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Scenari

Martina al Consiglio dei Ministri dell’agricoltura Ue: la diversità unico strumento per competere nello scenario globale

06 Maggio 2014
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Enfatizzare l'origine delle produzioni, sostenere economicamente la produzione primaria e aggregare l'offerta.

Ecco i focus esposti dal Ministro Maurizio Martina  al primo incontro al Consiglio informale dei Ministri dell’agricoltura dell’Ue, che si tiene ad Atene.  Nel corso della prima discussione, ha affrontato i temi della diversità delle agricolture dei vari Stati membri e delle politiche da adottare per cogliere nuove opportunità di sviluppo, anche in ottica di un rafforzamento delle misure per la sostenibilità ambientale.

Il Ministro Martina ha spiegato che “l’Europa deve puntare a far comprendere ai mercati la forza della propria diversità, orientando al meglio le scelte di politica comunitaria. Un percorso ottimale e coerente sarebbe quello di enfatizzare l’origine delle produzioni europee e stimolare maggiormente le imprese verso produzioni di qualità”. “La diversità – ha spiegato – può diventare una preziosa risorsa per lo sviluppo se adeguatamente valorizzata dalla politica comunitaria. L’Europa non potrà mai essere competitiva né sui volumi né sui prezzi rispetto ad altre potenze mondiali che hanno estensioni agricole molto più vaste con costi estremamente concorrenziali”. 

La competizione però, secondo Martina, è una carta che vincente solo se c'è aggregazione dell'offerta rafforzando anche l'immagine dell'agricoltura comunitaria. “Per tutelare e preservare la diversità con elevati standard qualitativi e di sicurezza alimentare – ha proseguito – è necessario che vengano prese decisioni corrette. A livello di produzione primaria, ad esempio, è importante continuare ad assicurare il mantenimento di un adeguato sostegno economico. Inoltre – ha sottolineato – credo sia opportuno adottare politiche volte ad una maggiore aggregazione dell’offerta. Le imprese, quindi, devono essere in grado di approvvigionarsi di materie prime di qualità e dei necessari volumi di prodotto a costi sostenibili. A livello di commercializzazione le politiche europee dovrebbero maggiormente aiutare la penetrazione sui mercati delle produzioni comunitarie rafforzando l’attività di commercializzazione e di promozione nei Paesi terzi. L’Europa è ancora debole a livello di espansione sui mercati mondiali e deve lavorare ancora molto su questo tema”. 

“Sono convinto – conclude– che sia necessario superare la concezione che evidenziare l’origine ostacoli la libera circolazione delle merci e crei distorsione di mercato. Dare più spinta ai prodotti di qualità significa connotare fortemente l’agricoltura comunitaria, rafforzandone l’immagine a livello internazionale”.