Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Best In Sicily 2018

Due o tre cose che sappiamo sui premiati di Best in Sicily 2018

15 Febbraio 2018
collage collage

La prima parte di una carrellata su chi ha vinto il nostro riconoscimento. Appuntamento lunedì prossimo al teatro Massimo di Palermo


(In alto: Pietro Di Venti, Eugenio Giacomazzi, Filippo Amodeo, Marco Gianino
In basso: Maurizio Santin, Salvatore Geraci, Gianfranco Tuoro) 

La Sicilia migliore che staniamo e per la quale sfatiamo il “nemo propheta in patria” è pronta a sfilare sul palco del teatro Massimo di Palermo. Lunedì prossimo è l'undicesima edizione di Best in Sicily, il riconoscimento ideato e organizzato da Cronache di Gusto e dedicato alle eccellenze del gusto e dell'ospitalità. Ed allora, come di consueto, scopriamo i protagonisti del premio di quest'anno presentandoli in ordine di apparizione. 

Partiamo quindi dal Migliore Produttore di Vino, Salvatore Geraci, il patron di Palari, una piccola cantina abbarbicata sui monti Peloritani che guardano lo Stretto, a Messina. Geraci, nella vita è un affermato architetto e poi vignaiolo. Ma il vino per lui non è una seconda attività ma molto molto di più: una ragione di vita, una metafora esistenziale. Ed è anche per questo che produce, secondo noi, il migliore rosso che la Sicilia del vino tiri fuori: il Palari Doc Faro. 

Ci spostiamo a Castelvetrano in provincia di Trapani per parlarvi del Migliore Produttore di Olio, ovvero Gianfranco Tuoro, titolare di una piccolissima azienda che si chiama Sciavuru D'Aliva. E la sua è una grande storia di passione, di competenza e di forza che a dispetto di ogni ostacolo raggiunge i suoi obiettivi. Per lui abbiamo aggiunto un'altra “O” a quelle di Orgoglio, Onestà e Ottimismo che sono un po' il manifesto del nostro premio. È la O di Ostinazione. Ed i risultati sono una buonissima spremuta di olive apprezzata da tutti gli appassionati del genere. 

Pietro Di Venti, da Calascibetta, è il Piacentinu Ennese. Se si pensa al formaggio di latte ovino con l'aggiunta di zafferano unico al mondo non possiamo non immaginare questo signore che sarà premiato come Miglior Produttore di Formaggio. Un casaro dal volto sereno e dalla lunghissima esperienza che produce quest'antico formaggio grazie al latte delle sue pecore che pascolano in libertà grazie ai ricchi foraggi delle colline ennesi. Il suo Piacentinu è un esempio di alta qualità, piacevolezza, unicità. Da non perdere.

Ad Erice, comune che è il prolungamento di Trapani, c'è la Migliore Azienda Conserviera. È l'Auriga – Nino Castiglione oggi di proprietà, tra gli altri, dei cugini Eugenio Giacomazzi e Filippo Amodeo. Un nome quello della loro impresa che affonda le radici nelle migliori tradizioni della trasformazione dei prodotti ittici che ha caratterizzato e caratterizza la storia industriale della Sicilia. Tonno, tonno e tanto altro. E soprattutto una solidissima impresa che è una risorsa per il territorio. E che sarebbe pronta per ampliare e chiudere la filiera produttiva e creare così nuovo lavoro e nuovo slancio alla mission aziendale. 

Dallo scorso anno nella galleria dei premiati c'è anche il Migliore Birrificio. Il nostro riconoscimento quest'anno va alla Yblon di Ragusa di Marco Gianino e soci. Chi frequenta il mondo delle birre artigianali sa che quello di quest'azienda è un nome di tutto rispetto che si colloca tra i fiori all'occhiello del panorama nazionale. Un traguardo raggiunto grazie ad una grande competenza unita all'amore per malto, orzo e tutto quanto necessario per tirare fuori qualcosa di spumeggiante e molto gradevole. 

E ritorniamo a Palermo, almeno un premiato nel capoluogo siciliano che quest'anno è Capitale italiana della Cultura. Ed è un riconoscimento che va all'Antico Caffè Spinnato dal 1860. Chi vive a Palermo associa il nome Spinnato ad uno dei più importanti panifici della città. La svolta è arrivata quando Mario Spinnato con il figlio Riccardo hanno deciso di chiamare un grande maestro pasticciere come Maurizio Santin. Che dalla sua Lombardia si è trasferito a Palermo ed ha portato una ventata di aria fresca. La tradizione tradita. Ed i dolci sono uno spettacolo a vedersi e buonissimi da mangiare. 

F.C.