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Eventi e iniziative

Slow Fish 2025, Taranto racconta la sua cozza: un’eccellenza minacciata dal caldo estremo

09 Maggio 2025
L’incontro sulla mitilicoltura di Taranto a Slow Fish L’incontro sulla mitilicoltura di Taranto a Slow Fish

Cozza nera senza l’uso di mangimi, allevata in acque dolci e marine che si incontrano in un equilibrio naturale: di questo si è parlato nell’incontro dedicato al Mar Piccolo di Taranto durante Slow Fish 2025 in corso al Porto Antico di Genova.

L’incontro promosso da Slow Food Puglia e WWF Taranto ha acceso i riflettori su un’eccellenza del Mediterraneo colpita dal cambiamento climatico ma pronta a ripartire.

“Le nostre cozze crescono senza mangimi, grazie alla naturale capacità filtrante che le rende anche alleate dell’ecosistema”, ha spiegato Giovanni De Vincentiis, presidente del WWF Taranto. “Il Mar Piccolo è alimentato da quattro sorgenti di acqua dolce, che garantiscono condizioni favorevoli uniche per l’allevamento. Qui si lavora ancora a mano, seguendo tecniche antiche che oggi cerchiamo di rendere sempre più compatibili con l’ambiente”.

Riconosciuta come Presidio Slow Food, la cozza nera di Taranto è parte di un sistema complesso, che convive con una biodiversità importante: tartarughe marine, cavallucci, specie adattate e una lunga tradizione di pesca.

Ma la crisi climatica ha colpito duramente. “Nel 2024 la temperatura dell’acqua ha raggiunto i 46 gradi, distruggendo l’intera produzione. Il Mar Piccolo, essendo un bacino chiuso, si scalda più rapidamente. È stata la peggior stagione di sempre”, ha spiegato De Vincentiis. Le previsioni indicano un parziale ritorno alla produzione tra giugno e luglio 2025, mentre per la piena ripresa si guarda al 2026.

Marco Dadamo, di Slow Food Puglia, ha evidenziato il lavoro per ridurre l’impatto ambientale: “Dalla plastica si torna alle reti compostabili. È un processo lento ma necessario, che coinvolge direttamente i mitilicoltori”.

A raccontare il valore gastronomico di questa filiera è intervenuto anche un cuoco dell’Alleanza Slow Food Puglia che ha portato in degustazione la salicornia del lago di Varano e il filetto di orata da acquacoltura sostenibile. “La cucina può raccontare la biodiversità e dare forza ai territori. È così che la mitilicoltura di Taranto può diventare anche un progetto culturale e sociale”.