano (89.835). Degna di attenzione, ma assolutamente in linea con i precedenti risultati netti, da parecchi anni, è quello dell’azienda Duca di Salaparuta che soffre una perdita d’esercizio rilevante, pari ad € -2.678.132. Tale risultato, come già precisato gli anni passati, oltre a scontare una politica di appartenenza ad un gruppo, con logiche di consolidato fiscale, risente del rilevante valore dell’ammortamento dei marchi ed altri beni immateriali, scaturenti dal disavanzo di fusione, iscritto anni fa, in sede di acquisizione da parte della controllante Illva di Saronno.

“Le considerazioni complessive sulla reale capacità segnaletica del risultato reddituale, sono molto complesse e non sempre sono rappresentative delle reali condizioni patrimoniali, finanziarie ed economiche dell’azienda, ma scontano, condizioni di convenienza fiscale, di mimetizzazione e, soprattutto, di remunerazioni ulteriori ed aggiuntive che, poiché erogate a componenti della compagine sociale, risultano costi deducibili in capo all’azienda ed, ovviamente, redditi percepiti direttamente da tali soggetti. L’anno 2015 è stato certamente un anno di ulteriore consolidamento, sia per il miglioramento complessivo del fatturato, ma soprattutto del risultato netto d’esercizio, a livello di sistema regionale. E’ ulteriormente migliorata la capacità di export delle aziende più grandi sopra analizzate ed, ancora una volta, quest’anno sono intervenute operazioni di razionalizzazione e di riorganizzazione delle condizioni generali di funzionamento, al ritorno a maggiori conferimenti dei prodotti (società cooperative), all’emersione di risultati positivi derivanti da scelte di fusione avviate in passato (Tasca), alla continua scelta di  patrimonializzazione/rafforzamento (Cusumano e Donnafugata), quali scelte gestionali per una gestione più efficace ed efficiente”.
 
I FATTURATI DELLE AZIENDE SICILIANE (cifre in euro)

  • Settesoli – 48.321.802
  • Cantina Cooperativa Ermes – 45.794.293
  • Duca di Salaparuta – 35.871.678
  • Colomba Bianca cooperativa – 28.483.260
  • Barone Montalto – 19.252660
  • Cantine Europa – 17.082.244
  • Tasca d’Almerita – 16.978525
  • Cusumano – 16.051.261
  • Pellegrino – 16.038.191
  • Donnafugata – 15.269.246
  • Planeta – 14.340.000
  • Cantine Paolini – 12.665.644
  • Firriato – 11.093.957
  • Cantina Birgi – 10.362.100
  • Nicosia- 8.317.880
  • Ivam – 6.475.814
  • Rapitalà – 5.903.611
  • Grottarossa – 5.739.798
  • Arini Curatolo 1875 – 4.471.307
  • Solsicano – 4.280.772
  • Tenimenti Zabù – 3.714.307
  • Orestiadi – 3.673.266
  • Fratelli Lombardo – 3.313.013
  • Principe di Corleone – 3.000.000

LA TABELLA RIEPILOGATIVA

G.V.