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Scenari

Le Colline del Prosecco sono Unesco, Luca Zaia: “Un sogno che si realizza”

07 Luglio 2019
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(Luca Zaia)

“Ci avevamo creduto sin dall’inizio, dieci anni fa, quando abbiamo avviato il percorso per candidare questa porzione così unica e particolare del territorio Veneto a patrimonio dell’umanità e ora, grazie anche agli approfondimenti richiesti da Icomos, siamo riusciti a portare la palla in meta”.

Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presente a Baku insieme ai tre consulenti scientifici del dossier della candidatura, Mauro Agnoletti (docente di pianificazione del paesaggio rurale all’università di Firenze e coordinatore scientifico del catalogo nazionale dei paesaggi rurali), Amerigo Restucci (ex rettore dello Iuav di Venezia) e Leopoldo Saccon (architetto di Conegliano) e al presidente dell’Associazione temporanea di scopo per la candidatura, Innocente Nardi commenta a caldo l'vvenuta iscrizione delle colline del Prosecco a Patrimonio dell'Umanità Unesco (leggi questo articolo>). “Il riconoscimento del massimo organismo mondiale per la tutela dei beni culturali – prosegue il presidente – consacra il lavoro di un intero territorio, il laborioso gioco di squadra, creato tra istituzioni, esperti, produttori e abitanti, per identificare e far apprezzare al mondo intero identità, valori e caratteristiche di un paesaggio plasmato dall’attività agricola e che si è conservato integro e autentico attraverso i secoli. Aver realizzato questo sogno, e averlo fatto insieme, esalta la gioia della vittoria”.

“L’iscrizione delle colline del Prosecco nell’esclusivo registro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura – ribadisce Zaia –significa promuovere a livello internazionale un microcosmo fatto di natura e di cultura, di attività rurali e di insediamenti storici che hanno plasmato in modo  originale e inconfondibile i rilievi della Sinistra Piave. Il blasone Unesco consacra la particolare conformazione geomorfologica delle nostre colline e il ricamo di coltivazioni vitate, di ciglioni erbosi e terrazzamenti creato nei secoli dal lavoro di agricoltori eroici. D’ora in poi istituzioni, imprenditori e abitanti saranno ancor più impegnati nel conservare l’integrità di questo habitat, salvaguardandone la biodiversità e sviluppando le potenzialità attrattive”.

C.d.G.