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L'evento

Hong Kong Wine e Spirits Fair apre i battenti: c’è anche la Sicilia

02 Novembre 2011
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Anche per il vino di qualità, l’Asia rappresenta il mercato del futuro. La mappatura dei consumi internazionali dimostra, numeri alla mano, un’attenzione e una conoscenza crescente del bacino asiatico verso il vino di qualità.

Una tendenza che vede Hong Kong piattaforma strategica e distributiva per tutto il commercio dei vini nei mercati dell’area Asia-Pacifico. Non a caso, l’ex protettorato del Regno Unito, è la sede dell’Hong Kong Wine & Spirits Fair, diventata nel giro di pochi anni, una della campionarie di riferimento per il commercio dei vini in tutto il continente asiatico. Alla sua quarta edizione, che si svolgerà fino al 6 novembre, la Sicilia del vino sarà presente con una delegazione composta da ventuno aziende, guidata dall’Irvv, che prenderanno posto all’interno dello Stand Italia, gestito e coordinato dal «Vinitaly in the World – Veronafiere» e dall’Istituto per il Commercio Estero.

“Ad Hong Kong – dice una nota dell’Irvv – l’Italia del vino potrà contare su una ribalta privilegiata visto che il Bel Paese è stato proclamato partner della Fiera, ma gli operatori siciliani ci arriveranno con la coscienza di poter giocare un ruolo di primo piano, nell’immediato futuro, sul mercato asiatico, uno scenario sempre più interessato ad accogliere vini di territorio carichi di personalità e non omologati. L’avvio della missione siciliana in estremo Oriente risale, infatti, al luglio scorso, quando, grazie al coordinamento dell’Istituto Regionale della Vite, alcune aziende dell’isola hanno preso parte all’incoming organizzato in Sicilia dall’ Hong Kong Trade Development Council (Hktdc), l’Ente legale per la promozione del commercio estero di Hong Kong – nonchè organizzatore dell’Hkwsf – che ha portato nell’isola operatori e buyers asiatici interessati a esportare vino siciliano”.

Le aziende dell’isola si presenteranno a quest’appuntamento fieristico potendo contare su un patrimonio di conoscenze dirette sulle tendenze in voga tra i consumatori dell’estremo oriente e con la coscienza di poter incrementare e rafforzare, il valore dell’export del vino siciliano in Estremo Oriente. «Le aziende siciliane – conferma Dario Cartabellotta direttore generale Irvv – avranno la possibilità di concludere degli affari con quegli operatori che sono già a conoscenza della grandezza e dei capisaldi su cui si fonda il prestigio enologico dell’isola. Un vantaggio competitivo da sfruttare su questi mercati dell’estremo Oriente che sono in grande espansione. L’Istituto Regionale delle Vite e del Vino vuole essere al fianco delle aziende in questa importante fase di apertura verso questi nuovi bacini, dove ci sono quelle condizioni ideali che possono portare la Sicilia al centro delle scelte dei consumatori».