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Scenari

“Vendere vino in Cina? Fate così”

08 Aprile 2014
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I vini italiani in Cina?

“Non vanno proprio benissimo. Ma è una solo questione di tempo”, afferma Anthony Zhang, manager di Hoonay Wines, compagnia con base anche in Italia che in un anno ha piazzato in Cina migliaia di bottiglie di Sassicaia in pochissimo tempo”. In realtà, nel mercato cinese, lo spazio per l'Italia sembra esserci ed è anche tanto. E allora cosa manca ancora? “Bisogna migliorare l'immagine dell'Italia del vino – afferma Anthony Zhang – perché, in Cina, il Bel Paese è conosciuto solo per la moda e per il turismo”.

Una leva per migliorare la percezione del vino italiano è il viaggio verso la conoscenza dei luoghi. Secondo Zhang il buon governo e le cantine insieme dovrebbero fare sistema e investire tempo e denaro per andare in Cina a raccontare il vino e il suo territorio. La percezione del vino italiano in questo momento? “Chi è abituato ad un vino francese – risponde – tende ad accettare un vino italiano, mentre i pochi che si abituano al vino italiano, abbandonano quello francese”.

Nel confronto con i francesi, sebbene ci sia un gap dovuto al fatto che la Francia ha conquistato già il mercato cinese, l'Italia ha le carte per vincere. “La Francia ha dato tutto ciò che poteva dare, ora tocca all'Italia. I vini italiani di prestigio sono solo ad un decimo di quello che possono dare”. Al momento in Italia c'è qualità, ma il prezzo dei vini di prestigio deve ancora crescere”.

Tanto da fare, dunque, per un Italia che è sesta tra i paesi importatori e che si dovrà impegnare per avvicinarsi alla Francia, al primo posto con il 50% della quota di mercato cinese tra i vini importati.

Francesca Landolina