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Il Barolo Borgogno in cinque decadi: nei calici di Taormina Gourmet un grandissimo vino

29 Ottobre 2023
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“Essere lenti nelle proprie azioni significa avere tutto il tempo di comprendere le cose e di farle nel modo giusto. Questo è quello che facciamo nelle nostre vigne dal 1761”. Una dichiarazione che ci proietta nella staticità e nella filosofia produttiva della “Giacomo Borgogno & Figli”; un’occasione unica questa verticale che attraversa 5 decenni di questa realtà. Dopo il saluto di Oscar Farinetti, Maria Giovanna Migliore – in rappresentanza della “Giacomo Borgogno & Figli”- introduce questo intrigante incontro, partendo dalla filosofia aziendale e sulla scelta delle annate selezionate. Un viaggio nelle vicissitudini storiche di questa storica azienda piemontese, che ricopre circa 50,6 ettari, di cui 8 sono coltivati a bosco e 42,6 sono vitati. Circa il 60% è coltivato a Nebbiolo, il restante si suddivide tra Dolcetto, Barbera e Freisa. 9 di questi ettari sono invece dedicati alla coltivazione dei vitigni a bacca bianca, rispettivamente 1,5 ettari coltivati a Riesling e l’ultima avventura avviata nei Colli Tortonesi, con 7,5 ettari coltivati a Timorasso.

Tornando al loro barolo Riserva, la grande fortuna è quella di possedere cinque fra i migliori vigneti cru di Barolo: Liste, Cannubi, Cannubi San Lorenzo, Fossati, San Pietro delle Viole. Una nota importante, che dimostra la lungimiranza prospettica di questa azienda, è stata l’idea di Cesare Borgogno che dal 1922 ha una grande intuizione, dimenticare metà della produzione di Barolo in cantina per venderla solo dopo 20 anni, creando una libreria di questa Riserva. Il risultato è l’acquisizione di straordinaria rotondità ed equilibrio, con preziose e molteplici sfumature di profumi e grazie a questa felice intuizione da allora diventata consuetudine e ancora oggi le cantine rappresentano una rara memoria storica del territorio di Langa. Il 2016 è segnata da una grande ristrutturazione delle cantine storiche, il che riporta alla luce le più vecchie vasche in cemento e consente il ripristino di alcune aree di lavorazione. Oggi Borgogno continua ad essere legato alla tradizione, ma senza rigidità, come espressione di un territorio e sempre con uno sguardo attento al futuro. Insieme a Maria Giovanna Migliore e Federico Latteri, a condurre la degustazione c’è la giornalista spagnola Amaya Cervera, che con entusiasmo e professionalità racconta le annate in assaggio. Un viaggio che inizia dalla 2016, ancora molto giovane e si conclude con una spettacolare 1967.

Barolo Riserva 2016
Le uve di questo vino provengono dalla selezione dei migliori risultati in vigna delle tre Mga – Cannubi Liste e Fossati – questo ci permette di avere diversi equilibri che si uniscono; ossia il Liste dona potenza e struttura, il Cannubi eleganza e finezza e il Fossati freschezza e acidità. Una perfetta sintesi di questo incredibile terroir che insieme ad un accurato lavoro in cantina, porta ad un grande risultato. Si passa poi alla fermentazione spontanea in grandi vasche di cemento, a cui segue una macerazione a cappello sommerso di 40 giorni, momento nel quale si verifica anche la fermentazione malolattica. Il vino viene poi travasato in grandi botti di rovere di Slavonia dove affinerà̀ per 5 anni e 10 mesi di botte, a cui segue un passaggio in cemento e successivo imbottigliamento. La vendemmia 2016 è stata una delle più lunghe degli ultimi anni, ma che viene definita come annata regolare e perfetta, con una maturazione ottimale. Prodotto in quindicimila bottiglie. Il risultato ottenuto è di vini caratterizzati da un ottimo equilibrio con aromi importanti e grande struttura. Un colore già distintivo del Barolo, che dimostra dal punto di vista olfattivo note di frutti rossi, acidità e freschezza ben presente, con un ottimo bilanciamento tra tannino e acidità al sorso. Un vino ancora molto giovane dove è possibile leggerne la potenzialità, con una lunghezza distintiva nel sorso. Un vino da Standing Ovation!

Barolo Riserva 2014
Annata molto difficile e piovosa, scelta in degustazione proprio perché loro amano le sfide. Una vendemmia che per tanti produttori è stata una vera e propria scommessa, ma grazie ad un positivo finale di stagione, le uve vendemmiate sono state caratterizzate da una buona maturazione con grande ricchezza dal punto di vista fenolico, il che ha dato interessanti soprese. In questa annata il vino viene travasato in grandi botti di rovere di Slavonia dove affinerà̀ per 6 anni, con a seguire il passaggio in cemento e successivo imbottigliamento. Un vino caratterizzato dalla grande bevibilità̀ anche nell’immediato, complice un’acidità̀ persistente che gli dona grande freschezza. Ritroviamo note di liquerizia e frutta nera, con una sottile traccia terrosa.

Barolo Riserva 2009
Anche questa annata, come la 2016, è stata piuttosto regolare, un’annata classica; le zone da cui provengono le uve sono sempre quelle dei vigneti Cannubi, Liste e Fossati. Vinificazione tradizionale con invecchiamento in botti di rovere di Slavonia di quasi 6 anni e affinamento in bottiglia di 12 mesi. Inizialmente esprime note terrose, che poi virano su toni di erbe aromatiche che quasi ricordano il pot-pourri di erbe e spezie del vermouth, a cui si uniscono note floreali di violetta e frutto rosso. Un vino lineare ed elegante.

Barolo Riserva 1998
Rispetto alle annate assaggiate fino ad ora, così come nelle successive 1982 e 1967, le uve provenivano dai cinque vigneti cru, ossia Liste, Cannubi, Cannubi San Lorenzo, Fossati, San Pietro delle Viole. Cambiamento anche per l’invecchiamento, che è avvenuto per un anno in vasche di cemento e tre anni in botte grande in rovere di Slavonia. Anche questa è stata un’annata ottima, caratterizzata da un buon andamento climatico. Nel calice ritroviamo una bellissima complessità, connotata da spezie dolci, note di sottobosco e accenni molto terrosi. Il tannino è decisamente più potente e graffiante.

Barolo Riserva 1982
Annata perfetta e da ricordare, anche qui l’invecchiamento è di un anno in vasche di cemento e cinque anni in botti di rovere di Slavonia di capacità medio/grande. Un vino decisamente molto pieno nella struttura e allo stesso tempo elegante e di grande lunghezza. Un vino emozionante, dove emergono note di meta e cioccolato, erbacee e di grande bilanciamento gusto-olfattivo.

Barolo Riserva 1967
Annata ottima, con un clima favorevole e particolarmente asciutto; perfetta la maturazione di una quantità di uva non abbondante, ma di estrema ricchezza nei propri componenti. Un vino di grande coinvolgimento emotivo e di perfetta armonia, un vino che cambia ricco di sfaccettature, sorprendente per la grande acidità al palato. Arrivano poco a poco affascinanti note di caffè speciality, cacao, spezie e sottobosco, erbe officinali e mentolate.