Anche quest’anno, Nals Margreid ha rinnovato il suo appuntamento fisso con una serata esclusiva dedicate all’eccellenza dei grandi bianchi altoatesini, con una masterclass di verticali di annate molto indietro nel tempo per essere dei bianchi. L’occasione per raccontare l’identità, la profondità e la visione enologica di Nals Margreid, attraverso una narrazione che unisce territorio, esperienza e ambizione. La cantina altoatesina torna a raccontare la propria identità attraverso una masterclass dei bianchi di montagna. Un appuntamento che si trasforma in un percorso tra tempo, altitudini, suoli e stili, che hanno mostrato l’anima più autentica dell’azienda. Alla presenza del Direttore Gottfried Pollinger e dell’enologo Harald Schraffl. Molti i giornalisti della stampa nazionale dove si è affrontato il dialogo tra tradizione e visione contemporanea e come si traduca in vini capaci di esprimere luce, profondità e complessità del territorio.
A guidare la masterclass Cristina Mercuri DipWSET, Wine Educator, Wine Editor di Forbes e Candidata Master of Wine, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio di scoperta e confronto attraverso le interpretazioni più iconiche della cantina. Nals Margreid si trova lungo la strada che da Nalles conduce alla frazione di Sirmian, armoniosamente inserita nel contesto abitato e naturale circostante. La piccola piazza antistante alla cantina richiama e accoglie visitatori e curiosi dando accesso diretto al cortile interno. Da secoli, Nals Margreid è custode della cultura vitivinicola di questa terra, impegnata a dare vita a grandi vini nel pieno rispetto del contesto alpino che la ospita. Un luogo in cui vengono prodotte, raccolte e “tessute” uve provenienti da vari vigneti distribuiti su tutto il territorio altoatesino.
Uve uniche e diverse tra loro per specificità dei terreni e del clima del luogo di origine, dislocati tra i 200 e i 900 metri di altitudine per valorizzare le peculiarità geografiche e culturali. Il risultato sono vini che respirano freschezza alpina, simbiosi con il terroir e internazionalità. L’architettura moderna in rovere, cemento, acciaio e vetro, realizzata nel 2011 su progetto dell’architetto Markus Scherer, integra ed esalta alcuni particolari del patrimonio storico (i profili in ciottolato risalenti al 1764, travi, colonne) visibili all’interno e all’esterno dell’edificio. Una perfetta compenetrazione strutturale di moderno e antico, in linea con quella produttiva tra tradizione e innovazione, che esprime a pieno valori e filosofia della cantina: l’utilizzo del vetro (che rende visibile la zona di produzione e una parte della barricaia) traduce la volontà della cantina di essere trasparente nei confronti dei consumatori sul processo produttivo; il legno trasmette un’idea di continuità con e nella natura, l’acciaio unisce e completa l’architettura e l’iter di creazione del vino.
Il progetto architettonico di Nals Margreid è stato premiato alla Biennale di Venezia nel 2012 in occasione del concorso internazionale “Le Cattedrali del vino” nella categoria Interior Design. Il confronto, e nello stesso tempo un incontro, tra terroir, tra due interpretazioni emblematiche della cantina altoatesina: tra un vigno autoctono ed uno internazionale, il Sirmian Pinot Bianco, simbolo del territorio e della tradizione di Nalles, e il Baron Salvadori Chardonnay Riserva, massima espressione dello stile internazionale di Magrè. In degustazione cinque annate di Sirmian Pinot Bianco – 2008, 2015, 2018, 2021 e 2022, con i suoi vigneti situati a 700 metri di altitudine, è da sempre considerato un emblema del Pinot Bianco altoatesino, capace di coniugare tensione, freschezza e profondità minerale.
Sirmian Alto Adige Doc: 100% Pinot Bianco, allevato a 500 – 700 m s. l.m., con esposizione Sud-est su scoscese alture sopra Nalles, a Sirmian. Terreno composto da calcare, gneiss, mica, ardesia e marmo e originato milioni di anni fa dai ghiacciai delle Alpi Occidentali, il deposito morenico è permeabile e adagiato sul porfido, la roccia primitiva del basamento, con estati miti e autunni freschi, consente un periodo vegetativo più lungo e una vendemmia a metà ottobre. Le uve vengono raccolte a mano, dopo una breve macerazione prefermentativa, il mosto fermenta per circa. 3 settimane in botti di legno da 12 e 30 hl. Dopodiché, il vino nuovo matura per altri 8 mesi su lieviti fini. Colore giallo paglierino brillante, di bella compattezza, al naso di grande pulizia, pompelmo rosa, kiwi, una traccia di timo, al palato di grande spessore, profondo, sapido e di lunghissima persistenza. Le annate più vecchie si percepiscono sensazioni terziarie che man mano si fanno più accentuate, mantenendo la prerogativa della freschezza e della vivacità, confermando altresì che il tempo non è un problema, ma un grande compagno di viaggio.
