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La guida

Guida ai ristoranti de L’Espresso: Cuttaia, Oldani e Sultano nell’olimpo dei migliori

31 Maggio 2021

E’ una Sicilia in grande spolvero quella che esce fuori dalla nuova edizione, la 2021, della Guida “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021” de L’Epresso curata da Enzo Vizzari.

Pino Cuttaia de La Madia di Licata in provincia di Agrigento e Ciccio Sultano de Il Duomo di Ragusa, conquistano, infatti, i Cinque cappelli, il massimo ricoscimento previsto dalla Guida. Con loro, nell’olimpo dei migliori, c’è anche Davide Oldani con il suo rinnovato “D’O” a Cornaredo. Con i tre nuovi ingressi diventano 13 i ristoranti al top. La Guida, disponibile da domani nelle edicole, nelle librerie e nelle versioni app per iOS e Android, è stata presentata questa mattina in un evento online condotto da Enzo Vizzari, insieme a Luca Ferrua, direttore dell’hub Il Gusto, durante il quale sono stati annunciati i vincitori dei premi per i migliori ristoranti e le eccellenze del territorio. “In quest’anno, così pesantemente segnato per tutte le attività legate all’enogastronomia e al turismo, “il buono non si ferma” – ha spiegato Enzo Vizzari – Il nostro è un invito ad appoggiare la fatica del settore in chiave positiva, sforzandosi di fotografare il buono invece della desolazione, non per miopia ma per precisa scelta editoriale. Perché crediamo che ogni persona che sta dietro a un locale aperto anche solo pochi giorni nell’arco di quest’anno sciagurato meriti per i suoi sacrifici di venire sostenuta e celebrata” .

Nel complesso sono poco più di 2 mila i ristoranti e le trattorie ai quali nella Guida è dedicata una scheda, di cui 14 con il “Cappello d’oro” (2 in più rispetto all’edizione 2020) che contraddistingue i locali che hanno fatto la storia della cucina italiana, 13 appunto con “5 Cappelli”, 29 con “4 Cappelli” (2 in più), 79 con “3 Cappelli”, 236 con “2 Cappelli” (23 in più) e 619 con “1 Cappello” (22 in più). Anche quest’edizione fotografa poi le regioni e le aree più dinamiche e più ricche di “Cappelli” rispetto ad altre, dove poco sembra cambiare: per esempio Piemonte e Lombardia fra le prime, Campania, Toscana e Liguria, fra le seconde. “Non abbiamo regalato nulla a nessuno – dice il direttore – Ma come sempre abbiamo semplicemente cercato di essere obiettivi, di valutare i ristoranti guardando nel piatto, nonostante le bombe fuori dalla finestra”. “Mi piace poi rimarcare –  conclude Vizzari – i molti giovani cui sono stati attribuiti i premi speciali”. E tra di loro è da segnalare il premio per il giovane dell’anno a Valerio Braschi, primo vincitore di Masterchef ad essere “laureato” dalla Guida.

PER APPROFONDIRE 

LA NOSTRA INTERVISTA A ENZO VIZZARI

LE ANTICIPAZIONI DELLA GUIDA