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Scenari

Il ministro Centinaio al Wine2Wine: “Il vino arma in più per il turismo nel nostro paese”

26 Novembre 2018
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(Gian Marco Centinaio al Wine2Wine)

Se è vero che il settore del vino è trainante per il mondo dell'agri-food italiano, è anche vero che ci sono criticità urgenti da affrontare.

Ne è consapevole il ministro Gian Marco Centinaio, intervenuto al dibattito “Tutti per Uno, Nessuno per tutti” organizzato nel primo giorno del Wine2Wine a Verona da VeronaFiere e dal gruppo Vinitaly. Il ministro ha recepito le criticità sottolineate d grandi personalità del mondo del vino, promettendo la convocazione di un tavolo tecnico con i colleghi agli esteri Moavero Milanesi e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. “Già domani – ha assicurato Centinaio – cercherò di stabilire non solo una data per questo incontro, ma anche avere un elenco di persone da far sedere attorno a questo tavolo”. Criticità, dicevamo, come il fatto che i produttori italiani facciano promozione un po' a briglia sciolta. “Capisco – dice Centinaio – che ogni regione promuova i propri territori, per carità, ma è giusto anche che si vada insieme sotto un unico cappello “Italia”, con il tricolore addosso. Perchè dobbiamo anche comunicare il nostro paese”. Per Centinaio il problema è che ci sono troppi attori per fare un'unica cosa: “All'estero questa cosa viene vista un po' come mancanza di credibilità – dice – Nessuno di questi interlocutori, poi, vuole perdere quel pezzettino di potere per portare in giro per il mondo i propri. Oggi come oggi non è cambiato nulla. Ma noi dobbiamo riuscire a cambiare le regole di ingaggio”. 

Secondo Centinaio la legge sull'enoturismo deve permettere e agevolare la collaborazione con le Regioni e i Consorzi, “per cominciare a dare al sistema paese la possibilità di muoversi all'estero con gli strumenti più adatti possibili”. E il vino deve diventare il protagonista assoluto: “Tanti tour operator ci stanno chiedendo di avere dei percorsi dedicati al vino, anche con una certa destagionalizzazione del turismo stesso per visitare le aree rurali, quelle che un tempo noi italiani pensavamo fossero luoghi di serie B, perché c'erano le città d'arte e il mare prima di tutto. Oggi, invece, questi luoghi diventano punti di forza del nostro turismo”. Poi la conclusione: “E' inutile promuovere rossi fermi nei paesi che vogliono bollicine. Anche su questa organizzazione della promozione c'è molto da fare”.

C.d.G.