Le cinque annate di Baron Salvadori Chardonnay Riserva 2011, 2014, 2016, 2020 e 2023, Baron Salvadori, prodotto nei cru storici di Magrè a 250 metri sul livello del mare, rappresenta invece lo stile più internazionale della cantina, con una raffinata eleganza e un equilibrio perfetto tra struttura e rotondità.
Baron Salvadori Chardonnay Riserva Alto Adige Doc: 100% Chardonnay. Terreni a 220 – 350 m s. l.m., con esposizione a Sud/sud-est. I vigneti sono situati a Magrè, attorno alla tenuta Baron Salvadori, su un dolce pendio con bianco terreno di ghiaia calcarea presenta un contenuto di humus ben arieggiato. Gode di un clima mediterraneo caratterizzato da estati calde e inverni miti, così come dall’Ora, vento pomeridiano caldo che soffia da sud, arrivando dal Lago di Garda. Le uve vengono raccolte a mano. Dopo la pressatura delle uve intere, il mosto decanta a una temperatura più fresca. La fermentazione successiva avviene in piccole botti di rovere per il 50% nuove. Dopo la fermentazione malolattica, il vino nuovo matura per 12 mesi su lieviti fini e altri 2 anni in bottiglia.
Colore giallo paglierino brillante, con riflessi dorati, di bella compattezza, al naso nitido, pera abate, kiwi, intensa traccia speziata sullo sfondo, al palato bocca densa, profonda, sapida e di bella persistenza. Come e forse più del precedente la vocazione a durare nel tempo è più marcato, le annate più vecchie riescono ad essere più equilibrate tra la sua parte fresca ed il suo corpo, mantenendo la vivacità e quello spirito di montagna che lo contraddistingue.
Per concludere con Nama 2022, che si pone come sintesi ideale tra tradizione e ambizione «La nostra ambizione con Nama è quella di dare voce alla montagna e alla profondità dei suoli dell’Alto Adige» spiega Harald Schraffl. «È un vino che parla di eleganza e identità, ma anche di aspirazione e desiderio di distinguersi».
Nama 2022: Chardonnay 100%. Affinamento: 18/9 mesi in botte di rovere piccola e acciaio inossidabil, tre mesi in acciaio inox e otto mesi in botti Stockinger. Circa un anno in bottiglia 14,00 %.Colore giallo paglierino con riflessi dorati, al naso fruttato fresco di frutti tropicali e agrumati pomplemo rosa, lime, note erbacee di piante officinali e leggera speziatura balsamica, pietra focaia al palato vivace, freschezza e sapidità sulle note agrumate che si estendono in un finale persistente.
Al termine della masterclass comparativa, l’azienda ha ospitato il tradizionale evento “Welcome to Nals Margreid – Nals Margreid’s Friends”, un incontro ormai consueto che riunisce alcuni tra i produttori di vino più rappresentativi d’Italia: Donnafugata, Duemani, Berlucchi, Mazzei Tenute Bosco, Monteverro, Masciarelli, Argiano e Tua Rita. Una serata di confronto e condivisione, dove la convivialità diventa linguaggio comune e il vino il filo conduttore di un dialogo aperto tra esperienze, territori e visioni. Un momento che ha celebrato la bellezza, il piacere dello stare insieme e lo spirito autentico che anima il mondo del vino.
Le origini di Nals Margreid risalgono al 1764 (data ancora incisa sul pavimento dell’edificio storico). Nel 1932 trentadue famiglie, in possesso di vigneti, decidono di rilevare la cantina e proseguirne la storia con tenacia e dedizione. Oggi le famiglie sono ben 138 e si dedicano alla coltivazione di un tessuto vitivinicolo, composto da aree diverse e uniche per varietà, posizione territoriale e climatica, 14 vigneti, tra Nalles e Magrè, che si estende lungo la strada del vino dell’Alto Adige su 160 ettari (70% uve bianche e 30% uve rosse), con una produzione di: 1.100.000 bottiglie all’anno.