Dalla Farina Bona, farina di mais ottenuta macinando molto finemente la granella precedentemente tostata, lavorazione tradizionale della Valle Onsernone nel Ticino; allo Zafferano di San Gavino Monreale (Medio Campidano, Sardegna) prodotto a mano senza alcun trattamento chimico. Dalla Papaccella Napoletana, peperone dalle bacche piccole molto carnose, profumatissimo e dalla polpa dolce; al Fagiolo dente di morto di Acerra, che nasce dai terreni di natura vulcanica ricchi di elementi nutritivi, il cui nome è legato ai numerosi luoghi di sepoltura presenti già dall’epoca paleocristiana. Dal Parmigiano Reggiano prodotto con latte di Frisona e Vacca Bianca Modenese, una razza bovina in via di estinzione; al Fagiolo Rosso di Lucca, varietà antica recuperata con altri ecotipi storicamente coltivati nella piana della Lucchesia. Sono solo alcuni dei prodotti agroalimentari più curiosi che si potranno scoprire, acquistare e degustare visitando la nona edizione del Mercato della Terra e della Biodiversità, manifestazione che nel secondo fine settimana di maggio animerà il centro storico di San Giorgio Canavese, comune situato lungo l’asse che conduce da Torino ad Aosta. Il Mercato è uno degli eventi trainanti del Festival della Reciprocità, movimento interculturale promosso dalle Tre Terre Canavesane (Agliè, Castellamonte e San Giorgio Canavese), per accendere i riflettori sulle eccellenze di questo angolo di Piemonte adagiato sullo sfondo suggestivo delle Alpi Graie.
Sabato 10 e domenica 11 maggio le vie del centro storico di San Giorgio Canavese si animeranno di Presidi Slow Food e altri prodotti di qualità ed eccellenza e delle storie dei loro produttori, pronti a raccontarle al pubblico di curiosi, adulti e piccini, che nelle scorse edizioni ha raggiunto le 10mila presenze. Ogni anno sono un centinaio i produttori provenienti da tutta Italia e dall’estero, con la presenza di Presidi Slow Food, Prodotti del Paniere della Provincia di Torino ed altre eccellenze regionali e straniere. Ogni edizione della manifestazione è caratterizzata dalla presenza di un tema che pone l’attenzione su un particolare contenuto. Quest’anno il tema-guida è “Bellezza – coltiva il paesaggio”: è proprio l’agricoltura a modellare la bellezza del paesaggio, trasformandolo e plasmandolo nel corso dei secoli a seconda delle coltivazioni in esso sviluppate. La gestione dei campi, terrazzamenti, pascoli, risultato del lavoro dell’uomo, migliorano la qualità e la biodiversità del paesaggio e lo arricchiscono sia visivamente che culturalmente, creando una preziosa sinergia tra l’uomo e la natura.
“Il piacere del paesaggio è un’emozione che appartiene a chi lo guarda nella profondità della natura. Il seme, il sole, il vento e la terra sono fattori che rendono ogni giorno il nostro paesaggio unico. L’agricoltura ha un impatto significativo sul paesaggio, modellandolo e trasformandolo nel corso dei secoli. Preparare dei terreni è come scrivere un territorio, qualcosa di simile a una sorta di poesia o pittura” spiega Debora Vittone, neo-presidentessa dell’Associazione Piattella di Cortereggio, che con il Comune di San Giorgio Canavese organizza la manifestazione. “Il mercato di San Giorgio Canavese degli inizi del Novecento era un appuntamento di riferimento del nostro territorio canavesano – aggiunge Ambra Civallero, direttrice del Mercato – In quell’epoca si ripeteva ogni settimana il martedì e rappresentava un’occasione per le nostre comunità di ritrovarsi, creare scambi e approfondire nuove conoscenze, in un clima di fermento che attirava la gente anche dalle valli vicine e che ne hanno portato a continue contaminazioni e a una crescita del paese. Con il passare degli anni e l’allontanamento dalla campagna verso le grandi città, l’evento si è ridotto pur mantenendo la sua periodicità fino ai giorni nostri… Il Mercato della Terra e della Biodiversità, vuole, sin dal 2015, ricordare e raccontare quello che era il mercato di un tempo, recuperando quel clima di festa e sapori semplici, approfondendo temi legati alla terra e ai suoi prodotti, al ritorno alle origini, a quanto sia importante rispettare e preservare il nostro ambiente e i nostri paesaggi.”