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Vino, dal Parlamento europeo l'ok per l'accordo di libero scambio con il Giappone
Uiv: "Risultato che gratifica impegno profuso dal 2013 nel sostenere istanze comparto vitivinicolo"
E' stato ratificato da parte del Parlamento europeo, l’Accordo di Libero Scambio con il Giappone, approvato a larga maggioranza (474 favorevoli su 670 presenti) durante l’Assemblea Plenaria di oggi.
Questo è il più grande trattato mai negoziato dall’Unione Europea, che creerà una zona di libero scambio della quale beneficeranno più di 600 milioni di persone. Un’intesa che rappresenta un messaggio costruttivo contro la tendenza al modus operandi politico basato sull’unilateralismo e al protezionismo di questo particolare momento storico. I ringraziamenti di Unione Italiana Vini sono rivolti al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e agli eurodeputati italiani, che hanno saputo cogliere e si sono fatti carico delle esigenze del comparto vitivinicolo del Paese; ai negoziatori dell’Unione, i quali con grande lungimiranza e buon senso hanno condotto una trattativa lunga e complessa, concretizzatasi in un trattato che entrerà in vigore l’1 febbraio 2019. Nel corso delle trattative, Unione Italiana Vini ha lavorato a stretto contatto con le Istituzioni comunitarie, instaurando con esse un dialogo trasparente e fattivo. Questa approvazione è, dunque, un risultato che gratifica appieno Unione Italiana Vini per l’impegno e gli sforzi profusi sin dal 2013, al fianco del Comité Européen des Entreprises Vins, per tutelare le imprese che guardano con interesse i mercati extra-UE ed in particolare quello giapponese, un bacino florido ed in crescita.
L’accordo permetterà all’Europa di colmare il gap competitivo con gli altri esportatori extra-UE (come Australia e Cile) e certamente si dimostrerà un volano indispensabile per l’intero comparto, portando benefici concreti per le imprese europee quali: l’abbattimento immediato dei dazi doganali, con risparmi per oltre 112 milioni di euro annui a livello di Unione eiuropea; l’autorizzazione a pratiche enologiche fino ad oggi non riconosciute dalla normativa giapponese; la salvaguardia delle indicazioni geografiche, con 100 vini a Dop/Igp europei che avranno lo stesso livello di protezione previsto dalla normativa europea e l’eliminazione di tutti i costi associati alla registrazione delle IG italiane in Giappone per facilitarne la protezione. Questi risultati soddisfano appieno le richieste che il settore aveva avanzato sin dalle prime battute dei negoziati e rappresentano un traguardo estremamente significativo per il vino.
C.d.G.
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